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  • 27/10/2025 19:11

A Lucca Calenda e Azione svoltano a destra con Elvio Cecchini segretario in appoggio a Pardini e Casapound

ANDREUCCETTI (PD): “A Lucca Calenda e Azione svoltano a destra con Elvio Cecchini segretario in appoggio a Pardini e Casapound, tradendo completamente le parole spese pubblicamente nel 2022”



“Il partito erede di Rosselli - così come lo definisce il segretario Carlo Calenda - appoggia un’amministrazione il cui vicesindaco è di Casapound. Regna sovrana la confusione sotto il cielo di Azione”.

A dirlo è Patrizio Andreuccetti, segretario territoriale del
Partito Democratico lucchese.

“Vale la pena fare qualche passo indietro. Nel lontano giugno 2022, Azione, partito di Carlo Calenda, ha corso da solo alle elezioni, presentando come candidato sindaco Alberto Veronesi. Con una giravolta
inedita e affascinante, al momento del ballottaggio, il candidato sindaco si è schierato con la formazione di centro (si fa per dire) destra, sostenenendo Mario Pardini, mentre Azione ha dato pieno appoggio al candidato del centrosinistra, Francesco Raspini. Con tanto di post che lo stesso Calenda si premurò di pubblicare a poche ore dal voto lucchese che così recitava: “Azione è un partito erede di Rosselli, del liberalismo di
Gobetti e io non posso pensare, neanche per un secondo, di non battermi quando dall’altra parte ci sono i fascisti”. Chiaro, no?”.

“Forse no. Perché oggi apprendiamo che Elvio Cecchini, nel 2022 candidato sindaco con Lista Civile, poi anch’essa imbarcata da Pardini, è stato nominato nuovo responsabile comunale di Azione. Creando un terremoto politico anche tra gli stessi iscritti e rappresentanti lucchesi di Azione, che si stanno allontanando pubblicamente dalla scelta del segretario nazionale. Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione è tutt’altro che eccellente.
In un’epoca dove l’astensionismo è una vera piaga politica, dove l’estremismo di destra passa sempre di più inosservato, vigilare e difendere la propria posizione di partito antifascista e coerente dovrebbe essere il primo obiettivo. E invece no”.

“Nell’arco di poche settimane, dunque, in Toscana abbiamo avuto da una parte una netta presa di posizione calendiana che rifiuta la coalizione pro-Giani perché non voleva affiancarsi al Movimento 5 Stelle, dall’altra ‘maritarsi’ con un’amministrazione dove i fascisti del terzo millennio - così si definiscono - siedono non solo in maggioranza ma anche in giunta. Va bene turarsi il naso e girarsi dall’altra parte per darsi la possibilità di occupare una minima posizione di potere, ma forse così si sta esagerando”.

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