Chapeau
Non capita spesso di esser ...
La schifosa tettoia una funzione ce l’ha, ben specifica e attentamente ponderata dai birbanti che l’hanno voluta. Mi pare che qua ci si dimentichi del drammatico problema di inquinamento da idrocarburi che questo enorme tappo di cemento ha letteralmente tombato. Tappo sigillante messo lì per scongiurare ulteriori analisi e indagini, per nascondere sotto il tappeto una delle aree più inquinate della periferia lucchese e i problemi a essa connessi. Vecchi e nuovi gestori, amministratori e responsabili e i loro ricchi eredi potranno dormire sonni tranquilli per almeno un paio di secoli. I comuni cittadini nei paraggi e non solo un po’ meno: ma sempre grazie a chi ci amministra, potranno ricorrere alla sanità privata per farsi curare quando, inevitabilmente, gli toccherà.
anonimo - 04/01/2025 19:04Di delirante c'è stato solo l'accanimento dell'Amministrazione Tambellini a voler costruire quella roba lì, nonostante parecchie centinaia di persone in tutti i modi possibili e immaginabili, petizioni, mozioni, interrogazioni, esposti, referendum, flash mobs, presidi, cortei, appelli di tutte le associazioni ambientaliste nessuna esclusa, abbiano cercato di farla ragionare e desistere. Per non dire delle azioni legali risarcitorie per danno di immagine che ha intentato contro i cittadini del Comitato. Il danno lo hanno subito il quartiere e l'Erario. La Piazza coperta non solo è costata 7 milioni di denaro pubblico, tutti soldi delle nostre tasse, ma continua a costarci, anche da vuota, ogni giorno che passa, e non si sa cosa farci, anzi, come bene è stato spiegato, è inutilizzabile, e qualsiasi suo furbesco utilizzo andrebbe a detrimento degli immobili di proprietà comunale già presenti nel quartiere. La demolizione è la soluzione più economica e indolore per tutti. E anche la più naturale: lasciatela vuota, non spendeteci più nulla, il degrado farà il resto e sarà il titolo per ottenere i fondi per il ripristino dei suoli.
uno di S.Concordio - 04/01/2025 16:52già già, è proprio questo il problema: come usarlo? Nessuno lo sa. L'hanno costruito (5 milioni di euro!) Senza sapere cosa fosse e a cosa servisse. E adesso c'è il problema di usarlo in qualche modo. Ma non serve a niente! Torniamo alle proposte dell'ex vicesindaco: campo da bocce? Pista di pattinaggio? Boh? Meglio demolirlo subito…molto, molto meglio
anonimo - 04/01/2025 12:37Ottimo. Fine della polemica. Usiamo quello spazio e la si smetta di delirare su demolizioni che non ci saranno.
Anonimo - 04/01/2025 01:42Giannini ha consultato Panchieri prima di scrivere il comunicato?
anonimo - 03/01/2025 17:30Tutta questa vicenda però ha un lato positivo: l'orribile bruttura di San Concordio mette d'accordo tutti, fa schifo proprio a tutti. Per una volta siamo tutti d'accordo! Quanto a Giannini, che dire? Cosa consigliargli? Un vecchio detto recita «meglio tacere e sembrare stupidi, piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio».
anonimo - 03/01/2025 17:28Vita dura per gli architetti!
La società della piana, dalla Versilia fino a Firenze, ancora ama di più capannoni industriali e lottizzazioni speculative.
Popolino di speculatori.
Lì se ci mettete una banca PRIVATA si zittirebbero tutti.
Comunque, se fosse stato Parco verde, prosecuzione di quello accanto, per il quartiere sarebbe stato tutto guadagno in tutti i sensi, Ma in genere, salvo rari casi che nulla contano, il vostro DNA mutato, da homo scemens, è programmato per matoni, fero e cemento.
Ahr! Ahr! Ahr!
Mi colpisce il dotto riferimento all'artista Piero Manzoni. Che dire? Io mi compiaccio di avere concittadini così colti e sagaci!
anonimo - 03/01/2025 13:59Punto per punto. 1) La demolizione ha un costo: vero, ma questo costo è sicuramente inferiore a quello della manutenzione di un manufatto inutile, strutturalmente fragile, energivoro e inutilizzabile; 2) costi della ripulitura: il Comune ha (o dovrebbe avere) dei fondi destinati al decoro e alla pulizia; può benissimo destinarli alla rimozione di questa scritta, come anche delle tante altre scritte che deturpano ben più pregevoli strutture della città storica; 3) la “paccottiglia architettonica” ha un autore che porta nome e cognome: vero! L’architetto progettista si chiama Pietro Carlo Pellegrini. È stato pagato regolarmente (spero) ed avrà le spalle abbastanza larghe per sopportare qualche piccola critica proveniente da un anonimo, modestissimo cittadino come me.
