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  • 23/09/2025 15:11

MINNITI (FORZA ITALIA): A LUCCA E’ NECESSARIO CREARE IL REPARTO DI ONCOLOGIA CON LE DEGENZE


Ho sempre sostenuto che bisogna prendere atto del fallimento della riforma sanitaria Rossi basata sul modello dell’intensità di cure che ha trascurato la sanità territoriale ed è necessario riformare il pessimo sistema delle tre ASL di area vasta per istituirne una per ogni provincia della Toscana.

E’ quanto afferma Giovanni Minniti candidato di Forza Italia alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre nel collegio della Provincia di Lucca.

Sappiamo, afferma Minniti che la sinistra al governo della Regione Toscana ha la grave responsabilità della fallimentare gestione della sanità che è stata allontanata dai bisogni dei cittadini e per questo è doveroso smettere di mettere le mani nelle tasche dei cittadini che già sopportano enormi tempi di attesa per esami diagnostici e interventi per tornare ad investire nelle strutture per la continuità assistenziale, nelle cure intermedie, nei centri polidiagnostici dotati di ambulatori specialistici e nei centri riabilitativi oggi mancanti o offerti in misura inferiore rispetto alla domanda dei cittadini.

Ed è spiacevole constatare che a Lucca e nelle città limitrofe manca un centro riabilitativo per cui i cittadini sono costretti ad andare a Barga.

Ma ancora più grave, prosegue Minniti, è la mancanza al San Luca del reparto di oncologia con le degenze. E’ presente solo il servizio day hospital e ambulatoriale per cui i pazienti oncologici che hanno bisogno di essere ricoverati vengono inviati nel reparto per acuti di medicina, di Lucca o della Valle del Serchio con brevi tempi di degenza,  e poi dimessi a domicilio con tutte le relative problematiche a carico delle famiglie.

Tutto questo, spiega il candidato di Forza Italia è assolutamente inaccettabile per cui è necessario cambiare il governo della Regione Toscana per porre rimedio alla cattiva gestione della sanità da parte della sinistra per via dei tagli ai servizi e dei buchi di bilancio ai quali la Giunta Giani ha cercato di porre rimedio con l’addizionale Irpef più alta di tutta Italia.

Bisogna capire, spiega Minniti, che la sanità si salva avvicinandola ai bisogni delle persone; si salva allontanandola da Firenze e avvicinandola ai territori; si salva riconoscendo incentivi economici al personale sanitario e riducendo le retribuzioni dei dirigenti da parametrare ai risultati conseguiti; si salva assumendo medici infermieri e tagliando le inutili poltrone di area vasta. 

Ed è quanto mi ripropongo di fare, conclude Minniti, se sarò eletto consigliere regionale con Forza Italia.


I commenti

Condivido pienamente, e senza riserve, quanto espresso da Giovanni Minniti in merito alla situazione della sanità toscana.

È arrivato il momento di prendere atto, con onestà e responsabilità, del fallimento della riforma sanitaria promossa da Enrico Rossi, che ha puntato tutto sull’intensità di cura, trascurando gravemente la sanità territoriale e creando un sistema lontano dalle reali esigenze dei cittadini. Questo modello si è dimostrato inefficace e dannoso, e ha prodotto una sanità burocratizzata, centralizzata e inefficiente.

La proposta di riformare il sistema delle tre ASL di area vasta per tornare a una sanità provinciale è non solo condivisibile, ma necessaria: un passo indispensabile per restituire ai territori autonomia, efficienza e capacità di risposta.

Minniti ha ragione anche nel denunciare il peggioramento generalizzato dei servizi: tempi d’attesa lunghissimi, mancanza di strutture per la riabilitazione, cure intermedie carenti, e l’assenza inaccettabile di un reparto di oncologia con degenza al San Luca di Lucca. Tutto questo obbliga i pazienti a percorsi umanamente ed economicamente insostenibili, spesso a carico delle famiglie.

Ma c’è un altro nodo fondamentale, troppo spesso ignorato: i medici di famiglia devono tornare ad essere il fulcro del sistema sanitario territoriale.
Sono loro che devono prendersi cura, davvero, dei propri pazienti all’interno delle Case di Comunità e dei gruppi di medicina di base, anche gestendo i pazienti degli altri MMG. Devono essere messi nelle condizioni di poter fare un’ecografia, avere accanto un infermiere per svolgere prelievi e tutte le attività di competenza infermieristica, e avere gli strumenti per decidere con autonomia e responsabilità sulla salute dei propri assistiti.

Oggi non è così — e non per colpa loro, ma per colpa di un sistema sbagliato, che va profondamente cambiato.

È assurdo continuare a ignorare che una sanità forte parte proprio dalla medicina di base, non da una gestione centralizzata e distante dai cittadini.

A tutto questo si aggiunge l’aggravante economica: la Giunta Giani ha risposto ai buchi di bilancio con l’addizionale Irpef più alta d’Italia, continuando a colpire i cittadini invece di intervenire su sprechi e inefficienze.

Minniti propone una strada giusta e concreta: riportare la sanità vicino alle persone, assumere personale sanitario, valorizzare i medici di famiglia e gli infermieri, e smettere di premiare dirigenti che non portano risultati. Serve una sanità che funzioni, che curi, che risponda ai bisogni reali.
Allora anche con queste elezione regionali proviamo a cambiare questo sistema, per il bene di tutti noi. È tempo di ridare dignità alla sanità toscana.

Minniti - 24/09/2025 19:25

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