"Votare NO al Referendum contro l'Agenda Gelli-P2-Nordio".
Il
monito storico si riaccende: le riforme sulla giustizia riecheggiano
disegni eversivi, avallate da inaccettabili ambiguità del Ministro
Guardasigilli Carlo Nordio.
Domenico Capezzoli,
Coordinatore Nazionale del Movimento Civico Insieme per l'Italia, lancia
un appello urgente al Voto NO al prossimo Referendum Costituzionale
sulla Giustizia. L'allarme è sulla sostanza politica: la riforma rischia
di replicare aspetti centrali del "Piano di Rinascita Democratica"
della loggia P2 di Licio Gelli, il cui obiettivo era la sottomissione
del potere giudiziario all'Esecutivo.
È
fondamentale ricordare chi fosse l'ideatore del piano che oggi sembra
tornare in auge. Licio Gelli (1919-2015) non fu un semplice faccendiere,
ma il "Maestro Venerabile" della loggia Propaganda 2 (P2), una
struttura che le commissioni parlamentari definirono un'organizzazione
criminale" ed "eversiva". Gelli riuscì a infiltrare le alte sfere dello
Stato: politica, vertici militari, servizi segreti, magistratura e
imprenditoria. È stato condannato con sentenza definitiva per
depistaggio delle indagini sulla Strage di Bologna e per bancarotta
fraudolenta in relazione al crac del Banco Ambrosiano. La sua P2
rappresentò il punto più oscuro di un attacco alla Repubblica.
"Il
'Piano di Rinascita Democratica' prevedeva l'indebolimento e il
controllo della Magistratura, il principale baluardo di legalità contro
il potere occulto. Oggi, la proposta di Separazione delle Carriere e la
riforma del CSM non rappresentano un miglioramento tecnico, ma una mossa
politica che, di fatto, riallinea la nostra giustizia a quell'agenda
eversiva," dichiara Domenico Capezzoli. "Siamo di fronte a un tentativo
di blindare il sistema politico da inchieste e controlli, riducendo
l'autonomia dei Pubblici Ministeri e l'indipendenza dei Giudici."
A
rendere la situazione particolarmente allarmante sono le dichiarazioni
Ministro Guardasigilli, Carlo Nordio, che hanno suscitato indignazione e
confermato i timori sull'orientamento ideologico dietro la riforma:
"Nordio,
su Gelli, ha di fatto sdoganato il suo Piano affermando che se le sue
idee fossero 'giuste' andrebbero seguite. Un paragone fuorviante e
inaccettabile."
"Affermare che 'se anche Gelli è
inciampato nella verità non per questo la verità non è più la verità'
sulla P2 è un'affermazione di una gravità istituzionale inaudita,"
sottolinea Capezzoli. "Il Piano Gelli non è un 'inciampo nella verità',
ma un documento eversivo che mirava a distruggere la democrazia. Cercare
di legittimare direttamente l'agenda della P2 sminuisce il monito
storico che questa organizzazione rappresenta per la nostra Repubblica."
Il voto NO è oggi l'unica via per difendere l'assetto costituzionale e i
principi di autonomia e indipendenza della Magistratura (Art. 104 e
Art. 107 della Costituzione).
"Non permetteremo che
le ambiguità e le reminiscenze eversive trionfino," conclude Capezzoli.
"Votare NO significa respingere con forza ogni tentativo di subordinare
la Giustizia al Potere Esecutivo. È un voto in difesa della libertà,
della legalità e della sovranità popolare. Il monito del Governo filo
P2 è chiaro: non abbassiamo la guardia. Votiamo NO."