• 14 commenti
  • 18/04/2024 18:56

CaSSaPound Lucca

CaSSaPound Lucca La Giunta Pardini assegna 15000 euro di finanziamento pubblico a "L'Augusta", il festival dei fascisti del terzo millennio. Nella riunione di Giunta del 29 marzo scorso, è stato approvato il "calendario degli eventi culturali, sportivi e di promozione del territorio "Vivi Lucca 2024", con indicazioni di supporto economico-finanziario ai vari proponenti organizzatori". All'associazione "L'Augusta", guidata dall'amico ed ex socio in affari del Sindaco Pardini, Jacopo di Bugno (CasaPound), sono stati concessi 15000 euro di finanziamento pubblico per l'organizzazione dell'omonimo festival di CasaPound. Non siamo ai livelli di Simone Pellico (fondatore con Fabio Barsanti di CasaPound a Lucca, ideatore di un progetto di mostra su Puccini al quale il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario, presieduto da Alberto Veronesi, ha assegnato un contributo di 100mila euro), ma anche questo caso dimostra che la giunta di estrema destra non si dimentica degli amici. Tratto da : Difendere Lucca da CasaPound facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100091905043396

I commenti

L'articolo di condanna dell'aggressione è dei giorni in cui la guerra è iniziata. Due mesi dopo eravamo già all'equidistanza con un bel né Russia, né NATO. Poi è calato il silenzio e sotto al silenzio c'è il rascismo. Non esistono articoli di CPI a favore della resistenza ucraina.

anonimo - 24/04/2024 03:55

Ma tutti questi inutili commenti Russia/Ukraina che ci incastrano col tema del post? Servono forse a sviare l'attenzione dal nocciolo della questione?
A mio avviso, che si sia d'accordo o meno, sarebbe meglio tornare sulla tematica proposta (riassumendo: la quanto meno opaca gestione delle risorse pubbliche e l'affidamento di incarichi/progettazioni da parte di Barsanti & C., e il puntuale riconoscimento di risorse a soggetti il cui unico titolo pare spesso essere "amici e colleghi di partito").

anonimo - 23/04/2024 19:14

Da Primato Nazionale

Ucraina, CasaPound scende in piazza a Roma: “Contro ogni imperialismo, per un’Europa libera”
Scritto da Aldo Milesi 3 Marzo 2022 7 comments
ucraina casapound
Roma, 3 mar — CasaPound Italia scende in piazza a Roma per prendere posizione sulla spinosa questione Russia-Ucraina. Le tartarughe frecciate manifesteranno sabato 5 marzo alle ore 16 in piazza Santi Apostoli per insorgere contro «lo sfruttamento e la spartizione del continente europeo, siano essi finanziari, politici, culturali o militari».


Ucraina, CasaPound scende in piazza contro ogni imperialismo
Una manifestazione all’insegna del rifiuto netto «dell’imperialismo straniero», il cui giogo, da anni, sottomette «i popoli d’Europa». «Che questo si presenti sotto forma di “cancel culture”, di autoritarismo pseudo sanitario, di usura turbocapitalista o che si presenti in armi sui cingoli di un carroarmato», spiega CasaPound Italia in una nota diffusa sui social «non possiamo più tollerare che siano i popoli europei a pagare le politiche egemoniche delle cosiddette super potenze globali.


Un nemico comune
CasaPound, quindi rifiuta «lo schema prefabbricato della guerra di civiltà e dello scontro ideologico» e «la logica devastatrice nel quale questa nuova artificiosa crisi vuole spingerci», crisi a firma di «artefici ben precisi» che «si svolge oggi sulla pelle del popolo ucraino ma da anni si svolge anche sulla pelle e nelle menti degli altri popoli europei. È necessario che da questa crisi, di cui non possiamo non condannare la violazione della sovranità ucraina, nasca l’idea millenaria e nuovissima dell’Europa libera».

Libertà dal giogo culturale e politico
Libertà deve tornare ad essere la parola chiave, «dal giogo culturale e politico, libera di difendere i suoi sacri confini tanto ad est dall’imperialismo russo e asiatico, quanto a sud dall’aggressione migratoria, quanto ad ovest da un colonialismo politico e culturale fatto di idee estranee alla nostra storia millenaria». Libertà «di determinare i propri rapporti geostrategici e soggetta solamente alla persecuzione — chiosa CasaPound Italia — del massimo bene per il suo popolo».


Anonimo - 23/04/2024 07:55

Forza Nuova tutto i giorni pubblica o locandine o articoli pro Russia.Non altrettanto CasaPound, sotto un articolo dal loro sito web






Guerra in Ucraina,

CasaPound: “Né Russia né Nato, Italia torni potenza e fondi un’altra Europa”
Guerra in Ucraina, CasaPound: “Né Russia né Nato, Italia torni potenza e fondi un’altra Europa”
di CasaPound9 Maggio 2022

Roma, 9 maggio – “Né Russia né Nato: tornare potenza”, questo il testo degli striscioni affissi dai militanti di CasaPound Italia nelle principali città italiane. L’obiettivo ribadire la necessità di uscire da un sistema contrario agli interessi italiani e europei.

