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  • 13/04/2025 19:24

vicinanza e solidarietà alla studentessa protagonista del drammatico episodio avvenuto in un istituto scolastico della provincia di Massa-Carrara


Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda vicinanza e solidarietà alla studentessa protagonista del drammatico episodio avvenuto in un istituto scolastico della provincia di Massa-Carrara, riportato nei giorni scorsi dalla stampa nazionale. La giovane, di origini straniere, ha tentato il suicidio all’interno della propria aula, vittima di episodi di bullismo da parte di alcuni compagni. Solo l’intervento tempestivo di una compagna di classe e di un docente ha impedito che il gesto estremo avesse conseguenze irreparabili.

Questo evento, tanto doloroso quanto emblematico, richiama l’attenzione sull’urgenza di un impegno educativo strutturato e sistemico nella lotta contro ogni forma di discriminazione, emarginazione e violenza psicologica tra pari. È fondamentale ribadire come la scuola, presidio civile e democratico per eccellenza, abbia il dovere e il potenziale di rappresentare non solo un luogo di apprendimento, ma soprattutto uno spazio sicuro in cui ogni studente possa sentirsi accolto, ascoltato e valorizzato nella propria unicità.

Il bullismo, in tutte le sue forme, è una ferita profonda ai diritti umani: colpisce la dignità, mina l’autostima e può compromettere il futuro delle giovani generazioni. Per questo, la formazione e la presenza costante di figure educative sensibili e preparate – docenti, dirigenti, psicologi scolastici – è imprescindibile. Il gesto della compagna che ha lanciato l’allarme e del professore che è intervenuto con prontezza dimostra quanto sia importante coltivare un clima scolastico fondato sull’empatia, sul rispetto reciproco e sulla solidarietà.

Come ribadito anche dalla psicologa intervistata sul quotidiano Il Tirreno, è necessario promuovere una nuova cultura educativa che coinvolga attivamente anche le famiglie: «Genitori, siate fallibili e scontratevi con i vostri figli», è un’esortazione che va intesa come invito a non temere il confronto, a scendere nel quotidiano dei propri figli, a costruire con loro un dialogo aperto e autentico.

In tal senso, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani richiama l’attenzione delle istituzioni scolastiche e del Ministero dell’Istruzione e del Merito affinché vengano potenziati gli strumenti di prevenzione, formazione e ascolto nelle scuole. È necessario rafforzare le équipe psicopedagogiche, avviare percorsi strutturati di educazione civica e affettiva, promuovere laboratori permanenti sui diritti umani, sul rispetto delle diversità, sulla gestione delle emozioni e dei conflitti.

Accogliamo con particolare interesse le parole della psicologa intervistata, che invita i genitori a essere “fallibili” e a scontrarsi con i propri figli quando necessario. Anche la famiglia, infatti, è chiamata a collaborare attivamente con la scuola nel percorso educativo, senza negare o minimizzare i segnali di disagio, ma accogliendoli come una richiesta di aiuto.

Questo tragico episodio non deve finire in un trafiletto di cronaca. Deve spingerci ad agire, uniti, per costruire una scuola in cui nessuno si senta solo. Una scuola che insegni non solo con le parole, ma con la presenza, la cura, la responsabilità condivisa.

Perché ogni ragazza e ogni ragazzo ha il diritto di crescere in un ambiente che protegga la vita, la dignità, la speranza.

In questo tragico episodio c’è però un segno di speranza: l’azione di chi ha avuto il coraggio di intervenire, di non voltarsi dall’altra parte. È da questo segnale che occorre ripartire.

Il CNDDU continuerà a battersi per una scuola più giusta, inclusiva, e profondamente umana.


prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

I commenti

Come compagno di classe, alle elementari avevo un bullo, ed anche di quelli violenti.
Tra i compagni di classe alle Medie che ho frequentato c'erano due bulli 'cotrollabili' e altri due 'avanzi di galera in erba'.
Alle Superiori, in prima c'era un bullo violento, che è durato numero tre mesi, l'hanno espulso alla seconda 'chiamata'.
All'epoca, il primo alle Elementari era 'controllato' dalla maestra buonanima, persona autorevole, assai amata e ben considerata sia da genitori che da noi bambini, che fosse oggi, con l'andazzo che vi ritrovate, probabilmente sarebbe stata denunciata, senza che facesse nulla di che, staccava il banchino col bullo dagli altri e se lo metteva accanto...il bullo, controllato a vista.
All'epoca noi altri abbiamo imparato subito un metodo efficace di 'difesa', eliminando i 'tempi morti', questa 'difesa' anche alle Medie.
1. arrivavamo a scuola quando apriva il portone ed entrando si iniziava subito.
2. Alle Medie io in particolare nei 'periodi morti' tipo intervallo merenda, sparivo ai piani superiori a mangiarmi in santa pace la focaccina.
Oggi? Li vogliono 'salvare', 'integrandoli', ma quelli lì non si integrano, non vogliono 'integrarsi', distruggono! Così facendo accade solo e soltanto che danneggiano tutta la classe.
L'unica strada possibile, nello vostro stato di fatto e di diritto, non dare tregua a 'quelli,' facendoli 'lavorare' ed occupandoli su altre cose, senza soste, e col fiato sul collo fisso.
Per un Maestro od insegnante in genere, roba estenuante e assai difficile da perseguire, l'unica forse l'insegnante di sostegno individuale.
Comunque volerli 'salvare' a tutti i costi è solo un errore catastrofico.
I bulli che ho conosciuto, nessuno ha cercato di 'salvarli', io direi visti i tipi, impossibile, ed adesso fanno la loro vita, non sono diplomati, Mbeh?! Forse volevate che diventassero i chirurghi che vi opereranno?
Alcuni di quelli, più grandi di me, che arrivando a scuola vedevo attendere alle Elementari sul portone della scuola, adesso sono sottoterra, morti assai giovani, dopo che avevano pressochè distrutto anche le loro famiglie.
Per il resto, sevono anche baristi e manovali con la sola scuola dell'obbligo.
Non è scritto sulla Bibbia che debbano massacrare un'intera classe e debbano PER LEGGE rovinare l'ALTRUI VITA, com'è accaduto di fatto in quella classe.
Poi in passato per i casi estremi esistevano i collegi, adesso vietatissimi! Per carità!
Comunque, in fatto di bullismo, oggi, tante tante,ma tante ciance al vento, mentre i fatti (positivi) sono pressochè insignificanti, ed a castigare è la gretta e prosaica realtà dei fatti quotidiani.
Tanti auguri!

... - 14/04/2025 16:05

Silenzio, emarginazione, bullismo .. siamo in una società alla fine

Lothar - 14/04/2025 10:39

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