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  • 16/09/2025 18:33

Festival "I Musei del Sorriso" Cencio, Straccio e quella volta che a Lucca ci fu la rivolta

Festival "I Musei del Sorriso"
Cencio, Straccio e quella volta che a Lucca ci fu la rivolta
Marco Brinzi e Alberto Paradossi portano in scena “La rivolta degli straccioni” al Museo dell’Antica Zecca di Lucca

 

Lucca, 16 settembre 2025Cencio, Straccio e quella volta che a Lucca ci fu la rivolta. Marco Brinzi e Alberto Paradossi portano in scena “La rivolta degli straccioni”, spettacolo ironico ed esplicativo sulle vicende di artigiani, commercianti, aristocratici lucchesi alle prese con la crisi economica.

Prosegue così, questa settimana a Lucca, il calendario del quarto festival “I Musei del Sorriso”, organizzato dal Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Lo spettacolo è gratuito ed è in programma sabato 20 settembre 2025 alle 18 nella sala auditorium del museo dell’Antica Zecca di Lucca (al piano inferiore della Casermetta San Donato con accesso direttamente da Piazzale Verdi). È possibile prenotare telefonando al numero 0583 582320 (dalle 9,30 alle 12) oppure scrivendo all'indirizzo di posta elettronica: info@zeccadilucca.it. 

“Lo spettacolo – racconta Brinzi che ha redatto il testo su commissione del Sistema Museale lavorando su opere quali “La sollevazione degli straccioni” di Renzo Sabbatini e “Orazione ai nobili di Lucca” di Giovanni Guidiccioni - si ispira agli eventi storici occorsi a Lucca tra il 1531 e il 1532: una rivolta popolare guidata soprattutto da tessitori e artigiani contro le leggi che favorivano i mercanti. Gli insorti ottennero inizialmente la revoca della norma e maggiore rappresentanza politica, ma i disordini continuarono fino a quando i nobili repressero la rivolta con la forza. I capi furono puniti duramente, ma alcune conquiste sociali non vennero revocate. L’episodio rimase simbolo di tensione tra oligarchia e classi popolari e viene ricordato ancora oggi come un significativo momento di lotta per i diritti”.

 

Marco Brinzi è stato quest’anno in tournée con lo spettacolo “L’Ispettore Generale di Gogol’” prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, reduce da “Lisistrata” al Teatro Greco di Siracusa in estate è stato a Venezia come interprete di “Elisa, io la volevo uccidere” di Leonardo Di Costanzo, in concorso all’ultima Mostra Internazionale del Cinema, mentre Alberto Paradossi, considerato uno dei volti emergenti del cinema e della televisione italiana, nel 2024 è stato protagonista di “Zamora” di Neri Marcorè e in TV è noto per le serie “Guida astrologica per cuori infranti”, “Romanzo Famigliare” e “Studio Battaglia”.

“Era già da tempo che avevo idea di raccontare questa storia in forma teatrale e il Sistema Museale mi ha consentito di trasformare la mia idea in uno spettacolo concreto e gratuito per il pubblico – prosegue Brinzi-. Volevo parlare di questo unico momento in cui il ‘popolo’ lucchese ha provato a prendere parola rispetto a una nuova legge sulla tessitura della seta che avvantaggiava i mercanti a grave discapito dei tessitori, anche nella speranza di frenare la sovrapproduzione. Dovessi azzardare un paragone con il presente, penserei alle partite iva. Ma nel passato i lavoratori erano riuniti in corporazioni, e si sono ribellati. Non avevano voce a livello politico e l’hanno ottenuta: è stato un passaggio cruciale per Lucca. È uno spettacolo che parla anche delle condizioni di lavoro e della sicurezza sui luoghi di lavoro, che solitamente peggiorano sempre quando c’è crisi”.

Cosa ti aspetti da questo spettacolo? “Di far riflettere su un tema universale, perché il bene comune e la crescita non solo del singolo ma della collettività: è una considerazione che ritrovi nei classici. Si parla di un evento molto locale del passato che richiama termini universali. Ho anche provato ad omaggiare Lucca con l’utilizzo di vari termini in vernacolo, cercando di far capire come la partecipazione dei cittadini in maniera attiva, di qualunque condizione sociale, faccia crescere la consapevolezza di essere cittadino”.

Ho scelto un registro volutamente ironico-comico e divulgativo per portare al pubblico un avvenimento molto lontano nel tempo. Ho immaginato due tessitori, Cencio e Straccio, interpretati da me e Alberto Paradossi, che ricordano un po’ ‘Rosencratz e Guildestern sono morti’ di Tom Stoppard: si ritrovano protagonisti della vicenda, loro malgrado, nonostante le loro insufficienti capacità di poter capire la reale portata dei cambiamenti del tempo”.

“È la prima volta che lavoro con Alberto – conclude -, per il quale nutro un grande affetto e stima come attore. Il fatto che entrambi siamo lucchesi e che per questa città, come spesso accade alle persone che lavorano fuori, si nutra un sentimento spesso di nostalgia… mi ha portato a pensare che questo testo sia anche una forma di omaggio ‘teatrale’ Lucca”.

 

 

La quarta edizione del festival “I Musei del sorriso” offre un cartellone di oltre 40 eventi a ingresso libero (www.museiprovincialucca.it/eventi) che termina a dicembre 2025; è un’iniziativa del Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca (coordinato dalla Fondazione Paolo Cresci, è una rete di cooperazione e di promozione dei musei del territorio lucchese), che viene realizzata con il supporto della Provincia di Lucca, in collaborazione con 31 musei del territorio e Fondazione Toscana Spettacolo, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Per informazioni: Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, Cortile Carrara - Palazzo Ducale - 55100 Lucca: info@museiprovincialucca.it, 0039 0583 417483

Il calendario è a questa pagina: http://www.museiprovincialucca.it/eventi

Instagram: https://www.instagram.com/museiprovincialucca/

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCq1F4-8C53W1S2nQoFZPbnQ (dove sono presenti i video promozionali di ciascun museo).

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