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  • 26/09/2025 16:38

Venezi alla Fenice? Cgil: “Vogliono fare di Venezia una Disneyland”

Non si placano le polemiche per la nuova nomina di Beatrice Venezi alla guida del teatro La Fenice di Venezia. E arrivano le disdette degli abbonati storici VENEZIA – La nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale al teatro La Fenice di Venezia “si inquadra perfettamente nella volontà di trasformare di Venezia in una Disneyland capace di attirare solo turismo di massa e mordi e fuggi. Come sottolineato nella lettera dei professori d’orchestra, il curriculum di Venezi non è comparabile con quello dei direttori musicali stabili che negli anni si sono succeduti sul podio della Fenice, lo è invece con un qualsiasi personaggio pubblico o influencer, visti i suoi 84.000 follower, gli spot per la cura dei capelli e le comparsate a Sanremo”. La Cgil, con il segretario regionale della Slc in Veneto Nicola Atalmi, rincara la dose contro la nomina di Venezi. “Si è tentata quest’operazione anche a costo di svilire l’impegno, la professionalità e la passione delle maestranze, dell’orchestra e del coro, oltre la storia di uno dei più importanti Teatri lirici al mondo”, aggiunge in una nota. PD VENEZIA: “VENEZI SCONCERTA E INDIGNA, ORA BRUGNARO SPIEGHI” Il Pd chiede al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, di presentarsi in Consiglio comunale per spiegare la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale della Fenice. E di valutare di “revocarla”. È stata una scelta calata “dall’alto che ha generato, come ampiamente prevedibile, sconcerto e indignazione tra i lavoratori, tra il pubblico e in buona parte degli addetti ai lavori. In palese contraddizione con le promesse di coinvolgimento delle maestranze, il soprintendente Colabianchi ha proceduto ad una nomina intempestiva. Uno nomina che vede inoltre avvolte nel mistero le modalità di coinvolgimento del Consiglio di indirizzo: non risulta essere stato convocato per esprimersi ufficialmente né tantomeno che la scelta sia stata sposati da tutti i componenti”, ricapitola Giuseppe Saccà, capogruppo del Pd al Comune di Venezia. “GLI ABBONATI STORICI DISDICONO” I professori d’orchestra, con una lettera pubblica, hanno espresso la loro “netta contrarietà, evidenziando l’evidente sproporzione tra il curriculum della nominata e il profilo internazionale che da sempre contraddistingue i direttori musicali della Fenice” e l’assemblea dei lavoratori “ha fatto proprio questo giudizio, proclamando lo stato di agitazione permanente”. E oltre a queste, dice Saccà, altre prime conseguenze della nomina di Venezi “sono già visibili: abbonati storici che disdicono, un danno reputazionale che si abbatte su una delle istituzioni più prestigiose del Paese e il rischio di una programmazione culturale non all’altezza de La Fenice”. Pertanto, secondo il Pd di Venezia, “è dovere del sindaco, che è presidente della Fondazione La Fenice, garantire trasparenza, partecipazione e merito nelle scelte culturali”: per questo si chiede a Brugnaro di riferire in aula “al più presto su alcuni punti specifici”. Ovvero, sulle “motivazioni precise che hanno portato a sostenere la nomina di Venezi”, se la decisione è stata preceduta da una selezione “comparativa trasparente tra più candidati”, e, in caso affermativo, se si possono rendere pubblici i criteri utilizzati. Da capire è se la nomina “è stata deliberata con un voto ufficiale da parte del consiglio di indirizzo e se questo, nel caso ci sia stato, sia stato all’unanimità viste le perplessità espresse pubblicamente da almeno un componente”. Il sindaco dovrebbe poi spiegare come “si intenda rispondere alla rottura di fiducia ormai evidente tra orchestra e direzione artistica del Teatro” e “quali iniziative urgenti si intendano adottare per salvaguardare il prestigio internazionale della Fenice e la sua credibilità agli occhi del pubblico, della critica e del mondo musicale”. Il Pd domanda anche al sindaco se intenda valutare di “rivedere o revocare la nomina”. dire.it

I commenti

La nomina a direttrice musicale del prestigioso palcoscenico partirà dalla stagione 2026-27 e durerà fino al 2030. Le critiche la considerano frutto di un gioco politico

La nomina di Beatrice Venezi a direttore del Teatro La Fenice ha scatenato numerose polemicheFranco Origlia/Getty Images
Ancora una volta il nome di Beatrice Venezi è al centro di una pioggia di critiche accesissime. Il pomo della discordia in queste ultime ore è la nomina della direttrice (o direttore, come vuole essere chiamata lei) d'orchestra a direttrice musicale del Teatro La Fenice di Venezia, uno dei più prestigiosi palcoscenici lirici del mondo. Il suo incarico, che si attiverà a partire dalla stagione 2026-27 e durerà fino al 2030, è stato approvato all’unanimità dal consiglio di indirizzo della Fondazione La Fenice, inclusi il soprintendente Nicola Colabianchi e il sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro. Tuttavia, la nomina ha suscitato forti polemiche, sia all’interno del teatro che nel mondo culturale e politico. La mossa è stata subito attaccata per essere frutto di un gioco politico, essendo da sempre Venezi considerata molto vicina al centrodestra e a Giorgia Meloni, più che per un vero e proprio merito e talento della diretta interessata.

