Toscana, ventilati ritardi nei pagamenti degli arretrati: la protesta degli infermieri
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Sanità Toscana, ventilati ritardi nei pagamenti degli arretrati: la protesta degli infermieri
Nei giorni scorsi le aziende hanno comunicato ai propri dipendenti che a novembre verranno pagati solo gli arretrati 2019 e 2021
di Redazione Corriere Fiorentino
«Vanno liquidati entro il mese di novembre. Inaccettabile pensare di dover attendere fino a gennaio». È iniziata la protesta degli infermieri per i ritardi ventilati dalle aziende sanitarie toscane nei pagamenti degli arretrati previsti dal contratto appena rinnovato. Nei giorni scorsi le aziende hanno comunicato ai propri dipendenti che a novembre verranno pagati solo gli arretrati 2019 e 2021 e gli arretrati maturati nel 2022 relativi agli adeguamenti dello stipendio tabellare e delle fasce retributive. Questo nonostante il contratto collettivo nazionale del Comparto sanità, rinnovato una decina di giorni fa, preveda che tutti gli arretrati debbano essere erogati al personale entro trenta giorni dalla firma del contratto.
«Addirittura ci giunge voce - spiega Giampaolo Giannoni, coordinatore del NurSind Toscana - che le aziende sanitarie toscane abbiano intenzione di pagare le indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato e promozione della salute, ovvero della parte più cospicua degli arretrati, addirittura a gennaio. Ci auguriamo che non sia così e che la Regione Toscana eroghi al personale sanitario quanto previsto dal contratto di lavoro nei tempi stabiliti. Un ritardo nei pagamenti sarebbe incomprensibile e inaccettabile, a maggior ragione se consideriamo che i fondi necessari alla liquidazione di questi arretrati sono già nelle casse regionali. Ci troveremmo davanti a una penalizzazione intollerabile nei confronti degli infermieri toscani: dai confronti avuti coi nostri colleghi in tutta Italia, infatti, emerge chiaramente che la quasi totalità delle regioni è pronta a erogare quanto dovuto entro la fine di questo mese. La Regione Toscana si adoperi per fare altrettanto».