MARTEDI 3 SETTEMBRE alle 21:00 presso la BIBLIOTECA POPOLARE di SAN CONCORDIO
Nella notte del 27 agosto l’esercito IDF occupa Jenin, Nablus, Tulkarem e
Tubas, lascia sul campo oltre dieci morti e decine di feriti tra i
palestinesi, distrugge abitazioni e infrastrutture civili come a Gaza.
Gli ultimi tragici fatti di questi giorni dimostrano ancora una volta che lo Stato di Israele può fare ciò che vuole.
Aprire ufficialmente il fronte di guerra in Cisgiordania, quella che
per alcuni dovrebbe far parte dello stato di Palestina, significa negare
ogni possibilità in tal senso, creare le premesse per un'occupazione
permanente e capillare di quel territorio e, a fronte delle prevedibili
reazioni di resistenza, distruggere case, ospedali e sfollare milioni di
palestinesi, proprio come a Gaza.
Quale altra Nazione al mondo ha potuto fare cose simili nella storia senza pagarne un prezzo?
Fin
dall’inizio della sua storia, Israele ha occupato territori non suoi,
e con il recente insediamento in Cisgiordania di 700.000 mila coloni
ebrei armati, ha consentito impunemente di uccidere palestinesi e rubare
la loro terra, incarcerando senza processo chi vi si oppone.
Dopo
oltre 40.000 morti di Gaza, la resistenza non cede e Israele intende
portare a compimento i suoi crimini dichiarando ogni palestinese abusivo
e terrorista.
In questa fase, in attesa delle nuove elezioni americane, chiunque sarà
il prossimo presidente, continuerà a garantire il sostegno militare ed
economico a Israele ad ogni costo e con questa promessa il
nazional-sionismo potrà continuare a perpetrare i propri crimini col
sigillo occidentale di stato “democratico” .
Proponiamo
a tutti i collettivi, associazioni di Lucca, singol@ che hanno a cuore i
diritti del popolo palestinese di incontrarci MARTEDI 3 SETTEMBRE alle
21:00 presso la BIBLIOTECA POPOLARE di SAN CONCORDIO per organizzare
insieme al più presto una mobilitazione straordinaria ed un presidio nel
centro della città, dare un nuovo impulso di solidarietà alla
resistenza del popolo palestinese, sostenere le campagne di boicottaggio
verso Israele e chiedere il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza e
Cisgiordania.
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