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  • 30/08/2022 15:46

Extraprofitti: la fine dei diritti dei contribuenti

Un atteggiamento arrogante e punitivo che considera il contribuente sempre e solo un delinquente. Scade domani, 31 agosto, il termine entro il quale le imprese del settore energetico che non hanno versato l’acconto sull’imposta straordinaria sugli “extraprofitti” potranno ravvedersi. Se non lo fanno, il decreto aiuti-bis del 9 agosto raddoppia le sanzioni e priva i contribuenti dei consueti strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per aggiustare la propria posizione fiscale, disponendo oltre tutto un piano di verifiche a tappeto da parte della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate. Così – purtroppo, non è una sorpresa – un balzello arbitrario e distorsivo produce un’attuazione perversa e fa venire meno le tutele dei contribuenti. Come sempre, una violazione dello stato di diritto ne genera altre.


La tassa era stata introdotta, con un’aliquota del 10 per cento, dal decreto Ucraina-bis di marzo. Durante l’iter di conversione, senza una spiegazione e senza alcun approfondimento, l’aliquota era stata elevata di due volte e mezzo, fino al 25 per cento. Poiché la base imponibile non è costituita dagli utili delle imprese energetiche, ma dalla differenza nei saldi Iva tra due periodi (ottobre 2021-aprile 2022 contro ottobre 2020-aprile 2021), di cui il secondo in gran parte coincidente con una fase di lockdown, l’impatto sui bilanci delle imprese non ha quasi alcuna relazione coi profitti effettivi, e in alcuni casi può rivelarsi insostenibile.


Alla scadenza dell’acconto (30 giugno), però, si è scoperto che il gettito dell’imposta è stato molto inferiore ai quasi 11 miliardi preventivati: poco più di un miliardo. Questo è dovuto probabilmente a una sovrastima iniziale, ma anche – e forse soprattutto – alla scelta di molte imprese di non versare l’imposta nell’attesa dell’esito dei ricorsi, nella convinzione che il balzello finirà per essere giudicato incostituzionale. Ecco allora che il governo è intervenuto nuovamente. Chi non regolarizza la propria posizione adesso, e non versa integralmente il saldo entro il 30 novembre, verrà venire meno i principali istituti di garanzia e anzi sarà soggetto a sanzioni eccezionali. Infatti, il decreto aiuti-bis esclude gli strumenti di agevolazione connessi ai ritardati pagamenti quali il ravvedimento operoso e anzi raddoppia la sanzione ordinaria, dal 30 al 60 per cento.


Si tratta di un atteggiamento arrogante e punitivo che considera il contribuente - in questo caso le imprese del settore energetico - sempre e solo un delinquente, ignorando le garanzie previste dall’ordinamento. L’idea di fondo è che qualunque atto del governo è giusto per definizione, e guai a chiedere una verifica dei suoi presupposti o della sua sostenibilità.


Ancora una volta, la politica fiscale sembra trovare il fondamento della sua autorità non già nella Costituzione e nella legge, ma nel Marchese del grillo: io so’ io…


Istituto Bruno Leoni

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I commenti

............Che se le bollette aumentate le deve compensar lo stato, se a tre milioni di persone si da il reddito di nullafacenza, se la Fornero va smantellata e la gente mandata in pensione prima, se tutti chiedono ristori e sussidi...... beh, il tal caso, da qualche parte i ssoldi c'han da piglialli!!! Tutto 'resto en discorsi a dietrocarica!!

Anonimo - 31/08/2022 00:48

rinnovabili.it - 27 Marzo 2019 - Soldi pubblici alle fonti fossili: così in Italia paghiamo 18,8mld l’anno -
Tra finanziamenti diretti e indiretti, riduzioni di accise ed esenzioni continua a essere cospicuo l’aiuto all’energia sporca. Legambiente: “Inserire nel Piano Energia e Clima la road map per la cancellazione dei sussidi alle fossili entro il 2025” (...)

... - 30/08/2022 17:07

Altro non è che un mascherato escamotage per mantenere in futuro privilegi di tipo medioevale.
COSA C'ENTRA IL PREZZO DELL'ENERGIA PRODOTTA COL SOLE CON QUELLO DEL GAS!
Questo dovete spiegare cari ganzacci bamboccioni!
Vi hanno sempre favorito, continuano a farvi favori, assai loschi, per il motivi noti a tutto il Mondo con la testa sulle spalle, vi riempite le tasche a carettate, e voi vi state anche a lamentà!
VERGOGNA!

... - 30/08/2022 16:45

ma se il prezzo del gas fosse crollato per altri motivi e non la guerra, per esempio una scoperta improvvisa di un nuovo modo di produrre energia a basso costo - è solo un ipotesi per capirci meglio - queste aziende fallirebbero e chi le risarcirebbe? Direbbero: è il rischio d'impresa, bimbo! Per cui se guadagnano per "X" motivo vengono tartassate e se perdono s'arrangino...

Da Liberale capisco che in circostanze straordinarie ognuno debba fare il proprio dovere ma mi sembra anche che chiedere sacrifici così grandi agli azionisti (si i piccoli azionisti che magari hanno messo parte della loro pensione in quelle aziende - perché non ci sono solo banchieri dietro) sia un sacrificio che andrebbe ponderato meglio. Comunque il tutto mi lascia pieno di dubbi e interrogativi.
C.C.

C.C. - 30/08/2022 15:58

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