• 15 commenti
  • 29/09/2025 12:29

Beatrice Venezi : parla il papà

"Non tocca ai sindacati giudicare la bravura e la competenza di un direttore. Sono animati dalla paura di perdere i privilegi da piccola casta. Del resto sono gli stessi che, prima di mia figlia, hanno contestato Chung Myung-whun come direttore d'orchestra". Lo spiega alla Stampa Gabriele Venezi, padre di Beatrice, immobiliarista, un passato da dirigente nazionale di Forza Nuova, oggi direttore editoriale del giornale online Lucca Times, in merito alle polemiche che si sono scatenate dopo la nomina della figlia a direttrice musicale della Fenice di Venezia. "Molti hanno scritto che mia figlia Beatrice Venezi non abbia le competenze per la direzione musicale del Teatro La Fenice di Venezia perché figlia di un picchiatore di destra, riferendosi al mio passato - prosegue -. Eppure io ho smesso di fare politica attiva da 15 anni, anche per evitare che fosse d'ostacolo alla sua carriera". Gabriele Venezi spiega di avere sentito la figlia in questi giorni, "si sente amareggiata per le polemiche e le bugie scritte e dette sul suo conto", sottolinea "C'è chi si è spinto a scrivere che mia figlia non abbia neppure i titoli di studio per la direzione. Un cumulo di bugie e di critiche da parte di incompetenti. Beatrice dirige ora il Teatro Colón a Buenos Aires. Sta preparando La Traviata per il centenario di uno dei teatri più prestigiosi del mondo, non solo dell'America Latina - conclude - . Ha scritto quattro libri, ha inciso dischi e ha diretto orchestre celebri. Ma nessuno guarda il curriculum, sono tutti accecati da qualcos'altro".  Da Telenuovo 25

I commenti

i disastri che continuano a creare i sinistrati non ha eguali!
solo in Italia continuano a perpetrare!!!!!

al - 30/09/2025 19:37

Ora Colombini alla Scala

anonimo - 30/09/2025 13:52

Infatti pare che la manderanno a dirigere l'orchestra del teatro lirico di Marte. La Fenice volava troppo bassa!! voi mette 'mmarziani?!?!?!

anonimo - 30/09/2025 05:34

... i veneziani...

anonimo - 30/09/2025 04:48

Pare di capire dai commenti che di musica qui poca gente ci capisce qualcosa, chiedetelo a Muti se merita la direzione della Fenice

anonimo - 29/09/2025 21:54

Quest'uomo è un mito. Gli orchestrali si oppongono, e lui accusa "i sindacati" (ma di quali sindacati ciancia?) che "hanno contestato Chung Myung-whun" (ma di quale contestazione ciancia?).

Poi la parte più prelibata: "Molti hanno scritto che mia figlia Beatrice Venezi non abbia le competenze per la direzione musicale del Teatro La Fenice di Venezia perché figlia di un picchiatore di destra"
Trovatemi un solo articolo o post (a parte quello del sedicente ex-fascista di cui sopra) in cui si afferma una scemenza del genere. Forza (nuova), fatevi sotto!
Si è ritirato da 15 anni, dice, ma a quanto pare nella destra estrema certi atteggiamenti e ipocrisie da vittima non cambiano mai.

E ovviamente, siccome rispondere nel merito è oggettivamente IMPOSSIBILE senza ammettere che hanno ragione gli orchestrali della Fenice, ecco che i vari commenti a favore della direttrice si somiglian tutti, e non stanno in piedi manco con le stampelle.

anonimo - 29/09/2025 20:03

ragazzi, questa merita: «oggetto di mal celata invidia e astio partigiano da parte degli orchestrali». L'invidia come categoria antropologica, sociale, politica, e adesso anche musicale! Grandioso. «Maalox, rosicate, invidiosi»! Mamma mia, che gente che c'è in circolazione…

anonimo - 29/09/2025 19:10

ROSICATEEEEEEE!!!!!!!!!!

anonimo - 29/09/2025 18:26

Dopo le celebrazioni per la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale del Teatro La Fenice, il mondo musicale ha sollevato dure critiche sul suo curriculum giudicato insufficiente. I professori d’orchestra hanno contestato l’assenza di un progetto artistico e la mancanza di esperienze comparabili con quelle dei precedenti direttori, chiedendo la revoca della nomina. Alla protesta si sono uniti lavoratori e spettatori, alcuni arrivati a disdire gli abbonamenti, mentre durante un concerto alla Fenice il pubblico ha lanciato volantini di sostegno ai musicisti.

