FANTOZZI (FDI): “CON CORDONI, CONFCOMMERCIO
“CON CORDONI, CONFCOMMER ...
Lucca Città stato ha avuto sempre, lungo la sua lunga storia, una capacità di governo dell’acqua, nell’interesse generale della società e delle sue articolazioni produttive, in agricoltura come nelle attività tessili, che le hanno garantito autonomia e ricchezza per molto tempo. Adesso il sistema di canali, pozzi e tubazioni, realizzato nel corso dei secoli ed implementato durante il Ducato con l’acquedotto del Nottolini e la nuova regimazione dell’Ozzeri, non regge più di fronte all’esplosione di troppi appetiti, dei mutamenti climatici e della mancanza di cultura di governo del bene comune.
Possono raccontarla come vogliono Istituzioni ed Associazioni industriali, i gestori dei servizi idrici e i fin troppi costruttori di informazione e cultura, ma il Serchio e la sua capacità di ricarica della ricchezza della falda idrica che abbiamo sotto i piedi nella piana di Lucca non reggono più lo stress di consumi in termini quantitativi e qualitativi dell’acqua di scarico dai depuratori non in grado di comunicare ed interagire tra loro.
Alcune informazioni: a fronte di oltre 230.000 abitanti complessivi in valle del Serchio, Lucca e piana, a gestire il servizio idrico sono 3 gestori su 7 complessivi dell’intera Regione che devono erogare e depurare 16.560.000 metri cubi all’anno. Lucca inoltre vende acqua a Pisa, Livorno, Capannori e Pescaglia per complessivi 14.300.000 metri cubi annui ed altri per non parlare dei milioni di metri cubi di acqua prelevati, o in procinto di esserlo, dal Serchio verso il distretto cartario che ha bisogno di acqua per produrre.
Per produrre 1 kg di carta occorrono dai 5 ai 10 litri di acqua a seconda di cosa viene impiegato fra cellulosa pura o carta da macero per produrre e nel nostro distretto, secondo i dati ufficiali facilmente reperibili, si producono circa 900.000 tonnellate annue di carta da macero per imballaggi e 900.000 per usi igienici da cellulosa pura, in totale sono circa 13.500.000 metri cubi di acqua che viene impiegata e che in parte viene scaricata da depuratori a piè di fabbrica (in valle ) o consortili come quello di Porcari e di Pescia appena venduto dai Comuni di Villa Basilica e Pescia, con 9 cartiere su 12 ubicate in provincia di Lucca.
Il distretto cartario, oltre ai 7000 posti di lavoro diretti produce e garantisce oltre al reddito dei rifiuti solidi quali il pulper (scarto produttivo a monte) e fanghi di depurazioni ma siamo privi di impianti in grado di ridurne l’impatto in quantità e realizzare il massimo di recupero di materia o impieghi agricoli.
La nostra area del Bacino del Serchio e Piana è assolutamente priva di impianti di recupero delle acque reflue depurate in grado di supplire al fabbisogno idrico nei momenti di crisi siccitose sempre più ricorrenti e siamo privi di un sistema di monitoraggio pubblico e trasparente in grado di informare e “formare” la cittadinanza, responsabilizzando i comportamenti individuali e collettivi.
Conoscere da 3 display posizionati sul Serchio a Lucca, a Capannori e Porcari le portate del Serchio h 24, quelle dei depuratori di Lucca e Porcari con i dati relativi agli scarichi inseriti al controllo di Arpat, i livelli della falda dell’acqua nella piana in prossimità dei prelievi acquedottistici e produttivi più importanti, la portata del condotto pubblico e del canale nuovo, sarebbe estremamente utile e sicuramente un passo in avanti, insieme a scelte strutturali, per navigare verso porti sicuri e garantire lavoro, ambiente e vita per il futuro.
In queste settimane fatichiamo ad imporre una discussione all’altezza del tema in cui si superi una comunicazione approssimativa e talvolta “al servizio” degli sponsor di turno, un confronto che ridotto all’osso non sfugga al tema di fondo che è quello del valore di “bene comune inalienabile” dell’acqua, un valore riconosciuto dalle leggi dello Stato ma sostanzialmente ignorato dai più in Lucchesia.
La difesa del carattere pubblico delle gestioni idriche e la decisione che sull’acqua pubblica non si possa lucrare ma si debba garantire, attraverso le tariffe, innovazione, efficienza, servizi ambientalmente sostenibili, solidarietà verso le fasce meno abbienti, ormai è sparita dalla discussione pubblica e dal senso comune. Solo piccole polemiche localistiche e inaccettabili logiche proprietarie dell’acqua sembrano interessare la Politica, mentre il mondo delle imprese continua a fare gli affari suoi non rendendosi conto di avvicinarsi sempre di più al punto in cui si sfracellerà contro un muro, il muro della realtà, dell’idraulica, della fisica e paradossalmente anche del mercato.
Come Associazione Senza confini non intendiamo demordere nel nostro impegno su questo tema e rinnoviamo la nostra proposta, avanzata il 27 marzo scorso, di ricomporre l’unità idrica del territorio superando le inutili 3 gestioni del servizio e poniamo il tema del futuro dello stesso distretto cartario, messo fortemente a rischio da superficialità e ingordigia. Non servono vecchi criteri politici né nuovi carrozzoni acchiappatutto quotati o meno in borsa. L’essenza della nostra proposta è: acqua pubblica bene comune e gestione del servizio idrico sulla base dell’omogeneità naturale-territoriale.
Associazione Senza confini
Alcuni numeri
* 3 Aziende di Servizio idrico integrato fra Valle del Serchio e Piana di Lucca
* 14.000.000 di metri cubi di acqua potabile venduti da Geal spa a Pisa, Livorno, Gaia e Capannori da Acque spa
* 11.000.000 di mc annui di acqua consumati per usi civili dai 180.000 abitanti della piana divisi in due Ato a suo tempo e rimasti come tali
* 14.000.000 metri cubi di acqua consumati dal distretto cartario dal Serchio e dalla sua falda
* Oltre 32.000 tonnellate di fanghi prodotti dalla depurazione fra piana di Lucca, Valle del Serchio e della Pescia di Villa Basilica
* Altri 14.000.000 di metri cubi di acqua del Serchio in procinto di essere utilizzati per il potabile verso la Val di Nievole, le cartiere della Piana e gli usi potabili della Piana
* Le concessioni per Geal spa e Acquapur in scadenza senza una trasparente discussione su cosa fare.
* La Multiutility che avanza da Serravalle e Poggio Adorno…
* Carta e cartotecnica nella provincia di Lucca e Pistoia (dati fonte Confindustria Toscana Nord): Imprese 243 Occupati 7582 Fatturato 3.663 milioni euro di cui Export 997; Produzione industriale in provincia di Lucca -0,4 nel 2022 su 2021. Macchine per industria cartaria: imprese 88 occupati 2642 fatturato 933 milioni di euro di cui export il 65% produzione Industriale 2021 +12.2, segno + anche nel 2022 dentro una crescita generale del settore macchine per produzione + 3% 2022 su 2021 in provincia di Lucca.
Associazione Senza Confini
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