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  • 03/09/2025 12:39

Joe Natta: il cantautore di Ponte a Moriano che canta le leggende lucchesi

A Lucca c’è chi lo conosce per i suoi concerti, chi per i suoi video su YouTube e chi perché gli hanno raccontato: “Oh, ma lo sai che c’è un cantante che fa le canzoni sulle leggende lucchesi?”. Lui è Joe Natta, al secolo Giovanni, cantautore di Ponte a Moriano, che da anni porta avanti un progetto musicale unico nel suo genere: trasformare storie di folletti, streghe e fantasmi della tradizione toscana in canzoni. Dalla chitarra al Linchetto Non tutti i musicisti hanno il coraggio di uscire dagli schemi. Joe invece sì: mentre gli altri scrivevano d’amore o cercavano il successo nei talent show, lui ha deciso di raccontare il Linchetto, il Buffardello, le streghe della Garfagnana e i misteri del Serchio. Il risultato? Un repertorio che mescola folk, cantautorato e cultura popolare, diventando una sorta di “cantastorie del Duemila”. Non solo folklore Attenzione però: ridurlo al “cantante dei folletti” sarebbe ingiusto. Joe Natta ha anche un lato più classico, da vero cantautore all’italiana: scrive brani ironici, surreali, a volte malinconici. Racconta la vita quotidiana con quella vena toscana un po’ goliardica e un po’ pungente, capace di passare dalla risata al pensiero serio nel giro di pochi accordi. Radici a Ponte a Moriano La sua base è Ponte a Moriano, paese sulle rive del Serchio che conserva ancora l’anima di comunità. Forse è proprio vivere lì – tra le colline, il fiume e le storie tramandate dai nonni – che ha dato a Joe l’ispirazione per diventare il “custode musicale” delle leggende lucchesi. Niente fughe verso grandi città o carriere televisive: lui ha scelto di restare indipendente e fedele alle proprie radici. Un artista popolare In questi anni ha suonato un po’ ovunque: dalle feste di paese ai circoli Arci, dai teatri alle rassegne culturali, fino ai concerti all’aperto dove ti capita di trovarlo a raccontare storie prima ancora di intonare una canzone. Non è mai diventato un personaggio da gossip, e probabilmente non gli interessa. Joe Natta è rimasto quello che è sempre stato: uno di noi, un artista che canta per la sua gente. L’uomo e la leggenda Per i più giovani, Joe è il primo che ha fatto conoscere il Linchetto meglio di un libro di scuola. Per i più grandi, è un esempio di coerenza artistica: uno che ha scelto la strada più difficile ma anche più autentica. Per tutti, è una certezza lucchese, capace di trasformare il folklore in musica e la musica in memoria condivisa. In conclusione, Joe Natta è semiserio come questo articolo: serio perché il suo lavoro culturale ha un valore enorme, semi perché lui stesso non si prende mai troppo sul serio. E forse è proprio questo che lo rende speciale: un artista lucchese, di Ponte a Moriano, che canta le nostre leggende senza smettere mai di sorridere.

I commenti

Qualcuno ha scritto che Lucca non è Toscana e che le leggende di Joe Natta ‘di toscano hanno poco’. Beh, forse è vero: quelle leggende non sono toscane in senso largo, sono lucchesi in senso stretto. E allora? Non è un difetto, è un vanto.

Da noi il Linchetto non si confonde con l’Omino di Buriano o con i folletti del Mugello: vive tra le nostre case, entra nei nostri letti, ci fa sparire le cose di mano. La Garfagnana ha le sue streghe, Ponte a Moriano il suo cantastorie, e il Serchio scorre portandosi dietro più misteri che acqua.

Se Joe Natta canta tutto questo, non lo fa per vendere Toscana da cartolina: lo fa per ridare voce a una tradizione che qui, e solo qui, ha radici. Possiamo pure dirlo: Lucca è Toscana quando serve, ma resta Lucchesia quando conta.

Quindi chi critica si rassegni: non c’è bisogno di scegliere. Le leggende lucchesi sono un pezzo unico della grande trama toscana, e al tempo stesso restano orgogliosamente di casa nostra. E Joe Natta, col sorriso e la chitarra, ce lo ricorda meglio di qualunque guida turistica.

fernanda - 04/09/2025 12:12

..Toscana e quelle leggende di toscano hanno ben poco.

Saluti

anonimo - 04/09/2025 03:23

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