Agenti in psichiatria? «Solo in casi eccezionali»
Agenti in psichiatria? «Solo in casi eccezionali»
I medici dopo il caso Capovani: una circolare del 2019 blocca gli interventi, cambiate le regole
Corriere Fiorentino
«Il ricorso alle forze di polizia dovrebbe ritenersi assolutamente eccezionale». Sta tutto qui, nelle poche parole di una circolare ministeriale, il senso di abbandono che i medici vanno denunciando da quando a perdere la vita è stata una di loro.
Molto prima della morte violenta di Barbara Capovani al Santa Chiara di Pisa il grido d’aiuto dei reparti di salute mentale racconta di una solitudine certificata nelle norme. La circolare del ministero dell’Interno diretta ai questori di tutta Italia porta la data del novembre 2019, al Viminale siede Luciana Lamorgese e recita: «La gestione dei soggetti affetti da patologie psichiche o psichiatriche costituisce talvolta motivo di particolare criticità anche per le stesse strutture mediche le quali, in alcune situazioni, richiedono l’intervento delle forze di polizia all’interno degli istituti sanitari. Sul punto alcune autorità giudiziarie hanno sottolineato come la difficoltà ad assistere i pazienti non rappresenterebbe un presupposto idoneo a radicare nelle forze di polizia un dovere d’intervento in ausilio ai sanitari».
Tradotto: un paziente che mette in difficoltà il personale sanitario che lo ha preso in carico, fisicamente o emotivamente, non è motivo sufficiente a giustificare un intervento. E ancora: «Secondo tale orientamento il ricorso alle forze di polizia a competenza generale dovrebbe ritenersi eccezionale e collegato comunque a specifiche esigenze di tutela dell’ordine pubblico o della commissione di reati».
La dottoressa Capovani non ha avuto il tempo di chiedere aiuto, altri medici lo hanno fatto e lo stanno facendo: «La nostra proposta è quella di considerare l’agitazione psico motoria come codice rosso e riservare uno spazio adeguato in pronto soccorso e gestito da un’equipe multidisciplinare perché lo psichiatra non basta e non basta neanche il medico di pronto soccorso — spiega Liliana Dell’Osso, presidente della società italiana di psichiatria — non è facile ottenere l’intervento delle forze di polizia dopo questa circolare. Chiediamo un tavolo per cambiare le regole».
In buona sostanza servono denari per aumentare il personale sanitario, ridotto all’osso dopo i progressivi tagli al settore: «Il definanziamento che c’è stato con la riduzione del personale e degli spazi ha aumentato le difficoltà di una gestione sicura del paziente agitato. Abbiamo visto come la presenza di personale in divisa spesso funziona da deterrente alle aggressioni».
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