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In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre, il consiglio direttivo del Comitato Provinciale della Libertas di Lucca ha deliberato di intraprendere una campagna di sensibilizzazione e formazione sul tema della violenza di genere e in generale della violenza nei confronti di chi pratica sport, con particolare attenzione e alle giovani atlete e ai giovani atleti.
Recentemente sono emersi alla ribalta della cronaca situazioni che hanno coinvolto tecnici sportivi che, credendo di fare l’interesse dell’atleta, hanno messo in campo comportamenti discutibili se non addirittura violenti, nel tentativo di sollecitare il miglioramento delle prestazioni.
E’ assolutamente necessario, a nostro avviso, che chi opera nel mondo dello sport sia cosciente del fatto che nessun risultato giustifica comportamenti meno che corretti nei confronti di ragazzi e ragazze che praticano sport e che devono trovare nella pratica sportiva una occasione di crescita anche umana oltre che agonistica.
Da parte di tecnici, dirigenti, genitori e appassionati in generale ci deve essere la chiara consapevolezza di cosa sia violenza.
Si crede infatti che solo il ceffone sia un gesto violento ma ci sono comportamenti che, senza alcun contatto fisico, lasciano ferite ben più profonde di uno schiaffo: l’offesa, l’umiliazione, il giudizio sull’aspetto fisico, l’imposizione di regole assurde e incomprensibili, l’incitamento all’aggressività contro l’avversario, sono modi di esercitare una violenza subdola, spesso mascherata dall’incitamento agonistico, che per assurdo viene in alcuni casi anche apprezzata ma che provoca nelle menti dei giovani atleti (e dei giovani in generale) ferite che continueranno a sanguinare silenti, creando danni spesso irreparabili che sono causa di disturbi della personalità e che possono anche avere esiti drammatici se non riconosciuti e curati.
Ecco quindi che una campagna di sensibilizzazione, propedeutica a attività formative per chi opera nello sport nei vari ruoli (genitori compresi), si rende oltremodo necessaria.
La violenza tende a riprodursi e non è raro che chi ne è stato vittima, possa poi riproporre certi modelli relazionali perché quello è quanto hanno imparato.
Dobbiamo spezzare questo circuito prima che siano spezzate delle vite su cui non abbiamo il diritto di piangere se non abbiamo fatto il possibile quando era il momento.
E il momento è ora!
Lucca, 21 Novembre 2022
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