Sul web la notizia di questa nomina è stata criticata da una valanga di commenti, mentre giungono notizie di disdette per quanto riguarda gli abbonamenti alla Fenice, anche da parte di spettatori fedelissimi. Nelle scorse ore lo scontro si è fatto acceso anche all'interno del Teatro. Da una parte Colabianchi ha invitato a dare una chance all'artista: “È brava, è giovane, è donna”, ha dichiarato come incenvito. La risposta degli Orchestrali della Fenice non si è fatta attendere: “[Venezi] non ha mai diretto né un titolo d’opera né un concerto sinfonico pubblico in cartellone alla Fenice. Il suo curriculum non è minimamente paragonabile a quello delle grandi bacchette che, in passato, hanno ricoperto questo ruolo nel Teatro”, e poi ancora: “Non ha mai diretto nei principali Teatri d’opera internazionali, né il suo nome compare nei cartelloni dei più importanti festival del panorama musicale mondiale”.


La richiesta da parte dei musicisti è di revocare la nomina, altrimenti si valuta anche la sfiducia al soprintedente stesso. Il timore è quello di un danno d'immagine senza precedenti per la Fenice, in quanto si teme “un danno non solo economico per il Teatro, ma soprattutto d’immagine e di credibilità”, ritenendo di fatto questa una “nomina che non garantisce né qualità artistica né prestigio internazionale”.

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Ma chi è Beatrice Venezi?
Nata nel 1990 a Lucca, è figlia dell'immobiliarista Gabriele Venezi, in passato candidato per la formazione neofascista Forza Nuova. Dopo essersi diplomata in pianoforte a Lucca e in direzione d'orchestra al Conservatorio Verdi di Milano, si è fatta notare al Lucca Summer Festival del 2018 in occasione del 160esimo anniversario di Puccini. In quegli anni è finita nelle classifiche dei giovani più promettenti d'Italia e si è fatta conoscere anche per le sue opinioni forti: per esempio ha dichiarato più volte (anche ospite al Wired Next Fest nel 2019) di voler essere chiamata “direttore d'orchestra”, e non direttrice, e che il suo essere donna non influisce su una professione che deve essere puramente giudicata dal suo talento. Per queste e altre posizioni è sempre stata considerata molto vicina al centrodestra, e in particolare a personalità di spicco di Fratelli d'Italia come Ignazio La Russa e la stessa Giorgia Meloni. Nel 2021, del resto, ha vinto il premio Atreju assegnato dalla festa dei giovani di Fratelli d'Italia e dal 2022 è consigliera del ministero della Cultura.

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Una delle poche donne a distinguersi nel mondo della musica classica e soprattutto nella direzione d'orchestra, Beatrice Venezi si è molto spesa negli ultimi anni per rendere popolare questa musica, con ruoli in diverse fondazioni e manifestazioni. Nel 2021 ha anche affiancato Amadeus alla conduzione di una serata del Festival di Sanremo di quell'anno. D'altra parte, non sono mancate nei suoi confronti le critiche di scarsa preparazione e di eccessiva spettacolarizzazione del suo ruolo. Anche in anni recenti ci sono state polemiche riguardanti la sua persona: nel gennaio 2024, durante il Concerto di Capodanno da lei diretto al Teatro dell'Opera di Nizza, è stata accolta con striscioni che recitavano “Niente fascisti all’Opera, niente Opera ai fascisti”; sempre nello stesso mese, dopo una direzione al Teatro Politeama di Palermo, alcuni orchestrali avevano manifestato il loro dissenso contro di lei ed erano poi stati sospesi per alcuni giorni senza stipendio dal sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana Andrea Peria Giaconia.

Venezi era già stata al centro di un ennesimo caso controverso nel settembre 2024, quando era stata chiamata in causa nella vicenda Sangiuliano-Maria Rosaria Boccia. La direttrice (lei preferisce farsi chiamare direttore) d'orchestra è stata tirata in ballo dalla stessa Boccia nel corso dell'intervista esclusiva rilasciata alla trasmissione de La7 In Onda, durante la quale la donna avrebbe fatto riferimento a presunti conflitti d'interesse di Venezi. Boccia infatti sosteneva che Venezi, non solo venisse pagata decine di migliaia di euro all'anno per fare da consulente al Ministero della Cultura, ma che avrebbe ricevuto a sua volta anche un compenso per l'esibizione prevista all'interno del cosiddetto G7 della cultura, in programma dal 19 al 21 settembre 2024 a Pompei. La diretta interessata aveva respinto le accuse al mittente, promettendo azioni legali: “Confermo che ho dato incarico ai miei legali per valutare ogni azione a tutela della mia reputazione professionale in ordine alla diffusione di informazioni strumentali e non corrispondenti al vero”.

Wired - 27/09/2025 14:29

Bisogna essere più brutte tipo la schlein e suonare la chiara alla maniera di Gildo allora l'en tutti felici, poi se si mette una bella kefia è il massimo

Eraldo - 27/09/2025 14:13

Umiltà? Lei li ha visti i personaggi che gravitano a palazzo Orsetti e palazzo Santini? Le consiglio anche di venire a vedere il consiglio comunale.

anonimo - 27/09/2025 12:45

Ora orchestrali e maestranze in stato di agitazione. Chiesta a sindaco Brugnaro di riferire in aula criteri, quanti candidati, profilo lontano dai precedenti direttori prestigiosi.

Franco - 27/09/2025 10:38

Chi troppo vuole……..nulla stringe! Nella vita ci vuole umiltà e spesso abbassare la cresta. Se si scivola troppo facilmente verso il successo si hanno queste rintronate.

Anonimo - 27/09/2025 08:21

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