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  • 21/08/2023 18:44

LA RETORICA BELLICA E LA REALTA’ DEI FATTI


Siamo stati sopraffatti per mesi, da una insopportabile quanto ridicola retorica bellica dove, chi osava ragionare con la propria testa ed introdurre qualche elemento di dubbio, rispetto alla narrazione ufficiale, veniva bollato con l’infamia di essere un Putiniano. Tutti gli organi di informazione all’unisono, con la preziosa eccezione del Fatto e del Manifesto, si sono infilati la tuta mimetica, si sono trasformati in portavoce della propaganda atlantica, per creare consenso a questa guerra che, soprattutto in Italia, non c’è mai stato, non c’è sicuramente oggi, men che meno ci sarà nel prossimo futuro, visto come sta evolvendo la situazione. Ormai il conflitto, che monopolizzava tutta l’informazione è scivolato nelle pagine interne dei giornali mainstream e in fondo nelle scalette dei TG. Succede quasi sempre così quando la propaganda politica costruisce una narrazione che fa a pugni con la realtà. I Tg da Istituto Luce e le grandi testate giornalistiche, non detengono più il monopolio assoluto dell’informazione, chi vuole oggi, può cercare e trovare informazioni attendibili ed autorevoli in rete per farsi una propria opinione. Non tutti, ma molti, ormai vedono con i loro occhi, che sanzioni, costate grandi sacrifici all’Europa, non hanno ridotto alla miseria la Russia, nessuno ha visto quel crollo del PIL annunciato e la Russia vende tranquillamente i suoi prodotti energetici a quel 70% di paesi al mondo che non hanno aderito alle sanzioni occidentali. Ma a noi hanno raccontato che la Russia era completamente isolata. L’idea sciagurata, di disfare la Federazione Russa, mi sembra a tutti gli effetti fallita. Tra l’altro, il nemico numero uno degli USA adesso è la Cina, e la contrarietà a questa guerra dell’opinione pubblica americana è al 70% tra gli elettori repubblicani e oltre il 50% tra quelli democratici e presto ci saranno le elezioni.

Il pensiero unico bellicista è costretto a fare un bagno di realtà, adesso i titoli cubitali stanno cambiando progressivamente di segno e propongono timidamente tesi che fino a pochi mesi fa venivano criminalizzate e chi osava sostenerle, veniva inserito in vere e proprie liste di proscrizione degli amici di Putin. Ormai è storicamente assodato da secoli di storia, che la prima vittima della guerra è la verità e di bugie in Italia ed in Europa ne sono state dette un’infinità. Oggi Il combattere fino alla vittoria, fino all’ultimo uomo, ad oltranza, per sconfiggere la Russia è quasi sparito dall’orizzonte del possibile, ci rimane solo l’invasata della Ursula von der Layen, in compagnia di altri estremisti nazionalisti, tra cui la Meloni che non è detto che presto non salterà giù dal carro ora che si sta svuotando. Adesso, trattare si può, anzi, si deve. Usa e Nato cercavano la vittoria per ridimensionare la Russia e soprattutto per interrompere i suoi scambi commerciali con l’Europa, estremamente utili e vantaggiosi per tutti gli europei. Questo obiettivo l’hanno purtroppo ottenuto, per raggiungerlo hanno messo sul piatto miliardi di dollari in armi di ogni genere anche quelle proibite, consulenti, istruttori, tecnologie sofisticate, servizi di intelligence, mentre gli ucraini hanno gettato nella mischia della battaglia i loro soldati, utilizzati come carne da macello. Oggi le armi, quelle che arrivano realmente al fronte senza disperdersi nei tanti rivoli del mercato nero internazionale, hanno poche braccia per essere utilizzate, fonti internazionali stimano in circa mezzo milione i morti e feriti nelle fila dell’esercito ucraino, la scarsità di braccia umane da sacrificare sull’altare della retorica nazionalista, è tra le cause del fallimento della grande offensiva in cui tutto l’occidente aveva riposto le sue speranze, ignorando volutamente le tante voci di esperti provenienti anche dalle file militari, che dicevano, da mesi, che non aveva nessuna possibilità di ribaltare gli esiti della guerra a favore dell’Ucraina. Ho scritto su questa maledetta e insensata guerra, molti post, dove sostenevo che pensare che l’Ucraina potesse vincere la guerra contro una potenza nucleare era una scemenza, che alla fine la guerra, speriamo prima possibile, finirà, se va bene, con un accordo sulla falsariga di quello di Minsk che il nazionalismo estremista ucraino stracciò dando vita ad una guerra civile prima e all’aggressione russa dopo. Alla fine di questa drammatica storia, il nazionalismo ucraino, fortemente influenzato da ideologie neonaziste e suprematiste, avrà portato al macello una intera generazione di giovani e distrutto un paese per niente, per ottenere quello che la diplomazia e il buon senso, aveva già ottenuto, 10 anni fa, prima di centinaia di migliaia di morti, feriti, mutilati, prima che il paese fosse ridotto ad uno sterminato cumulo di macerie. La Nato e gli USA, con l’Europa a rimorchio, hanno soffiato da sempre sul fuoco per scatenare questa guerra, scientificamente preparata e voluta da un intenso lavorio durato una quindicina di anni, presto saranno i primi ad abbandonare al suo drammatico destino l’Ucraina, che si ritroverà in solitudine ad affrontare la ricostruzione e dovrà fare i conti con un occidente opportunista, irriconoscente e avaro, che si getterà nel grande affare della ricostruzione dopo avere chiuso progressivamente i rubinetti degli aiuti.