“L’Italia ha il potenziale per tornare ad essere una potenza e guidare una rinascita europea, che può avvenire soltanto tornando a pensarci come nazioni europee in grado di decidere e plasmare un proprio destino economico, politico e culturale – afferma CasaPound Italia in una nota –

“Con l’eruzione della crisi Ucraina a seguito dell’aggressione Russa emergono drammaticamente le contraddizioni di un sistema di sicurezza strategica europeo che ha irrimediabilmente fallito. In avanzata solo geograficamente, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, oggi sulle rive del Mar Nero, dimostra di essere disperatamente all’inseguimento dei suoi specifici obiettivi geopolitici che nulla hanno a che vedere con le naturali ed indispensabili strategie d’azione globale per la nostra Nazione e per l’Europa.

Speculari i due meccanismi d’occupazione politico militare, sorti sulle ceneri delle nazioni europee, non hanno mai assolto alla funzione di difesa per la quale da settanta anni vengono presentati, finanziati e supportati dalle governance continentali.
Storicamente legati esistono per compensazione, l’uno a giustificazione dell’altro, entrambi occupati ad inficiare qualsiasi posizione terza che possa mettere in discussione la loro egemonia bilanciata.

Pertanto, oggi che la guerra in Europa ci impone di ripensare con decisione alla nostra autodeterminazione strategica va ribadito che un meccanismo oppressivo non ne giustifica mai un altro e che l’intollerabile assuefazione dei popoli dell’Europa occidentale rispetto alla dominazione della Nato non può in alcun modo essere interpretato come una predisposizione all’essere luogo in cui installare o ristrutturare analoghi meccanismi d’occupazione.

L’Italia è terra di civiltà e di diplomazia da sempre. È stata la quarta potenza mondiale e oggi è ancora l’ottava nazione per Prodotto Interno Lordo. Siamo una nazione capace di riconquistare la propria dignità nel campo geopolitico nella necessità di riequilibrare i rapporti attuali con Francia e soprattutto Germania che, seppur hanno classi dirigenti capaci di avere una visione europea, spesso lo fanno a discapito dell’Italia per gestire i loro interessi particolari. L’Italia diventi guida di interessi condivisi, e per farlo deve avvenire una rivoluzione nell’attuale classe dirigente per tornare Potenza e contare di più in Europa e nel Mondo.

Rendiamo quindi onore ai giovani Europei che ora versano il sangue fino all’estremo sacrificio, non solo per difendere la propria terra, la propria patria e i propri figli. Ma per dimostrarci che proprio nell’ora più buia non si può rinunciare a comportarsi da uomini ritti in piedi tra le macerie. Il destino dell’Europa deve fondarsi sul loro esempio e se “alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà”, oggi è arrivato il momento in cui la Civiltà europea deve rimettersi in marcia per ritrovarsi libera, forte ed indipendente a compiere la sua opera storica dopo “il rude e sanguinoso tirocinio delle trincee”.




CasaPound Italia@2008-2023

Era Pound - 23/04/2024 07:40

Naturalmente esistono unità internazionali dell'esercito ucraino e c'è da sperare che il numero di combattenti stranieri per la libertà possa essere incrementato per permettere all'Ucraina di resistere. E' invece una fola bella e buona che esista una massiccia presenza di militanti di Casapound che si sarebbero (ah, ah, ah, si vola con la fantasia!!) addirittura scontrati al fronte con altre frotte di militanti italiani di FN - Rete dei Patrioti che servirebbero sotto bandiera russa. Gli italiani in servizio nei due opposti eserciti sono pochi e quelli che sono stati iscritti a CPI sono pochissimi. Per i cosiddetti "simpatizzanti", si tratta di speculazioni ridicole. Che vuol dire "simpatizzante"??? Che un tizio ha messo un commento positivo a qualche articolo di CPI??? Ma via!! Siamo seri. Quanto a CPI come movimento sfido chiunque a trovare, sul loro sito, un articolo di convinto sostegno all'Ucraina. PS Vavassori, dipinto come "calciatore della nazionale", ha giocato al massimo in serie C e soprattutto a livello dilettantistico. Ovviamente la Federazione non lo ha mai costretto a smettere di giocare e non mi risulta neanche che abbia fatto parte di CPI (su questo attendo smentite documentate). Per me resta un eroe che ha combattuto a Mariupol.

anonimo - 22/04/2024 00:28

Notizie veramente datate le sue. Non può portare come documentazione un articolo di più di due anni fa. Per altro un articolo non scritto da Casapound. La prego di segnalarmi, dal sito di CPI o di qualche lista di fiancheggiamento della stessa una sola presa di posizione a favore dell'Ucraina. Se la trova Le darò ragione. Io aspetto che Lei segnali. Quanto a Lucca la curva della Lucchese, che ha votato il Barsanti (di CPI) è dominata dai peggiori putiniani, i quali espongono la bandiera russa e scrivono cazzate sui muri dello stadio. Ha mai sentito il Barsanti spendere una parola per l'Ucraina? Anche qui, se vuole, può portarmi una qualsiasi prova presa dove vuole. Io aspetto.

