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  • 29/09/2025 22:49

Neofascisti d’Italia: settant’anni di scissioni, nostalgie e folklore

Il passato che non passa Dal 1945 a oggi, l’Italia ha convissuto con una lunga coda nera. Il MSI di Almirante è stato il contenitore storico, l’ombrello sotto cui i nostalgici del Ventennio hanno potuto sopravvivere in Parlamento. Ma quando negli anni ’90 il MSI si trasformò in Alleanza Nazionale, scegliendo la via democratica, una parte della base rifiutò l’addomesticamento: da lì è iniziata la frantumazione in decine di micro-partiti neofascisti. Sigle che nascono e muoiono La lista è infinita: Fiamma Tricolore, MIS, Forza Nuova, CasaPound, Rete dei Patrioti, fino alle meteore come Nuovo Ordine Nazionale, Nuova Destra Sociale, Rivolta Nazionale, Reazione. Ognuna nasce da una scissione, dura qualche anno, poi si scioglie o confluisce in un’altra. Tutte promettono rivoluzione, nessuna supera lo 0,5% dei voti. La piazza e la violenza Gruppi come Forza Nuova hanno scelto la piazza: cortei, aggressioni, l’assalto alla CGIL nel 2021. CasaPound ha provato a vestirsi meglio: sedi occupate, palestre, librerie, volontariato “per soli italiani”. La Rete dei Patrioti raccoglie oggi ex militanti e famiglie nere, provando a rilanciare un progetto che però resta minuscolo. La sottocultura nazista Accanto ai partiti ci sono i clan naziskin: Veneto Fronte Skinheads, Dodici Raggi, circuiti collegati a Blood & Honour. Qui non ci sono programmi politici, ma concerti clandestini, birra, rune e saluti romani. Negli anni ’90 il gruppo Base Autonoma incarnava questo filone duro, apertamente hitleriano. Gli intellettuali dell’ombra Non mancano i teorici. Claudio Mutti e Carlo Terracciano hanno alimentato il mito “eurasista”: l’idea di un’Europa legata alla Russia contro l’Occidente. Gabriele Adinolfi, ex Terza Posizione, ha inventato la “Gilda dei Lanzichenecchi”, laboratorio simbolico più che politico. Sono mondi che non portano voti, ma forniscono slogan e narrazioni alle nuove leve. La colonna sonora nera Il fascismo del dopoguerra ha avuto anche la sua musica. Massimo Morsello, il “De Gregori nero”, ha scritto canzoni che ancora oggi risuonano nei raduni. Oggi la scena è dominata da concerti nazi-rock clandestini, hub per raccogliere soldi, giovani e contatti internazionali. È la colonna sonora della marginalità: poche centinaia di persone che cantano di guerra e purezza razziale. Romantici del nulla Molti di questi gruppi sopravvivono grazie a cerchie familiari: padri e figli, fratelli, piccoli clan che tengono aperte sedi deserte e stampano volantini. Non è crescita politica, è culto della memoria. Una sorta di romanticismo cupo: bandiere, birre, commemorazioni, senza nessun futuro. Il presente Oggi Forza Nuova è in declino, CasaPound sopravvive come comunità più che partito, la Rete dei Patrioti è un cartello di sigle piccolissime. Le vecchie fiamme (Fiamma Tricolore, MIS, Fasci Italiani del Lavoro) esistono solo sulla carta. In Parlamento non hanno spazio, nell’opinione pubblica pesano zero. La destra che conta Il consenso nero, quello vero, è finito altrove: in Fratelli d’Italia, che ha scelto di giocare dentro le regole democratiche, lasciando i nostalgici ai margini. I micro-partiti fascisti oggi non sono alternativa, ma folklore: utili a raduni nostalgici, pericolosi in piazza, ma incapaci di incidere. ---

I commenti


Cellula neonazista, dopo la condanna il presunto capo ha rotto il braccialetto elettronico ed è fuggito

di F. Q

Maurizio Ammendola aveva saputo alcune ore prima che la Cassazione aveva dato il via libera all’inasprimento della misura cautelare chiesta nei suoi confronti dalla Procura di Napoli.


Due anni fa gli arresti e la scoperta di una cellula neonazista in Campania. Il processo in primo grado si è concluso con alcune condanne. L’uomo, considerato il capo rotto del Nuovo Ordine di Hagal, ha rotto il braccialetto elettronico ed è evaso prima di finire in carcere. Maurizio Ammendola è stato condannato in primo grado nel dicembre scorso a 5 anni e 6 mesi. Secondo gli inquirenti l’organizzazione di stampo neo nazista e suprematista sarebbe stata capace di fare proselitismo in Campania e di progettare anche degli attentati, come quello a colpi di bazooka pianificato all’interno di un centro commerciale alle porte di Napoli.