La mobilitazione ha coinvolto anche altre istituzioni, tra cui Scala, Regio di Torino, Petruzzelli e Maggio Musicale. Le reazioni politiche, in particolare di esponenti di Fratelli d’Italia e del Teatro del Giglio di Lucca, hanno parlato di attacchi ideologici, senza entrare nel merito delle contestazioni. Una risposta giudicata debole da chi denuncia che il dibattito, nato su basi artistiche, sia stato spostato sul piano politico.




Marzia - 29/09/2025 17:28

il tiro al piccione

Si parla di una direttrice d’orchestra di fama. Dopo l’inarrivabile Riccardo Muti, la signora è probabilmente la bacchetta più nota al grande pubblico. Ma questa è una colpa anziché un merito agli occhi di chi la contesta



Beatrice Venezi è una direttrice d’orchestra di fama. Dopo l’inarrivabile Riccardo Muti, la signora è probabilmente la bacchetta più nota al grande pubblico ma questa è una colpa anziché un merito agli occhi di chi la contesta, la definisce «influencer» e sostiene che «l’arte non è intrattenimento». È stata nominata direttore musicale del Teatro La Fenice di Venezia dal sovrintendente, Nicola Colabianchi, che ha lasciato troppo a lungo il posto scoperto ed è stato poi costretto a una scelta rapida, senza confrontarsi con l’orchestra e i sindacati, come aveva invece promesso loro. Venezi è anche giovane, bella, di simpatie meloniane dichiarate e coraggiose, visto l’ambiente in cui opera, nonché figlia di un ex dirigente di Forza Nuova. È quindi oggetto di mal celata invidia e astio partigiano da parte degli orchestrali, sconosciuti quanto virtuosi operai del pentagramma che si fregiano del titolo di professore e la rifiutano per un misto di ideologia becera e sessismo tossico, giudicandola non alla loro altezza. La bocciano senza averci mai lavorato insieme, per pregiudizio, antipatia o per sentito dire. In più argomentano la loro ribellione con falsità, come che il teatro non è abituato a direzioni così giovani e che la acerba non avrebbe adeguata esperienza internazionale. Tuttavia dal 2011 al 2014 il teatro aveva un direttore, Diego Matheuz, che al momento della nomina aveva 27 anni, ma era sponsorizzato da Claudio Abbado, e Beatrice ha diretto al Coliseo di Buenos Aires, all’Holland Park di Londra, alla Filarmonica giapponese, in mezzo mondo e mezza Italia.

PRETESTO
Il pretesto è la tutela dell’arte, il che rende la loro posizione insindacabile ai più. A contestare il giudizio dovrebbe essere il sovrintendente, che ha scelto la direttrice e ne capisce, ma Colabianchi, dopa aver pasticciato, sembra in balia degli eventi. Dopo averla nominata in un modo che pare fatto apposta per bruciarla, l’uomo si «scusa per la decisione presa con urgenza», fa una difesa d’ufficio della prescelta, chiede di «darle un’occasione», giura che «non aprirà la stagione». Insomma, la delegittima anziché aiutarla; forse per salvarsi, forse perché anche lui non gradisce in Laguna qualcuno che possa offuscarlo. Ne consegue inevitabilmente che i giornali più o meno antipatizzanti verso il governo intingono il biscotto nella vicenda con voracità, dipingendo l’episodio come un caso di ingerenza del potere nell’arte, senza indagare se questo sia vero e sorvolando sul fatto che, nel caso, non sarebbe certo la prima volta.

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PRECEDENTE
Quanto a Venezi, al momento tace, non potendo far parlare la musica. Senz’altro è lei per ora la sola vera vittima della vicenda, che rischia di costituire un precedente pericoloso. Se La Fenice rifiuta Beatrice, chi altri potrà poi accettarla senza passare per un palcoscenico di secondaria importanza? La sfida di potere tra sindacalisti e orchestrali snobbati e un sovrintendente pasticcione può bruciare quella che fino a ieri era ritenuta una direttrice d’orchestra di sicuro avvenire che non aveva chiesto niente a nessuno. Nel giubilo dell’intellighenzia progressista, che nella direttrice vede un rivale politico da abbattere e non un patrimonio artistico da conservare e le consiglia il passo indietro per il suo bene. “Com’è triste Venezi”, titolava la Stampa. La vicenda si avvia verso un esisto prevedibile; con l’unico colpo di scena che la direttrice d’orchestra risorgerà dalle proprie ceneri prima della Fenice. E senza dover dire grazie alla politica, che semmai le è d’intralcio.