commendatore Carlo Salami - 03/01/2025 13:53il consigliere giannini si indigna per una semplice scritta a vernice rossa - tra l'altro già cancellata con un colpo di spugna da tanto che era il danno - ma nn lesina a dare colpe a "destra" e manca. dagli attuali amministratori - colpevoli di non aver inaugurato cotanta opera ingegneristica - ai residenti locali definiti "umarelles" ed accusati neppure tanto velatamente di essere i mandanti di tale "scempio". Proprio nn riesce il Giannini a nn denigrare chi non la pensa come lui. Gli amministratori locali dovrebbero inaugurare una struttura da loro non voluta e non pensata, quando tutte le volte che c'è un taglio del nastro vengono accusati di farsi belli del lavoro - se del caso - iniziato dalla precedente amministrazione. Quindi già qua cosa vuole stavolta. Dall'altra parte si continua a dare contro il comitato di residenti che si è battutto per evitare la costruzione di questo tettoione. Come se avere una idea di quartiere diversa ed aver fatto una battaglia per questo fosse una cosa assolutamente inaccettabile od addirittua si accusa di istigare la commissione di reati. Certo come le donne che vanno in giro in minigonna se la cercano in qualche modo. Qua invece chi contesta come vengono spesi soldi pubblici nel quartiere poi è colpevole se altri prendono spunto per "deturpare" questi lavori. Donne andate in giro in pantaloni che è meglio !
anonimo - 03/01/2025 12:20Lo scatolone vuoto di San Concordio è uno scandalo senza fine, un intervento che ha distrutto un parco cittadino e ha comportato un consumo di suolo inconcepibile, tanto più di questi tempi in cui si dovrebbe fare esattamente l’opposto, togliere cemento e restituire il verde e gli alberi alle città.
Volesse il cielo che una tromba d’aria lo sradicasse in un colpo solo! I cittadini lucchesi farebbero a gara nel mettere a dimora al suo posto nuovi giovani alberi per ricreare il verde che è stato loro sottratto, e si riprenderebbero il terreno della galleria coperta, anche quello un progetto inutile e sbagliato che non protegge dalla pioggia e per di più si allaga clamorosamente.
Insomma, gli errori progettuali sono evidenti in entrambe le costruzioni, e non resterebbe che rimuoverle entrambe. Nessuna sciocca retorica potrà mai giustificare la loro esistenza!
Quante parole per un briao che non sapendo cosa fare ha scritto un suo parere , un po’ di olio di gomito e il troiaio tornerà a fare schifo come prima.
Anonimo - 03/01/2025 07:15La demolizione ha un costo e non è un costo mediocre. Paga Lei??? Oppure sarebbe il caso di utilizzare quello spazio? Quanto all'alto valore politico di "bella merda", penso proprio che chi ha fatto la scritta dovrebbe scoprire anche l'alto valore politico del cancellarla a proprie spese o con il proprio lavoro. A Lucca lo sanno anche i sassi che esistono migliaia di persone cui il tettoione fa schifo. La scritta aggiunge un bel nulla a quanto già sappiamo da anni. Infine la "paccottiglia architettonica" ha un autore che porta un nome ed un cognome. La libera critica presuppone che anche chi definisce "paccottiglia" una qualsiasi opera ci metta il nome e cognome come ce l'ha messo l'architetto.
anonimo - 03/01/2025 00:47Mi dispiace ma non sono d'accordo, la scritta e' peggio di quel edificio orribile.
Non va imbrattato ma bisogna semplicemente far si che non venga MAI utilizzato, che resti immacolato e bianco, che si riempia di erbacce e che tra qualche anno si decida di buttarlo giu'.
Purtroppo, invece prevedo che prima o poi spuntera' qualche associazione o comitato di volontari che ne chiedera' l'uso ed allora sara' la fine, diventera' un luogo socialmente utile ( solo a loro naturalmente) e restera' per sempre li a imperitura memoria.
Giannini, ci vogliono le telecamere! Ci vogliono i carabinieri! Ci vuole la polizia! Ci vogliono i pompieri, l'esercito, la marina, l'aviazione! Giannini!!! Ci vuole la Nato!!! Gianniniiii!!!
anonimo - 02/01/2025 19:39Mi dispiace, quel manufatto non si puo' vedere, ma la scritta fa passare tutti quelli che giustamente lo hanno osteggiato dalla parte del torto.
Basta lasciarlo cosi' come e': immacolato, inusato, vuoto e silenzioso.
Si riempira' di erbacce ed allora si che si potra' chiedere di far intervenire le ruspe farlo sparire.
Purtroppo penso invece che spuntera' la solita organizzazione di volontariato, qualche croce xxx , qualche misericorda qualche pubblica assistenza del c... che ne chiedera' l'uso. Ci si piazzera', distruggendolo e non curandolo, ovviamente, ma facendo si che resti aperto ed anche aggettivato come socialmente utile !
Ci passavo proprio stamattina. Quando ho visto la scritta ho pensato: «toh, non sono il solo a pensarla così…». Bravo! Ben fatto!
anonimo - 02/01/2025 18:49A me la scritta non dispiace affatto. Secondo me migliora molto l'estetica di quel cesso di tettoione: lo rende più vivo, più vissuto, più colorato. Viva le scritte! Viva la libertà! Viva la creatività!
anonimo - 02/01/2025 18:45Opera d'arte contemporanea!
Rappresentazione plastica della vostra realtà sociale.
Sarà stato un emulo dell'artista P Manzoni...
mi sembra che la scatoletta originale stia sui 300mila.
Ahr! Ahr! Ahr!
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