La fuga, secondo quanto riporta Il Mattino, è avvenuta martedì mattina, prima delle 4. Ammendola aveva saputo alcune ore prima che la Cassazione aveva dato il via libera all’inasprimento della misura cautelare chiesta nei suoi confronti dalla Procura di Napoli, facendolo passare dai domiciliari al carcere. E così ha anticipato il blitz delle forze dell’ordine, abbandonando la propria abitazione di Maddaloni, in provincia di Caserta.

Assieme ad Ammendola, che era alla guida della cellula, sono stati condannati Michele Rinaldi, (5 anni e 6 mesi) Gianpiero Testa, (3 anni e 6 mesi), Massimiliano Mariano (3 anni). Alla fine del processo di primo grado è stata disposta la scorta per il pm Claudio Orazio Onorati, titolare delle indagini assieme al pm della Dna Antonello Ardituro e allo stesso capo della procura nazionale antimafia e antiterrorismo Gianni Melillo. Con la fuga di Ammendola è dunque possibile che si decida di rafforzare la protezione del magistrato: Onorati è stato infatti applicato in Corte di appello, assieme a un sostituto pg, per seguire il secondo grado di giudizio a carico dei presunti esponenti della cellula suprematista. Il processo d’appello che partirà il prossimo
7 ottobre.

Dante - 02/10/2025 16:38

L’AQUILA – Sono state depositate nei giorni scorsi le motivazioni della sentenza emessa ad aprile 2025 dalla Corte d’Assise di Chieti, che ha condannato dieci membri della cellula neofascista Avanguardia Ordinovista a un totale di oltre 75 anni di carcere.

Secondo quanto riportato, l’associazione progettava atti di terrorismo su scala nazionale: attentati contro politici senza scorta, immigrati, mercatini etnici, sedi istituzionali e persino una linea ferroviaria abruzzese, con l’intento di replicare l’attentato dell’Italicus del 1974.

Il gruppo – attivo tra Abruzzo, Lazio, Veneto e Lombardia – agiva sotto copertura come centro studi (“Progetto Olimpo”), ma le indagini dei ROS dei Carabinieri, avviate già nel 2014 nell’ambito dell’operazione Aquila Nera, hanno rivelato un disegno eversivo fondato su odio razziale e finalità antidemocratiche. Tra gli obiettivi dei piani anche politici abruzzesi come Stefania Pezzopane, Ottaviano del Turco e Nazario Pagano.

La notizia della presenza di una “lista rossa” di bersagli politici ha suscitato forte indignazione e numerosi attestati di vicinanza da parte del mondo politico, rinnovati nuovamente dopo il deposito della sentenza. Il Partito Democratico dell’Aquila ha espresso “piena solidarietà” a Pezzopane e agli altri obiettivi della lista, ribadendo che “l’antifascismo è valore fondante della democrazia” e chiedendo una presa di posizione netta da parte di tutte le forze politiche.

Il segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, ha parlato di un attacco inaccettabile: “In un Paese libero e democratico non può esserci spazio per nostalgie pericolose né per derive eversive”.

Anche Sinistra Italiana Abruzzo, con Daniele Licheri, Fabrizio Giustizieri e Giacomo Pio, ha condannato con fermezza i fatti: “Il ritorno di gruppi che si ispirano all’ideologia neofascista è un attacco diretto ai principi della Repubblica”.

Pagano: Turbato da minacce nazifasciste ma ancora più determinato a difendere Istituzioni

“Apprendo ora con stupore e turbamento di essere stato indicato come possibile obiettivo da parte di un gruppo eversivo nazifascista negli anni in cui ero Presidente del Consiglio Regionale Abruzzo. È un fatto grave, che riporta alla mente stagioni drammatiche del nostro passato, ma non scalfisce in alcun modo la mia determinazione nel servire lo Stato e le sue istituzioni democratiche”. É quanto dichiarato al quotidiano ‘Il Centro’ dal Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano commentando le notizie emerse da un’inchiesta della magistratura e delle forze dell’ordine su una rete di estremismo nero e la sentenza della Corte d’Assise di Chieti che ha inflitto condanne per 75 anni al gruppo terrorista ‘Avanguardia ordinovista’.