Lucchesia - 29/09/2025 17:16

Come dicono a Napoli: «ogni scarrafone è bello 'a mamma soia». Saggezza popolare…

anonimo - 29/09/2025 16:42

Ragazzi, ma di che cosa stiamo parlando? Beatrice Venezi è brava e simpatica. Un direttore d'orchestra di medio livello, come ce ne sono tanti, tantissimi. Lei ha il merito di essere una figura molto "pop", molto mediatica, e di contribuire attivamente e intelligentemente a una larga diffusione della musica classica anche presso un pubblico giovane. Il curriculum non però è di alto livello, pur essendo dignitoso. Esperienza internazionale: pochina. Esperienza nella musica operistica: nessuna. Esperienza con orchestre di vertice: nessuna. La sua è evidentemente una nomina calata dall'alto, tra l'altro con qualche scorrettezza istituzionale. Una per tutte: prima di essere proposti alla direzione artistica, bisognerebbe suonare almeno una o due volte con l'ensemble che si aspira a dirigere. È una trafila imposta dal bon-ton musicale, alla quale nessuno si è mai sottratto, neanche il grandissimo Riccardo Muti, per dire… E qui non siamo certo a quei livelli. E poi, scusate, gli orchestrali della Fenice sono dei musicisti che fanno parte di una compagine artistica di alto livello, non certo "un sindacato". Insomma, dai: siamo seri. Bella e simpatica Beatrice Venezi, lucchese, simpatica, anche brava. Ma non è adatta a quel ruolo, e le procedure della sua nomina non sono regolari. E dai! Basta!

anonimo - 29/09/2025 16:39

Forse troppo brava per un piccolo incarico come la Fenice, merita molto , molto di più! Non è Lei a non meritarsi questo ambito incarico, la Fenice Le andrebbe troppo stretto , meglio che tenti altrove.

Anonimo - 29/09/2025 16:10

Le polemiche sul curriculum di Beatrice Venezi? Strano, quando toccò al suo predecessore nessuno fiatò


C’è chi si scandalizza per la nomina di Beatrice Venezi alla guida musicale della Fenice. Curriculum poco adatto, dicono. Eppure, a guardare indietro, viene da sorridere: nel 2011 fu scelto Diego Matheuz, 27 anni, nessuna esperienza operistica, allievo di Abbado e prodotto di “El Sistema” venezuelano, il programma di formazione musicale sostenuto dal socialismo di Chavez e Maduro. Allora nessuna sollevazione. Nessuno sciopero, nessuna raccolta firme. Anzi, applausi.

Oggi invece si invocano petizioni e si parla di “pericolo” solo perché Venezi non appartiene al giro giusto. È il commento di Federico Mollicone (FdI), che ricorda i 160 concerti sinfonici, le 50 opere, i riconoscimenti internazionali della direttrice: «La sinistra ulula solo perché non ha tessere di partito».

Prima di schierarsi apertamente con Giorgia Meloni, Venezi era osannata come giovane stella della musica classica. Da allora le sue dichiarazioni – la stima per la premier, le critiche a una sinistra accusata di aver usato la cultura come fortino di potere – l’hanno resa un bersaglio. Il “peccato originale” sembra essere questo, non il curriculum.

La memoria corta non aiuta: chi oggi grida allo scandalo dimentica che il vero discrimine non è la competenza, ma l’appartenenza. Per Matheuz, giovanissimo e inesperto, bastò il timbro di Abbado e un background in linea. Per Venezi, con più titoli e più esperienza, il problema è un altro: non fa parte del circoletto.

Enzo - 29/09/2025 13:06

Non ascoltate la voce di chi con gelosia ed arroganza si finge intenditore di qualsiasi cosa.
Se si fosse presentata con una bandiera arcobaleno sulle spalle l’avrebbero accolta come un’eroina. Tirate dritto e non deve dimostrare nulla che può dirigere qualsiasi cosa. Orgogliosa di lei!!

anonimo - 29/09/2025 12:58

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