anonimo - 21/04/2024 23:59

Tutti i nazisti al servizio di Zelensky



L’Ucraina vittima due volte. Tutti i nazisti al servizio di Zelensky (Vladimir Volcic) Grazie al quotidiano ucraino Kyiv Indenpendent é stata chiarita senza ombre di dubbio la presenza di Foreign Fighters occidentali organizzati in un battaglione sotto il comando di ufficiali dell’esercito e delle milizie naziste : la Legione Internazionale. Siamo anche venuti a conoscenza dei crimini di guerra contro i civili da loro compiuti. Crimini che rafforzano la veridicità del recente rapporto di Amnesty International osteggiato dai governi ucraino e britannico e fortemente criticato (per aver detto la verità) dai media occidentali. Ora vediamo nel dettaglio i jihadisti occidentali organizzati in vere e proprie milizie paramilitari di stampo neonazista o contrattate dagli Stati membro NATO che non possono inviare direttamente i loro soldati per non far scoppiare una guerra mondiale. Le fonti principali sono: la Rete Antifascista Europea https://antifascist-europe.org/ ed indagini di giornalisti occidentali indipendenti. Georgia (statuto speciale con la UE dal luglio 2016 in attesa di diventare membro dell’Unione. Statuto rilasciato al paese pur non avendo i requisiti minimi, in chiave anti Russia) La Georgia sta attualmente lavorando per diventare un membro a pieno titolo della NATO. Nell’agosto 2004, il Piano d’azione di partenariato individuale della Georgia fu presentato alla NATO. Per questi motivi non ha potuto rifiutare la richiesta americana di inviare milizie paramilitari a combattere per i nazisti ucraini. L’impegno di queste milizie risale al 2014 – 2015 La Legione Nazionale Georgiana La Georgian National Legion è stata fondata nel 2014 da volontari per lo più etnico-georgiani che combattono dalla parte dell’Ucraina (i georgiani vedono la partecipazione alla guerra come una vendetta per la guerra russo-georgiana nel 2008). La Legione nazionale georgiana è stata ufficialmente integrata nel 25° battaglione di fanteria meccanizzata Kyiv Rus delle forze armate ucraine nel 2016. L’unità ora conta fino a 700 combattenti, il 20% dei quali sono stranieri non georgiani. Di fatto la legione non é supportata dal popolo georgiano che aspira alla pace pur continuando a nutrire sentimenti di diffidenza verso la Russia a causa della guerra. E’ uno stratagemma concordato tra il governo georgiano e gli Stati Uniti per inviare mercenari ed ex marine americani sotto copertura georgiana a combattere nel Donbas i separatisti russi al fianco delle milizie naziste ucraine. Il governo americano arruola attraverso la Legione Nazionale Georgiana anche volontari provenienti dall’universo nazista americano come i Boogaloo Bois, un movimento nazista americano che più volte a cercato di creare condizioni ideali per far scoppiare la guerra civile negli Stati Uniti, lanciando appelli a una rivolta armata contro lo Stato federale. Dal 2015 al 2021 i Boogaloo Bois si arruolavano nella Legione Nazionale Georgiana a titolo personale per combattere i «rossi », ma sopratutto per acquisire esperienza militare di combattimento che sarebbe stata utile una volta ritornati in patria. Allo scoppio del conflitto ucraino il governo americano ha raggiunto un accordo non ufficiale con i Boogaloo Bois che prevede il loro impiego in Ucraina sotto lauti compensi in cambio di desistere dalle attività eversive in Patria. Tutti i mercenari americani ricevono una carta d’identità ucraina. A capo della Legione vi é il criminale di guerra georgiano Mamuka Mamulashvili accusato di aver ucciso prigionieri di guerra russi durante il conflitto russo-georgiano. Mamuka ha replicato la tradizione di uccidere i prigionieri russi il 30 marzo scorso vicino a Kiev quanto ha dato ordine ai legionari georgiani di uccidere a sangue freddo una decina di soldati russi caduti in un’imboscata e catturati durante il ritiro delle truppe russe dall’aerea circostante la capitale ucraina. Il crimine di guerra é stato immortalato da un video che é stato pubblicato dallo stesso Mamulashvili sui social, diventando virale per poi negare il tutto quando la Russia ha utilizzato il video come prova e sono arrivate critiche (confidenziali) dai suoi donatori : NATO e Stati Uniti. La Legione Nazionale Ucraina avrebbe subito pesanti perdite tra giugno e luglio costringendo la Casa Bianca ha siglare un secondo accordo con il governo georgiano che prevede il sostegno finanziario ad un’altra milizia paramilitare : Qartuli Dzala (Potere Georgiano) affinché rafforzi i ranghi decimati dei legionari georgiani nel Donbas. A differenza della legione Qatuli Dzala é composta da soli georgiani aderenti al nazismo. Polonia. Stato membro NATO dal 1999. Stato membro della UE dal 2004 Il governo polacco, supportato finanziariamente da Stati Uniti e Unione Europea é particolarmente attivo nel sostenere suoi miliziani che combattono in Ucraina. La Polonia ha due milizie paramilitari attive nel Donbas: Il battaglione Kastus Kalinovshky di stampo nazista e il Battaglione Revanche di stampo fascista. Il battaglione Kastus Kalinovsky Konstanty (Kastus) Kalinovsky è stato uno dei leader della rinascita nazionale polacca, lituana e bielorussa nella seconda metà del XIX secolo. Kalinovsky è particolarmente venerato in Bielorussia, dove è visto come un’icona del nazionalismo bielorusso che ha combattuto contro l’Impero russo. Il battaglione Kastus Kalinovsky