“Credo che proprio per il mio impegno istituzionale, per la difesa convinta della Repubblica, del Parlamento e della legalità democratica, qualcuno abbia pensato di colpirmi. Ma chi si illude di intimidirmi ha sbagliato bersaglio. Continuerò a lavorare con serietà e ancora maggiore convinzione” conclude Pagano.

E DEMOCRATICHE DEL TERRITORIO AQUILANO CONDANNANO OGNI FORMA DI TERRORISMO, SOLIDARIETA’ A STEFANIA PEZZOPANE

L’orrore di un progetto violento e criminale, dimostra, ancora una volta, quanto sia essenziale, per tutte/i, porre al centro della vita civile e politica il valore assoluto dell’Antifascismo, pietra miliare della Democrazia La scoperta di una cellula neofascista attiva in Abruzzo e della “lista rossa”, elenco di persone, obiettivi politici da colpire: queste le notizie agghiaccianti riportate, oggi, dal quotidiano “Il Centro”.
Un elenco di “bersagli umani”, ragionato da un gruppo di neofascisti radicato in provincia di Chieti . “Tra gli obiettivi, la nostra Stefania Pezzopane che nel suo impegno politico ha da sempre posto al centro il valore assoluto dell’Antifascismo sottolineando ogni volta come la Libertà riconquistata dal Popolo italiano dopo il ventennio oscuro, sia bene collettivo da tramandare, difendere e tutelare, sempre ” dice Gilda Panella, componente del coordinamento nazionale delle Democratiche e portavoce delle Dem del Territorio Aquilano, “ La violenza è intollerabile, in ogni sua forma ed espressione; chi pensa di praticarla arrivando a progettare di annientare vite ha in animo di sconfiggere la civiltà, la Democrazia, la stessa umanità. Non possiamo accettare atti di simile barbarie e, superando delle lecite appartenenze, ci aspettiamo che da ogni forza politica arrivino testimonianze di condanna contro la viltà della violenza: un segnale forte, unitario, inequivocabile di civiltà e democrazia “
La Conferenza delle Democratiche del Territorio Aquilano esprime solidarietà e vicinanza a Stefania Pezzopane, a Nazario Pagano e a tutti agli esponenti istituzionali coinvolti; persone finite nel mirino di chi pianificava ignobili e vigliacchi atti terroristici “deploriamo e rigettiamo con forza e determinazione ogni atto violento e facciamo nostre le parole del segretario regionale pd, Daniele Marinelli: “ condanniamo fermamente ogni forma di terrorismo: mai potrà essere considerato uno strumento legittimo per cambiare le cose, come la storia ha già dimostrato. Come abruzzesi, sentiamo con ancora maggiore forza questo impegno: la nostra regione ha dato un contributo fondamentale alla Resistenza, con la Brigata Maiella, simbolo di coraggio e lotta per la libertà. È nel loro esempio che continuiamo a credere e ad agire”.

Ferrante (Fi), Solidarietà a Pagano e Pezzopane nella lista terroristi neri

“È gravissimo e allarmante quanto emerge dalla sentenza della Corte di Assise di Chieti, che ha inflitto condanne per complessivi 75 anni al gruppo terroristico di ispirazione neofascista ‘Avanguardia ordinovista’, smantellato nel 2014. Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà al collega di Forza Italia e Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano e all’ex senatrice Stefania Pezzopane, inseriti nella lista degli obiettivi politici da colpire stilata all’epoca dall’associazione terroristica. Il Presidente Pagano ha sempre rappresentato le istituzioni con profondo senso dello Stato e grande rispetto dei principi democratici ed è per questo che è finito nel mirino di un gruppo di criminali estremisti. A lui rinnovo tutta la mia stima, certo che non si farà intimidire e continuerà a lavorare con equilibrio e determinazione. È doveroso tenere alta la guardia contro ogni forma di violenza ed eversione, difendendo le istituzioni democratiche e chi è chiamato a rappresentarle in nome dei cittadini.” Lo afferma il deputato di Forza Italia Tullio Ferrante, Sottosegretario al Mit. ​​​​

TESTA (FDI): SOLIDARIETÀ A PEZZOPANE E PAGANO, LA DEMOCRAZIA NON SI INTIMIDISCE

“Esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza all’onorevole Nazario Pagano e alla consigliera Stefania Pezzopane, finiti tra gli obiettivi di un gruppo eversivo neofascista sgominato dalla magistratura. Di fronte a simili minacce, che colpiscono esponenti politici per le loro idee e il loro impegno istituzionale, non può esserci alcuna ambiguità: la condanna deve essere ferma e unanime. La democrazia si difende anche così, con la forza della legalità e con il rispetto reciproco tra avversari politici. A Pagano e Pezzopane va il mio abbraccio personale e quello di tutta la comunità di Fratelli d’Italia”. Lo afferma Guerino Testa, deputato abruzzese di Fratelli d’Italia.

