• 3 commenti
  • 15/01/2023 11:36

Il Pronto soccorso del S.Luca

Queste pagine di solito sono uno sfogatoio per chi ha avuto problemi urgenti di salute. Ferme restando tutte le criticità ben note a chi dovebbe rimediare ai frequenti disservizi devo testimomiare in prima persona sulla professionalità dei suoi lavoratori, medici, infermieri ecc.. Ieri sera, alle 19,00 circa, ho avuto un piccolo incidente e son stato ricoverato al pronto soccorso per gli accertamenti di routin per tamponare una ferita in viso. A parte i tempi di attesa fra un esame e l'altro - problema più organizzativo generale che di carenza di professionalità - ho avuto l'impressione di essere in buone mani e questo, per un traumatizzato credo sia importantissimo. Ringrazio quindi tutto il personale, competente ed efficiente, che si è preso cura di me e mi ha, diciamo, rimesso in piedi... Grazie 


C.Cristofani

I commenti

Per questo piccolo esempio di antropofilia e umanità. Spero per Lei che sia tutto ok Direttore!!!

Anonimo - 17/01/2023 02:24

.......routinE

Anonimo - 16/01/2023 02:21

logicamente si prodigano tutti per la salute nei ps anche se i problemi non per tutti sono di facile risoluzione, auguri direttore !!


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LA SITUAZIONE DEI PRONTO SOCCORSO ITALIANI Il sovraffollamento dovuto all'impossibilità di ricoverare i pazienti nei reparti di destinazione
Sulla questione riportata da alcuni organi di stampa nelle ultime ore relativa al sovraffollamento dei pronto soccorso italiani e alla mortalità nei reparti di emergenza ospedaliera, Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu, Società italiana della Medicina di emergenza-urgenza, commenta:



“L'aumento della mortalità in pronto soccorso negli ultimi 10 anni è un fenomeno multifattoriale.

Attualmente, rispetto agli anni passati, è più frequente che pazienti con patologie croniche gravi non curabili siano trasportati in pronto soccorso in fase di peggioramento, invece di essere seguiti a domicilio; si tratta di un problema culturale, prima ancora che organizzativo.



I dati del problema

In Italia non disponiamo di dati certi sul rapporto causa-effetto tra la permanenza in pronto soccorso e l'aumento di mortalità; in molti casi i decessi si verificano in pronto soccorso semplicemente perché i pazienti sono in pronto soccorso e non in un reparto di degenza, ma la causa della morte sta nella gravità della compromissione funzionale, non nella sede di collocazione.



Peraltro molte evidenze da studi internazionali hanno dimostrato che:

- la mortalità effettivamente aumenta di circa il 30% quando i dipartimenti di emergenza e gli ospedali sono affollati;

- gli eventi sentinella in pronto soccorso (morti inattese, incidenti, errori) sono correlati in 1/3 dei casi a situazioni di affollamento;

- l'affollamento dei pronto soccorso è associato a ritardi nel riconoscimento e nel trattamento di condizioni a elevato rischio evolutivo (infarto miocardico, ictus cerebrale, polmoniti, sepronto soccorsoi, traumi, patologie addominali acute);

- l'affollamento dei pronto soccorso è associato a ritardi nel controllo dei sintomi (dolore, ansia).



L'affollamento dei pronto soccorso determina inoltre conseguenze negative sugli aspetti personali e relazionali:

- impossibilità a garantire un controllo adeguato dell'ambiente fisico (violazione della privacy);

- limitazione delle possibilità di comunicazione tra il personale e i pazienti.



Cause dell'affollamento dei pronto soccorso

Le cause dell'affollamento dei pronto soccorso non sono tanto e solo collegate agli accessi impropri, che negli ultimi anni sono diminuiti, e pesano solo per un 20-30% sul problema; la causa principale dell'affollamento dei pronto soccorso è invece l'impossibilità di inviare nei reparti i pazienti che necessitano di ricovero.



In pronto soccorso arrivano molteplici richieste di aiuto da parte dei cittadini e di altri soggetti pubblici e privati: oltre a quelle sanitarie anche domande preventive, personali, sociali, giudiziarie, assicurative, amministrative. Le strutture di pronto soccorso e di Medicina d'Urgenza si sono attrezzate per rispondere al meglio alle nuove domande, ma è necessaria una risposta globale da parte delle aziende e del sistema sanitario.



Il monitoraggio dell'adeguatezza dei servizi non può limitarsi a valutare quanto si deve attendere per una prestazione non urgente ambulatoriale (come un'ecografia) oppure ospedaliera (come un intervento chirurgico elettivo); è indispensabile valutare il sistema anche per come risponde nelle emergenze e urgenze (quanto si attende in pronto soccorso prima di essere valutati da un medico e soprattutto quanto si resta in barella in pronto soccorso dopo che è stato deciso il ricovero).



Nella valutazione dei problemi e delle possibili soluzioni devono essere coinvolti i medici e gli infermieri impegnati dell'emergenza e urgenza, per una maggiore efficacia degli interventi; perché le risorse siano impiegate in base alla criticità della domanda sanitaria; per la sostenibilità del sistema, riguardo alle condizioni di lavoro degli operatori.

eddy - 15/01/2023 13:08

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