è stato formato nel marzo 2022 da membri del cosiddetto gruppo tattico “Bielorussia”, membri dell’organizzazione neonazista bielorussa White Legion (Legione Bianca), rappresentanti del movimento Young Front (Fronte della Gioventù), nonché cittadini bielorussi emigrati in Ucraina dopo le proteste dell’estate e dell’autunno 2020. A metà marzo il battaglione comprendeva circa 200 persone. Secondo alcune fonti lo scorso giugno si é rafforzato grazie ad un’opera di reclutamento nazista in Polonia non ostacolato dalle autorità. Il numero attuale dei miliziani del battaglione è sconosciuto. Kastus Kalinovsky riceve fondi dal governo polacco, dalla NATO, Stati Uniti e dal ex presidente ucraino Petro Poroshenko. Battaglione Revanche Il battaglione Revanche (vendetta), comandato da Serhiy Brigadir, è stato formato all’inizio dell’invasione russa, composto da volontari nazionalisti ucraini di Kiev e Kharkiv, molti dei quali, incluso il comandante, sono membri del Partito conservatore dell’Ucraina. Questa è in realtà una fazione dell’ex organizzazione di estrema destra Tradition and Order, formata dai seguaci ucraini e polacchi del fascismo italiano. Il battaglione include anche fascisti della Repubblica Ceca e Polacchi. Il numero delle truppe nel battaglione è sconosciuto. Canada Stato fondatore della NATO Anche il Canada é particolarmente attivo avendo due milizie paramilitari in Ucraina : la Brigata canadese-ucraina composta da migranti ucraini e la Brigata Normanna composta da ex soldati regolari. Il governo canadese finanzia entrambe le milizie ma ufficialmente si é dissociato da esse. Per sostenere la tesi governative entrambe le milizie affermano di agire in modo indipendente raccogliendo online i fondi per i viaggi, l’equipaggiamento militare, la logistica, armi e munizioni. La Brigata canadese-ucraina Il Canada ha la più grande diaspora ucraina al di fuori della Russia. Ecco perché la Brigata canadese-ucraina è stata costituita all’inizio di marzo 2022 e conta già 550 membri. L’unità é di stanza a Kiev. Raramente é stata impiegata nel Donbas. La Brigata Normanna Questa è l’unità più riservata, composta da ex militari canadesi. Il numero delle truppe all’interno della Brigata è sconosciuto. La Brigata Normanna ha ricevuto attenzione in relazione alle notizie che circondano il cecchino noto come Wali. Ha servito in Afghanistan come parte del 22° reggimento della Royal Canadian Infantry a Kandahar. Il suo vero nome è sconosciuto. All’inizio di marzo ha rilasciato un’intervista, dopo di che i rapporti sulla sua morte nell’assedio di Mariupol hanno iniziato ad apparire sui social media russi. Successivamente si è messo in contatto con i giornalisti. Tale attenzione pubblica non ha soddisfatto i suoi compagni membri della brigata, che stavano cercando di essere “professionisti tranquilli”, né tanto meno il governo canadese timoroso che si scoprano i suoi stretti legami con i suoi veterani inviati in Ucraina. La Brigata Normanna é iper attiva nel Donbas. Italia. Membro fondatore di NATO e Unione Europea I mercenari italiani che stanno combattendo in Ucraina (alcuni al fianco dei russi) sono stimati a 60 persone secondo i servizi segreti italiani. La maggioranza di loro sono integrati individualmente all’interno delle Forze di Difesa Territoriale, la riserva ausiliare dell’esercito ucraino controllata dal Battaglione Azov e altre milizie naziste. Ci sarebbero anche una trentina di italiani che si professano aderenti al movimento razzista americano White Supremacist. La maggioranza di loro hanno iniziato a combattere allo scoppio della guerra del Donbas nel 2015. Tra essi l’ex calciatore della nazionale italiana Ivan Luca Vavassori di 29 anni che ha combattuto dal 2018 al 2019 al fianco dei nazisti in Dombas prima di rientrare in Italia allo scoppio della guerra con la Russia. La carriera calcistica del Vavassori é stato interrotta dalla Federazione Calcistica per ovvi motivi. Nasce spontaneo il dubbio di una organizzata operazione di cover up da parte dei servizi e dei media italiani per quanto riguarda la partecipazione della milizia paramilitare italiana creata dal movimento eversivo neo fascista Casa Pound, sostenitore di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Casa Pound parteciperebbe dal 2015 ad oggi alle operazioni di guerra in modo strutturato e organizzato al fianco del Battaglione Azov e a Settore Destro. I mercenari neofascisti attuerebbero periodi di combattimento di circa un mese per poi rientrare in Italia sostituiti da nuove reclute. Il reclutamento passa da un centro ucraino a Londra gestito in collaborazione con i servizi segreti britannici e l’addestramento in Polonia a cura di istruttori polacchi e NATO. Il via e vai dei mercenari neofascisti e l’impegno strutturato di CasaPound in Ucraina al servizio del regime di Kiev non ha mai trovato particolari impedimenti in patria fino alla notizia dello scorso 10 agosto della decisione presa dal sostituto procuratore Marco Zocco della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di indagare il 19nne Kevin Chiappalone accusato di essersi arruolato nella Brigata internazionale ucraina. Chiappalone afferma di essere un simpatizzante di CasaPound ma di essersi arruolato a livello indipendente ed individuale. Il sostituto procuratore Zocco ha proceduto agli interrogatori di vari attivisti di CasaPound. Purtroppo non si sa l’esito degli interrogatori