La solidarietà di Roberto Santangelo
“Voglio esprimere la mia vicinanza e la mia solidarietà umana e politica agli amici Stefania Pezzopane e Nazario Pagano.
In queste ore abbiamo infatti appreso che, per il loro impegno, sono stati minacciati e indicati come possibili bersagli di un attentato da parte di una organizzazione terroristica.
Nessun passo indietro di fronte a questi vigliacchi”.

VERRECCHIA (FDI): MINACCE INACCETTABILI, MASSIMA VICINANZA A PEZZOPANE E PAGANO. LA POLITICA NON SI PIEGA ALL’ODIO

“Esprimo la mia più sincera solidarietà all’onorevole Nazario Pagano e alla consigliera Stefania Pezzopane, destinatari di un’inquietante minaccia da parte di un’organizzazione eversiva di matrice neofascista. Chiunque pensi di intimidire il confronto democratico attraverso la violenza o il terrore, trova in noi un muro invalicabile. Le idee si contrastano con il dialogo, mai con l’odio. E quando vengono colpiti rappresentanti delle istituzioni, è l’intera comunità democratica a dover reagire con fermezza. A Pagano e Pezzopane va la mia piena vicinanza personale e quella del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. La politica non arretra di fronte alla barbarie, ma si rafforza nella difesa dei valori repubblicani”. Così, Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale d’Abruzzo

D’Incecco (Lega): solidarietà e vicinanza a Pezzopane e Pagano
Sommario [Mostra]

“A nome mio e della Lega Abruzzo esprimo piena solidarietà all’onorevole Nazario Pagano e all’ex senatrice Stefania Pezzopane, finiti in un elenco di potenziali obiettivi di attentati terroristici da parte del gruppo eversivo ‘Avanguardia Ordinovista’, smantellato dalle forze dell’ordine nel 2014. Si tratta di fatti gravi, che non possono lasciare indifferenti”. Così Vincenzo D’Incecco, coordinatore regionale della Lega. “Quando si cerca di colpire chi rappresenta le istituzioni – aggiunge D’Incecco – si colpisce l’intera comunità democratica. Ogni forma di violenza politica, da qualunque parte provenga, va condannata con fermezza. Il confronto deve sempre avvenire nel rispetto delle regole e delle persone. A Pagano e Pezzopane va la nostra vicinanza, sia sul piano umano che istituzionale”.

L’UDC Abruzzo al fianco di Pagano e Pezzopane: minacce vili, la democrazia non si intimidisce
L’Unione di Centro Abruzzo esprime piena e convinta solidarietà all’onorevole Nazario Pagano e all’ onorevole Stefania Pezzopane, finiti nel mirino di un’organizzazione eversiva di matrice neofascista. Le recenti sentenze della magistratura confermano la pericolosità di chi, ancora oggi, tenta di minare le istituzioni repubblicane con l’odio e la violenza.

Questi atti non sono semplici provocazioni, ma segnali preoccupanti che richiedono una risposta netta, unitaria e senza ambiguità. In una democrazia matura non c’è spazio per chi inneggia a ideologie che la storia ha condannato.

Come UDC, partito che affonda le sue radici nei valori del popolarismo, del rispetto della persona e della centralità delle istituzioni democratiche, ci uniamo a tutte le forze politiche che in queste ore stanno respingendo con fermezza ogni forma di eversione.

Ricordiamo che la libertà, la giustizia e la convivenza civile non sono conquiste eterne, ma vanno custodite ogni giorno con l’impegno di tutti: cittadini, amministratori, forze sociali e politiche.

A Nazario Pagano e Stefania Pezzopane va il nostro abbraccio e la nostra stima. Non arretreremo di un passo nel contrasto a ogni rigurgito autoritario.

Comunicato: Solidarietà a Stefania e Pagano. Isolare e colpire l’odio nazifascista

Le notizie di ieri sono un segnale grave.

Sono il sintomo di una cultura dell’odio, dell’intolleranza e della discriminazione che può degenerare facilmente in violenza e morte.

“Il sonno della ragione genera mostri” è un’espressione che accompagna i periodi bui della storia e che può manifestarsi in ogni momento.

