Lucca e Milano
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Il settore dei servizi conferma il suo ruolo trainante nel mercato occupazionale, come dimostra il recente report elaborato da Cnel e Unioncamere secondo cui nel primo semestre 2025 turismo, alloggio e ristorazione hanno fatto registrare ben 647mila assunzioni, segnando un incremento annuo del 12,5 per cento. Si tratta di cifre che premiano certamente gli interventi concreti e le politiche attive messe in campo finora dal Governo Meloni per incrementare i posti di lavoro attraverso strumenti come, per esempio, gli incentivi, tra sgravi fiscali e contributivi, per l’assunzione dei giovani under 35 e dei lavoratori svantaggiati. Per dare ancora maggiore impulso al comparto dei servizi di turismo, commercio e ristorazione però, bisogna affrontare alcune questioni che ancora ne ostacolano uno sviluppo pieno, sano ed equilibrato, prima fra tutte il reperimento di personale qualificato ma anche le basse remunerazioni e l’approccio culturale rispetto all’occupazione in questi settori. Secondo il rapporto “Il lavoro nel turismo, tra boom e irreperibilità dei profili” redatto dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, a giugno 2024 erano quasi 70mila i profili irreperibili solo nelle attività di ristorazione (52,8 per cento delle assunzioni previste) rispetto ai 24mila circa del 2019 (23,7 per cento). Il comparto turistico è infatti uno dei settori più colpiti dal disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Nel 2023, le imprese del settore hanno ricercato principalmente camerieri (quasi 400mila assunzioni effettuate, di cui 52,3 per cento con difficoltà di reperimento), cuochi in alberghi e ristoranti (230.870 assunzioni, di cui 55,4 per cento con difficoltà) e baristi (142.830, di cui 43,6 per cento con difficoltà). In base ai risultati della ricerca “Occupazione e mismatch nel turismo e nel terziario” realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, il settore del commercio e del turismo avrà bisogno di 760mila nuovi occupati entro il 2027.
Un problema che già ora colpisce le imprese del turismo con il 47 per cento che fatica a trovare personale a causa del disallineamento tra le competenze richieste e quelle possedute dai candidati. Un altro fattore che incide fortemente sul mismatch tra domanda ed offerta di lavoro in questi settori è l’alto costo degli alloggi in particolare nelle località turistiche. Diventa cruciale quindi anche investire nelle politiche per gli alloggi dei dipendenti. Ed è proprio in questa direzione che si sta adoperando il Governo Meloni, come dimostra lo stanziamento di 120 milioni di euro approvato dal Consiglio dei Ministri con il Decreto Economia per la creazione, la riqualificazione e l’ammodernamento delle “staff house” destinate ai lavoratori del comparto turistico-ricettivo, bar e ristoranti.
L’obiettivo è dare una risposta all’annoso problema del caro affitti per i lavoratori del settore, che potranno così prendere in locazione appartamenti a prezzi calmierati grazie ad affitti ridotti di almeno il 30 per cento rispetto a quelli di mercato. Sarà sufficiente? È una misura risolutiva? Il tempo ce lo dirà. Se queste risorse non dovessero risultare sufficienti, sarà opportuno, infatti, rendere strutturale questo supporto alle aziende. In secondo luogo, per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sarebbe utile implementare ulteriormente gli ancora oggi assolutamente inefficienti Centri per l’impiego, soprattutto nelle aree del Paese a maggiore vocazione turistica, rivitalizzandoli promuovendo con maggiore frequenza i Career Days, ma anche orientandoli maggiormente a mettere ad esempio in connessione le diversificate esigenze stagionali fra le varie località turistiche. Così come a mio parere è ormai indifferibile la creazione di un Portale web pubblico dedicato all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, valido anche nel settore dell’agricoltura, che supporti i datori di lavoro nella ricerca di lavoratori offrendo più possibilità di lavoro continuativo anche a fronte di occupazioni stagionali.
Quanto alla remuneratività delle professioni nel turismo, nel commercio e nella ristorazione, ricordando che il Governo Meloni ha impiegato, solo nel 2025, più di 13 miliardi per aumentare la redditività degli stipendi, alla ripresa dei lavori parlamentari avanzerò delle proposte precise per aumentarla. A mio avviso serve sicuramente un rinnovato impegno in merito con proposte precise e finalizzate a inaugurare una mirata stagione di rinnovi contrattuali che mettano in condizione lavoratori ed aziende di trarre maggiori soddisfazioni dal Lavoro in questi settori. Una fra queste riguarderà anche i meccanismi di contrasto -attraverso l’opera dei Centri Impiego, le Associazioni Datoriali e appunto con la creazione di un portale web dedicato all’incontro fra domanda e offerta e finalizzato quindi a fornire continuità all’impiego - ai limiti imposti dalla stagionalizzazione delle richieste, fenomeno quanto mai oneroso per le Casse dello Stato e penalizzante per la stabilità lavorativa e dunque reddituale dei lavoratori. Infine, sul fronte della formazione e qualificazione professionale, per far sì che, come ha sottolineato anche il presidente del Cnel Renato Brunetta, i giovani acquisiscano quelle competenze specifiche richieste troppo spesso invano dagli imprenditori del turismo, ci pare che come primo passo fondamentale ci sia la valorizzazione degli istituti tecnici come le scuole alberghiere. Occorre insomma superare, innanzitutto sul piano culturale, il pregiudizio che ancora troppo spesso caratterizza questi percorsi di istruzione e che li relega al rango di scuole di serie B. Considerandole tali, si nega agli studenti l’opportunità di prepararsi adeguatamente alle sfide del mercato del lavoro e agli imprenditori la possibilità di assumere personale qualificato.
Queste le sfide che dobbiamo affrontare per il commercio e la ristorazione ma anche in generale per il Turismo e tutto il suo indotto perché questi settori possano essere meglio supportati nell’importante e crescente contributo che già da anni stanno fornendo all’economia nazionale italiana.
Lo scrive in una nota Riccardo Zucconi, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati e componente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo
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