né se alcuni attivisti neo fascisti siano indagati o sotto sorveglianza. Il compito di Marco Zocco é estremamente complicato a causa della alleanza politica tra CasaPound e Fratelli d’Italia, resa possibile dalla « amicizia » tra il leader di estrema destra Giorgia Meloni e il Barone Nero, Roberto Jonghi Lavarini neofascista milanese sostenitore della razza bianca condannato a due anni per apologia del fascismo aggravata da odio razziale. La leader del partito di estrema destra Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni oltre a CasaPound ha l’appoggio della intera galassia neofascista ed eversiva : Movimento Nazionale, Rete dei Patrioti e Forza Nuova che dal 2015 invia vari mercenari a combattere al fianco dei separatisti ucraini e ora dei soldati russi e ceceni. Nel 2016 giornalisti indipendenti occidentali riportarono sanguinosi scontri avvenuti nel Donbas di mercenari di Forza Nuova contro i mercenari di CasaPound. Milizie naziste e islamiche dalla Russia, Cecenia e Crimea finanziate da NATO e Stati Uniti La Legione della Libertà di Russia Il 5 aprile è stata annunciata la formazione della Legione della Libertà di Russia, formata da prigionieri di guerra russi che hanno disertato dalla parte ucraina. “Noi, i combattenti della Legione, non stiamo combattendo contro i soldati russi, stiamo combattendo per una Russia libera. Il nostro obiettivo è distruggere Putin e il suo regime”, hanno detto i disertori in video. L’unità utilizza una bandiera bianca, blu e bianca come gallone, che viene utilizzata dagli attivisti contro la guerra dalla Russia come simbolo di protesta. Si sostiene che ci siano almeno 300 uomini nella Legione. Non ci sono dati sulla partecipazione dell’estrema destra a questa unità che é particolarmente attiva nel Donbas. I battaglioni islamici Dzhokhar Dudayev e Sheikh Mansur – Cecenia. Queste formazioni armate di terroristi islamici sono utilizzate in Ucraina dalla NATO e Stati Uniti dal 2014 al fianco delle forze governative e sono composte principalmente da ceceni emigrati dalla Russia dopo la seconda guerra cecena e fanatici del Islam. Odiati dalla propria popolazione in Cecenia, reclutano dalla diaspora cecene dell’Europa. Il battaglione Dzhokhar Dudayev è guidato da Adam Osmayev, mentre il comandante del battaglione Sheikh Mansur si chiama Musulmano Cheberloevsky. Il numero di truppe nell’unità non è noto. Combattono nel Dombas e vengono usati contro i loro patrioti dell’esercito regolare ceceno che affianca i separatisti ucraini e l’esercito russo. Il battaglione Islamico di Crimea Questa unità islamica estremista è stata costituita nel 2014, originariamente composta da otto tartari di Crimea. Erano guidati da Isa Akayev, partito per l’Ucraina continentale subito dopo gli eventi del 2014. Secondo alcuni rapporti, Ivan Selentsov (noto anche come Valid Abu Yusuf), originario del Oblast di Kherson e membro del movimento salafista Anche True Religion, bandita in Germania, ha partecipato alla creazione del Battaglione. Nelle sue dichiarazioni Akayev ha usato la retorica tipica degli islamisti radicali. Il fatto che abbia parlato positivamente dell’organizzazione terroristica Al-Qaeda, Osama bin Laden e dei terroristi ceceni Shamil Basayev e Movsar Barayev non ha impedito di ricevere sostegno finanziario e armi dalla NATO e Stati Uniti per combattere i separatisti ucraini nella guerra del Donbas (2014 ai giorni nostri). Fin dall’inizio delle operazioni militari il battaglione di Crimea fu assegnato al battaglione di volontari Dnepr-1 creato dall’allora capo del Ministero degli affari interni, Arsen Avakov. Nel 2014-15, il battaglione Crimea ha preso parte a operazioni di combattimento nel Donbas e, come ha ammesso Isa Akayev, ha sognato di “passare in Crimea”. Nel 2015, il Battaglione islamico della Crimea ha ceduto le armi ed é stato espulso a causa di orribili crimini contro i civili, compreso tagli di teste ripresi in video con musiche inneggianti alla Jihaad Islamica che avrebbero rischiato di attirare una indesiderata attenzione internazionale. In realtà questa fu una mossa di propaganda in quanto i terroristi islamici della Crimea non hanno mai lasciato il paese continuando a combattere ma senza segni distintivi del battaglione. Il 28 febbraio il Battaglione Islamico della Crimea ricompare ufficialmente con l’appello sui social del comandante Isa Akayev rivolto a tutti i mussulmani della Russia incitandoli ad unirsi al battaglione in Ucraina per sconfiggere i russi e liberare la Crimea, che nella sua testa dovrebbe diventare uno stato islamico retto dalla Sharia e federato all’Ucraina. Visione politica non condivisa da Kiev, ma solo tollerata per momentanea convenienza. Akayev ha anche incitato i mussulmani russi a compiere atti terroristici in Russia. Secondo fonti indipendenti l’appello é stato rigettato dalla comunità mussulmana russa. I terroristi islamici della Crimea hanno preso il controllo del villaggio di Motyshyn nella regione di Kiev dopo il ritiro delle truppe russe con compiti di difesa territoriale. Sono anche utilizzati sui fronti del Donbas contro i russi. Fonti indipendenti affermano che questi terroristi tagliano la testa a tutti i soldati russi e ceceni di fede mussulmana catturati considerati traditori e nemici del Islam. Il numero delle truppe del battaglione é sconosciuto. I neonazisti russi Tra i Foreign Fighters ci sono anche neonazisti russi che, agli