Eugenio Baronti

21/08/2023



I commenti

Caro Baronti, chi legge il suo zuppone, a meno che non sia in grado di ragionare da solo e di acquisire molte informazioni, ne uscirà con una gran confusione in testa. Mi vedo quindi costretto a riepilogare, nel modo più breve possibile, la successione degli eventi.

1. La guerra comincia nel 2014 e la comincia la Russia. Come la comincia? Infiltrando truppe speciali in Crimea prima e poi in Donbas. SI tenta di fare altrettanto a Mariupol e a Odessa, ma gli ucraini reagiscono e la situazione si stabilizza con una guerra a bassa intensità che continua lungo il confine. Perché la Russia compie queste azioni? Perché è interessata a brandelli di territorio pur essendo la nazione più estesa del mondo? Dei territori alla Russia importa poco. Alla Russia interessa destabilizzare il governo ucraino con l'obbiettivo finale di riportare l'Ucraina all'interno del proprio spazio imperiale.

2. Nel 2015 vengono firmati i Protocolli di Minsk II. I firmatari sono Russia e Ucraina con la mediazione di Francia e Germania. I protocolli contengono pesanti imposizioni per l'Ucraina, ovvero l'accettazione dell'esistenza di due repubbliche filorusse sul suo territorio; d'altro canto la Russia avrebbe dovuto ritirare tutti i soldati dal Donbas lasciando il controllo del confine all'esercito dell'Ucraina. L'accordo aveva scarse possibilità di essere applicato, partendo dal problema preliminare costituito dal fatto che la Russia non ha mai ammesso di avere soldati in Donbas, ma che lì ci fossero solo milizie separatiste.

3. Dal 2015 al 2021 l'Ucraina ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi nazione che ha parti del suo territorio occupato militarmente da un esercito nemico e minaccioso. In quegli anni l'Ucraina ha cercato di addestrare i suoi soldati e di acquisire armi. Gli occidentali hanno dato delle armi all'Ucraina, ma nulla che potesse impensierire seriamente i russi o permettere agli ucraini di attaccare la Russia sul suo territorio. Però l'Amministrazione Trump concesse i lanciarazzo anticarro a spalla che si sarebbero rivelati decisivi nella battaglia di Kiev della fine inverno inizio primavera 2022.

4. La Russia, in considerazione del rafforzamento militare di Kiev ha deciso, nel 2021, di attaccare l'Ucraina per sottometterla militarmente ed insediare un governo fantoccio a Kiev. I russi avevano messo in conto, quale risultato peggiore accettabile l'eventuale indipendenza di una piccola Ucraina occidentale a Nord Ovest anche, se proprio non lo si potesse evitare, associata alla NATO. Con queste premesse la guerra comincia nel 2022. Tutte le idiozie su un'Ucraina nella NATO con missili puntati verso la Russia tali appunto erano e sono.

