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  • 25/08/2024 13:30

Lucca diffusa

"Lucca diffusa" non è "lucchesità diffusa". Lucca diffusa sarebbe tirar fuori dai magazzini e dai tanti scavi ricoperti manufatti e opere e distribuirli nel territorio ridando valore a borghi, pievi, ville (e agganciarci tradizioni e artigianato ecc..). Una rete che andrebbe collegata a quelle nazionali e internazionali sulle stesse tematiche. Della Lucca Romana ad esempio fanno parte la Domus Romana, le Fattorie romane, la Villa di Massaciuccoli per cominciare. Non è un caso che il primo triumvirato si sia incontrato a Lucca che era una piazzaforte fondamentale. Cesare è stato a Lucca e tra poco esce il Gladiatore n.2, un veicolo mondiale cui agganciarsi al cui confronto la Lucca Mortis di Greenaway impallidisce. Si possono fare Storia, Memoria e Turismo. Probabilmente poi Museo Guinigi e Museo di Palazzo Mansi, stante anche i tagli pluriennali alla Cultura, non sono più funzionali e andrebbero uniti in un primo nucleo di Museo della Città. Si potrebbe unire tutto nel meraviglioso Palazzo Guinigi e ridare valore al vicino fu Museo della Francigena e alle reti dei Cammini. Da questo luogo potrebbero partire le reti locali sulle varie tematiche: Romani, Longobardi,Napoleonici, Fortezze e sistema di castelli e torri, Cammini, Musica ecc... Altri esempi? a Lucca ha iniziato la sua carriera un certo Paganini che vi ha anche abitato ed è stato primo violino alla Corte di Elisa ma non si sente mai neanche nominare. E che dire dei Longobardi? venivano dal Nord Europa e ci sono reti nazionali e internazionali che li studiano e diffondono. Possibile che Lucca che vanta la metà dei documenti originali longobardi del mondo non esista neanche in foto in questi circuiti? E che dire della diffusione dei mercanti lucchesi in Europa? Troppa Lucchesità ha soffocato Lucca che ha duemila anni di storia che parlano e che basterebbe iniziare ad ascoltare.

I commenti

Fate ciance inutili. "Lucca diffusa" esiste già, ce l'abbiamo sotto gli occhi. Basta uscire per vederla. È tutto già "diffuso" sul territorio: cartacce, bottiglie di plastica, cicche, escrementi canini, deiezioni umane, residui alimentari, gomme da masticare, involti di caramelle e merendine, scontrini appallottolati e non, microrottami, carta oleata, pacchetti di sigarette, cocci di vetro, scarti di varia e indefinibile natura. Tutto perfettamente "diffuso" per terra, ovunque. Un preziosissimo museo di antropologia a cielo aperto.

anonimo - 25/08/2024 16:21

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