Si ai cassonetti interrati per la raccolta differenziata
Basta con la raccolta diff ...

C’è qualcosa che non torna nel racconto entusiastico che accompagna l’Ordine del Giorno approvato insieme alla Legge di Bilancio sul nuovo palazzetto dello sport di Lucca. A leggere con attenzione, più che un risultato concreto sembra un’operazione di comunicazione ben confezionata, utile a costruire consenso ma povera di certezze reali per il territorio.
Un Ordine del Giorno, va ricordato senza giri di parole, non stanzia fondi. Non assegna risorse, non vincola il Governo, non apre cantieri. È un atto di indirizzo politico, spesso usato come foglia di fico per rivendicare risultati che, nei fatti, restano tutti da dimostrare. Parlare oggi di “opportunità concreta” appare quindi prematuro, se non fuorviante.
Il tanto citato fondo da decine di milioni di euro non è destinato a Lucca, ma a una platea ampissima di enti locali su scala nazionale. Nessuna cifra è riservata al palazzetto, nessuna priorità è scritta nero su bianco, nessuna tempistica è garantita. In questo contesto, presentare il progetto come se fosse ormai in dirittura d’arrivo significa alimentare aspettative che rischiano di trasformarsi rapidamente in delusione.
C’è poi il nodo politico, che merita di essere messo sul tavolo. Se l’opera è davvero strategica e urgente, perché arriva solo ora un atto privo di effetti immediati? Perché non un emendamento, una copertura finanziaria chiara, un impegno formale? La risposta è semplice e poco rassicurante: perché l’Ordine del Giorno consente di annunciare molto senza assumersi responsabilità precise.
Anche il valore complessivo dell’opera, 38 milioni di euro, resta lì come un numero evocato più per impressionare che per spiegare. Senza sapere quante risorse manchino davvero, come verranno reperite e quali costi aggiuntivi ricadranno sul Comune, il rischio è quello di un’incompiuta cronica, già vista troppe volte in Italia.
Il protagonismo dell’onorevole Riccardo Zucconi, infine, completa il quadro. Le dichiarazioni rassicuranti sul “seguire l’iter” e sul “contatto con l’amministrazione” suonano più come promesse politiche che come garanzie amministrative. Finché non ci saranno atti concreti, decreti, cifre assegnate e date certe, il resto resta nel campo delle intenzioni.
In sintesi, più che un successo per Lucca, siamo davanti a una narrazione ottimistica che anticipa i fatti invece di descriverli. E quando la politica inizia a festeggiare prima ancora di aver portato a casa il risultato, è sempre lecito chiedersi chi stia davvero vincendo… e chi, invece, rischi di restare con un palazzetto incompleto e molte parole in più. Basta con la raccolta diff ...
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