occhi della propaganda del regime di Kiev sono una manna dal cielo. La loro presenza e le loro attività in suolo ucraino servono per rafforzare la fakenews che il governo russo starebbe affrontando una forte opposizione popolare interna. I neonazisti russi in Ucraina giocano lo stesso ruolo dei dissidenti russi rifugiati in Europa : quello di offrire all’opinione pubblica difficoltà interne alla Russia mentre, nel bene o nel male, la maggioranza dei russi appoggia la politica di Putin sia interna che esterna, sentendosi direttamente minacciati dai missili nucleari NATO puntati sulla capitale e sulle principali città russe. Ovviamente esiste una colossale differenza tra i nazisti e i dissidenti russi, quest’ultimi totalmente estranei ad atti di violenza, terrorismo e incitamento alla lotta armata contro il Cremlino. Denis Kasputin alias Denis Niktin, detto il White Rex (il Re Bianco) Uno dei principali leader dei neonazisti russi attivi in Ucraina é Denis Kasputin alias Denis Niktin, detto il Re Bianco che sta formando da marzo un proprio battaglione di mercenari nazisti provenienti dall’Europa con l’intenzione di combattere i russi collaborando con Azov e l’esercito ucraino ma con comando indipendente. Kasputin é ricercato in Russia per diffusione dell’ideologia nazista, odio razziale contro gli ebrei, e sospettato di due omicidi e tre falliti attentati terroristici. L’Unione Europea ha vietato l’ingresso a Kapustin. Ha stabilito contatti con attivisti di estrema destra in tutto il mondo, postando messaggi sul suo canale Telegram e chiedendo aiuto in cinque lingue. Il 5 marzo Kapustin ha pubblicato un piano per venire in Ucraina per combattere i “comitati” e i “neobolscevichi”. “Putin si oppone al nazionalismo. Se ti consideri un nazionalista bianco, la guerra in Ucraina è la tua unica possibilità. Non ci sono altri paesi al mondo in cui puoi prendere le armi e combattere per i tuoi valori e le tue idee spalla a spalla con i tuoi commilitoni. Ecco perché io, Denis Nikitin, scelgo la resistenza”, ha detto in un video del 1° aprile. Secondo le recenti informazioni di intelligence russa la formazione della milizia del Re Bianco non avrebbe avuto particolare successo ma Kaputstin rappresenta una importante fonte di ispirazione della propaganda ucraina contro la Russia. Sergei “Boatsman” Korotkikh Ben più pericoloso e attivo é Sergei “Boatsman” Korotkikh, un ex cittadino russo ricercato in Russia per una serie di omicidi e catalogato come un serial killer psicopatico. Korotkikh ha ricevuto dai governi ucraino e americano quello di reclutare, formare e comandare la milizia nazista Boatsman Boys formata dai più fanatici e odiosi nazisti europei. I Boatsman Boys hanno preso parte a battaglie nel sud della regione di Chernihiv. La milizia di Korotkikh é talmente sanguinaria che vari gruppi neonazisti europei (tra cui CasaPound) avrebbero rifiutato di far arruolare i loro miliziani sotto le insegne dei Boatsman Boys. Testimonianze di civili affermano che spesso si dedicano a stupri di massa di donne. Alle vittime (tutte giovani e di origine russa) viene tagliata la gola mentre sono stuprate. Milizie naziste minori finanziate da NATO e Stati Uniti Oltre al sostegno finanziario e militare ai gruppi nazisti ucraini più importanti NATO e Stati Uniti sono sospettati dalla intelligence russa di sostenere gruppi nazisti ucraini minori ma non per questo meno sanguinari. Tutte queste milizie sono caratterizzate da una violenza disumana e da un sadismo inimmaginabile al fine di potersi far notare rispetto alle milizie maggiori come Azov e Sentiero Destro nella speranza di ricevere più soldi, armi e munizioni da noi civili e democratici occidentali. Blood and Honor (Sangue e Onore) Il gruppo neonazista Blood and Honor ha affermato di avere una propria unità di combattimento nell’esercito ucraino che ha immediatamente smentito. Blood and Honor L’Ucraina è un gruppo molto piccolo e deve competere con organizzazioni neonaziste più grandi. E’ attivo nel sud del Donbas. Avtonom NS – nasionalsocialisti ucraini autonomi A fine marzo, la milizia Avtonom NS, nazionalsocialisti ucraini autonomi, ha annunciato il ritorno alla lotta armata contro la “feccia neobolscevica che aveva invaso le distese del nostro Stato”. Questa milizia fu attiva nel massacro di civili ad Odessa del 2014 e per poi scomparire. “Il nostro obiettivo principale è ricreare le basi tradizionali del gruppo etnico europeo originario nello spirito del nazionalsocialismo. L’elemento fondamentale di questa educazione è l’illuminazione, la propaganda per lo sviluppo e l’auto-miglioramento, il culto della lotta per preservare la purezza della razza bianca, il suo futuro e il futuro dei suoi figli”, ha osservato il canale Telegram del gruppo. Misanthropic Division (MD) Il famoso gruppo neonazista Misanthropic Division (MD) è stato rianimato. Il suo canale per lo più inattivo su Telegram ha iniziato a pubblicare immagini con contenuti tipici di estrema destra dopo l’invasione russa nel febbraio 2022. Non è noto se abbiano un’unità separata e, in caso affermativo, quante sarebbero nell’unità, ma a giudicare da foto e video pubblicati, l’MD conta qualche decina di miliziani incorporati nei ranghi del battaglione Azov e del gruppo di estrema destra Avangard Kulturna Spilka. Il loro leader, il medico Nikita “Dobrynia” Yeliseev è stato ucciso dai russi a Mariupol Vladimir Volcic