Soprattutto in tempi come questi in cui i valori di umanità, solidarietà e rispetto dei diritti vengono calpestati non solo da piccole minoranze ma da intere Nazioni e da Stati che pure si professano democratici.

A Stefania Pezzopane, nostra iscritta e orgogliosa militante dell’ANPI, va il nostro affetto, la nostra solidarietà e il nostro impegno a difendere con lei, tutto ciò che la sua vita democratica ha sempre espresso.

La stessa solidarietà va a Nazario Pagano e alle altre potenziali vittime finite nel mirino di un gruppo di pericolosi fanatici

C’è un sottobosco di miserabile violenza nazifascista che spesso si nasconde ma che è pronto a colpire – ed è già successo a danno di migranti, disabili, donne, tutte vittime inermi – e che tutti dovrebbero condannare, isolare, colpire.

È fondamentale in questo il ruolo della magistratura e delle forze dell’ordine.

Ma forse ancora di più è fondamentale l’azione della cultura, della politica, delle istituzioni, della società tutta.

Perché nessuno si senta legittimato a nutrire odio e a minacciare violenza dal silenzio di chi sottovaluta o fa finta di nulla.

Da Sonia Fiucci, per Com Pubblica – Associazione Italiana Comunicazione Pubblica e Istituzionale, riceviamo e pubblichiamo: “Solidarietà a Stefania e Pagano. Isolare e colpire l’odio nazifascista“

Le notizie di ieri sono un segnale grave.

Sono il sintomo di una cultura dell’odio, dell’intolleranza e della discriminazione che può degenerare facilmente in violenza e morte.

“Il sonno della ragione genera mostri” è un’espressione che accompagna i periodi bui della storia e che può manifestarsi in ogni momento.

Soprattutto in tempi come questi in cui i valori di umanità, solidarietà e rispetto dei diritti vengono calpestati non solo da piccole minoranze ma da intere Nazioni e da Stati che pure si professano democratici.

A Stefania Pezzopane, nostra iscritta e orgogliosa militante dell’ANPI, va il nostro affetto, la nostra solidarietà e il nostro impegno a difendere con lei, tutto ciò che la sua vita democratica ha sempre espresso.

La stessa solidarietà va a Nazario Pagano e alle altre potenziali vittime finite nel mirino di un gruppo di pericolosi fanatici

C’è un sottobosco di miserabile violenza nazifascista che spesso si nasconde ma che è pronto a colpire – ed è già successo a danno di migranti, disabili, donne, tutte vittime inermi – e che tutti dovrebbero condannare, isolare, colpire.

È fondamentale in questo il ruolo della magistratura e delle forze dell’ordine.

Ma forse ancora di più è fondamentale l’azione della cultura, della politica, delle istituzioni, della società tutta.

Perché nessuno si senta legittimato a nutrire odio e a minacciare violenza dal silenzio di chi sottovaluta o fa finta di nulla.

danilo - 02/10/2025 02:51

Sono un lettore di questo blog e vorrei rispondere alla lettera di Forza Nuova.
Colpisce che il primo argomento sollevato sia l’anonimato dell’articolo, come se su “La Voce di Lucca” non fosse noto a tutti che qui chiunque può pubblicare liberamente, senza l’obbligo di firmare con nome e cognome. È proprio questa apertura che fa la forza del blog: pluralità di voci, non editoriali blindati. Cercare di screditare un pezzo solo perché non ha la firma non regge.

Sul merito: l’articolo non inventa nulla. Riporta fatti, sentenze, cronache e ricerche che da decenni documentano la galassia neofascista in Italia. Che piaccia o no, Forza Nuova è parte di questa storia, con le sue scissioni, le sue presenze di piazza e i suoi guai giudiziari. Dire che “tutto si è concluso in assoluzione” è una semplificazione comoda, ma basta leggere le cronache degli ultimi vent’anni per vedere come la violenza e il folklore abbiano accompagnato la parabola del movimento.

Quanto a Lucca, poi, la verità è semplice: Forza Nuova qui non c’è più da anni. Nessuna sede, nessuna attività politica, nessuna radice reale. Parlare di “presenza concreta” stride con quello che noi cittadini vediamo ogni giorno.

In sintesi, l’articolo fotografa una realtà che non sparisce con una lettera di protesta: le ricerche storiche e giornalistiche hanno messo in fila i fatti, e a quelli conviene attenersi.



La firma: Geppo detto Pino

Geppo - 30/09/2025 15:51

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