5. Gli occidentali avevano essi stessi messo in conto un possibile collasso ucraino e una possibile resistenza nell'Ucraina occidentale, come dimostrato dalle offerte a Zelensky per portarlo fuori da Kiev che, nei primi giorni della guerra, sembrava sul punto di essere circondata dai russi.

6. L'Ucraina, anche grazie ai gravissimi errori militari dell'armata russa, non solo è riuscita a difendere Kiev, ma ha anche nell'ordine:

A) Distrutto l'armata che dalla Bielorussia marciava verso Kiev liberando tutto il Nord del territorio nazionale

B) Difeso con successo Kharkiv, con successiva (nella fine estate inizio autunno 2022) avanzata e riconquista di tutto l'Oblast

C) Difeso con successo Odessa, con successiva avanzata verso Kherson, con successiva riconquista della città

Allo stato attuale la Russia mantiene il controllo di vaste aree dell'Ucraina a Sud e Sud - Est, ma non ha colto il vero obbiettivo della sua guerra, ovvero non è riuscita ad occupare tutta l'Ucraina e non è riuscita ad insediare un governo fantoccio.

Allo stato attuale la Russia ha vinto? Non ha vinto, con evidenza.

Come se ne esce? Certo un'uscita onorevole sarebbe il riconoscimento dell'Ucraina di una parte (o di tutte) le conquiste territoriali russe ed in cambio la Russia dovrebbe riconoscere l'effettiva e piena indipendenza dell'Ucraina, che a quel punto aderirebbe alla NATO mettendosi al sicuro per il prossimo futuro. Chiaro che una soluzione del genere è dolorosa per l'Ucraina e potrebbe anche costare il governo agli attuali dirigenti. E' ancora più chiaro che una tale soluzione significherebbe una notevole sconfitta strategica per la Russia. Per cui, allo stato attuale, l'ostacolo più grande all'avvio di negoziati di pace è la Russia. La Russia pensa ancora di poter vincere e di ottenere il collasso dell'Ucraina. Se la guerra va avanti Lei, caro Baronti, vorrebbe che gli occidentali abbandonassero l'Ucraina al suo destino, ovvero ad una occupazione coloniale e genocida. Io penso che i suoi obbiettivi, caro Baronti, coincidano con quelle del boia di Mosca, ovvero di Vladimir Vladimirovich Putin. Sono obbiettivi che non si possono condividere.

Quali i probabili prossimi passi dei russi?

1. Continuazione ed intensificazione dei bombardamenti terroristici su infrastrutture civili, case, teatri, ecc.

2. Nuovi tentativi di avanzata da Est e da Sud

3. Possibile nuovo grande attacco su Kiev da Nord; d'altro canto la Bielorussia è ormai occupata militarmente e verrà annessa alla Russia con referendum farsa che si terrà dopo la morte di Lukashenko.

Se l'Ucraina riuscirà a resistere ad ulteriore attacco russo, allora forse riuscirà a sopravvivere come stato. Per questo dobbiamo aiutarli in tutti i modi.

Anonimo - 22/08/2023 03:01

Non c'è niente da fare , con certe impostazioni ideologiche la realtà delle cose scompare. Putin ha l'obiettivo di ricostruire piano piano il vecchio Impero. Ha già proceduto con Georgia e Cecenia; di fatto ha asservito la Bielorussia mettendo l'esercito russo nel suo territorio, ha invaso l'Ucraina con l'intenzione di rovesciare il Governo legittimo e sostituirlo con un Governo amico, ha prima occupato la Crimea e adesso il Donbass. Cosa altro dovrebbe accadere per aprire gli occhi! L'Europa delle Democrazie c'è già passata da una situazione del genere. È accaduto con la Conferenza di Monaco che Hitler utilizzò per invadere i Sudeti e l'Austria. La logica di Putin è la stessa. Direi che le arzigogolate lasciano ormai il tempo che trovano.

Roberto Panchieri - 21/08/2023 21:19

il caldo di questi giorni deve aver dato alla testa anche al Baronti che ha cambiato idea qualche decina di volte in proposito. Le do un consiglio se ne vada qualche giorno a Cervinia per ritrovare il lume che pare abbia perso. Oppure è un rigurgito fascio-comunista contro gli amerikani che ha pesato così tanto sulla sua povera vita politica. Auguri e si rimetta.

Anonimo - 21/08/2023 18:54

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