https://www.farodiroma.it/lucraina-vittima-due-volte-tutti-i-nazisti-al-servizio-di-zelensky-vladimir-volcic/

Vault - 20/04/2024 22:58

La guerra in Ucraina divide i neofascisti d’Europa: l’allarme dell’intelligence.


Nei report degli apparati delle intelligence occidentali c’è la fotografia di come sono schierati i singoli gruppi neofascisti che si muovono sui canali social.
I “neri” di Forza nuova sostengono la Russia e hanno relazioni con gli ideologi che hanno teorizzato la Nuova Russia, termine che identifica l’area del Donbass con le due repubbliche ora riconosciute dal Cremlino.
I loro gemelli diversi di CasaPound, invece, appoggiano l’Ucraina, o meglio i nazionalisti di estrema destra di Kiev. Questa divergenza palesa una confusione ideologica non da poco. Un solo punto in comune: sono tutti contro la Nato.
La disinformazione russa sulla guerra passa dai canali social e media del Cremlino, dai simpatizzanti No vax e dai parlamentari populisti. Ma anche, si scopre, dalla galassia neofascista. Il legame emerge dell’analisi di migliaia di profili legati all’estrema destra che nei giorni dell’invasione hanno condiviso e amplificato i messaggi veicolati dal canale Telegram “World terror”.


Secondo i report dei Servizi Segreti occidentali il canale è stato utilizzato per veicolare la «contro-disinformazione russa volta a influenzare l’opinione pubblica circa l’adozione di strategie di disinformazione online da parte di attori filo-ucraini». In pratica è la versione moderna dell’antico schema spionaggio e controspionaggio, reso celebre dai romanzi di Le Carrè e dai film di James Bond.

Tra le pieghe di questa guerra virtuale sullo sfondo del conflitto sul campo emergono gli schieramenti e i posizionamenti dei neofascisti d’Europa. Gruppi schierati con la Russia o con l’Ucraina. Uniti dal nazionalismo, divisi al fronte tra chi sostiene l’invasione ordinata da Vladimir Putin e chi, invece, parteggia per gli assediati di Kiev.


ITALIA
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LA GEOGRAFIA EUROPEA
La geografia dell’estrema destra europea non è una mappa di un unico colore, piuttosto rivela le spaccature interne dell’internazionale nera che da Varsavia a Lisbona, in tempi di pace, ha dominato la scena dell’opposizione radicale all’Unione europea, della lotta feroce all’immigrazione e alle misure dei governi contro la pandemia.

La guerra in Ucraina – e ancora prima il conflitto nel 2014 tra esercito ucraino e i battaglioni filorussi che ha portato alla proclamazione delle repubbliche autonome del Donbass – hanno rivelato una frattura interna ai movimenti neofascisti dell’Europa. Il caso di scuola tutto italiano ha riguardato la profonda divergenza tra Forza nuova e CasaPound, le due sigle dei nostalgici di Benito Mussolini più note nel paese, sulla questione russo-ucraina.


Dai ranghi della prima sono partiti militanti per combattere con i filorussi del Donbass, alla seconda appartenevano alcuni personaggi inquadrati nel battaglione Azov ucraino considerato il braccio militare del partito di estrema destra di Kiev, Pravy Sector (Settore destro).

La formazione, ben nota ai servizi russi, che è stata usata come pretesto per la «de-nazificazione» annunciata da Putin, omettendo di dire, però, che anche tra i miliziani filorussi sono ben rappresentanti i neofascisti. Uno dei battaglioni più “inquinati” è il Rusich, finito in diverse informative dell’antiterrorismo italiano per le presenze di soldati provenienti da gruppi della destra estrema europea, inclusa l’Italia.


I NEOFASCISTI
Tra i soldati di Forza nuova o legati al partito di Roberto Fiore, sotto processo per l’assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021, c’è chi si trova ancora nelle repubbliche filorusse contese, motivo scatenante dell’invasione ordinata da Putin il 24 febbraio scorso. Il più importante per carriera fatta alla corte dei generali putiniani è certamente Andrea Palmeri, alias “il Generalissimo”, condannato in primo grado come arruolatore di camerati italiani destinati al fronte del Donbass con le milizie filo Putin. Palmeri nei documenti dell’antiterrorismo è segnalato per i suoi legami con il battaglione Rusich.

Tra Donesk e Lugansk c’è ancora un fotoreporter militante, partito nel 2014 per unirsi alle milizie filorusse e narrare l’epopea dei combattenti fedeli alla Russia. Si chiama Vittorio Nicola Rangeloni, il 27 febbraio sul suo profilo VKontact, il Facebook russo diventato meta dei neofascisti bannati dal social americano, scriveva: «Dal gelido inverno verso la caldissima primavera». Il post è accompagnato da un foto di lui con l’elmetto, alla sua destra un blindato dell’esercito russo con la Z bianca (simbolo dell’invasione) disegnata sul fianco.

Rangeloni nel settembre 2021 è stato insignito con una delle «onorificenze più importanti della Repubblica» del Donbass, ha scritto sulla sua pagina VK. È vicino ai neofascisti italiani, ha avuto simpatie certamente per il Movimento sociale europeo di cui ha fatto parte per un periodo Giuliano Castellino, capo romano di Forza nuova accusato, con Fiore, per l’assalto alla Cgil. Lo stesso Fiore è affezionato alla causa, con l’associazione Alexandrite ha portato un gruppo di imprenditori italiani in Crimea dopo l’annessione alla Russia per investire e delocalizzare nelle terre del Cremlino.

Gh - 20/04/2024 22:54

https://www.huffingtonpost.it/politica/2022/03/01/news/casapound_ucraina_forza_nuova_russia-8868053/

CasaPound Ucraina
Forza nuova Russia

A parte eccezioni logicamente

Docile Bulldog - 20/04/2024 22:50

A Lucca la gran parte degli esponenti di estrema destra sono putiniani di ferro. Anche a Livello nazionale quello che orbita attorno a Casapound non sostiene l'Ucraina in nessun modo. Al limite, ma non sempre, non sostengono neanche la Russia, ma l'Ucraina, salvo casi singoli, non la sostengono proprio.

Anonimo - 20/04/2024 03:58

Direi molto interessanti i concerti di Montalfonso ...eventi top cantautori unici

Anonimo - 19/04/2024 13:52

Comunque a onor del vero CasaPound è per Ucraina tra le "destre estreme"

Boxeur - 19/04/2024 12:54

Ma altrimenti questi personaggi nella vita che facevano ? Un FALLIMENTO dietro l'altro quindi un reddito di cittadinanza indiretto per due grandi esperti di Puccini e di giornali di destra, hanno il loro momento. Guardate il reddito degli avvocati ......

anonimo - 19/04/2024 10:38

...e quasi sempre è una parata di populisti di destra in gran parte putiniani che parlano senza contraddittorio. Un troiaio. Però, a onor del vero, nulla di nuovo sotto il sole. Anche la cosiddetta "sinistra" spende soldi in eventi politicizzati ed a senso unico. Basta vedere la parata di vecchi tromboni che saranno in azione nella tagliasacchiana Montalfonso nella prossima estate. Dalla band di Guccini, agli Inti Illimani, per arrivare a Venditti. Una specie di festa dell'Unità canora pagata da tutti. I soldi in Italia si tirano di preferenza in queste cose qui. Non la finiremo mai.

Anonimo - 19/04/2024 01:35

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