La pet therapy entra nei reparti di psichiatria con i cani da assistenza psichiatrica
Non tutti lo sanno ma, nel campo della cosiddetta pet therapy (ovvero la terapia con gli amici a quattro zampe e non soltanto, visto che si utilizzano anche i delfini), esiste una «specializzazione»: quella dei cani da assistenza psichiatrica.
Tipi di intervento
I cani da assistenza psichiatrica sono usati per aiutare persone con disturbo post traumatico (Ptsd), stress, fobia sociale, schizofrenia, depressione, ansia e disturbo bipolare. Come? Gli animali, ad esempio, segnalano o interrompono comportamenti ossessivo-compulsivi o lesivi di chi «accudiscono»; imparano a creare spazio con il proprio corpo per quanti soffrono di agorafobia (paura degli spazi aperti), con movimenti circolari e mai aggressivi; oppure recuperano i medicinali o chiamano aiuto, qualora ce ne sia bisogno. «L’utilizzo dei cani come modalità di intervento specifico per persone sofferenti di patologia psichica è un ambito ampiamente conosciuto in molti contesti riabilitativi — sottolinea Giancarlo Cerveri, consigliere esecutivo della Società italiana di psichiatria —. La possibilità di favorire il rilassamento e il distacco dalle situazioni contingenti, di abbassare l’arousal (attivazione psichica, ndr) diminuendo il livello d’ansia e di permettere distrazione favorendo comportamenti esplorativi è una strategia utile a superare con maggiore facilità blocchi o condotte di evitamento».
Addestramento
Per diventare cane da assistenza non è importante la razza, ma il benessere e il carattere docile e socievole del cane: deve essere molto educato, sapersi comportare correttamente in società e ignorare le distrazioni in cui può imbattersi nei diversi ambienti. Il fattore fondamentale è l’addestramento, senza il quale vengono per lo più definiti «cani da supporto emotivo», o Esa (Emotional Support Animal). «Bisogna scegliere l’animale più idoneo — spiega Sara Volpi, istruttrice e etologa di Dog4life —, rivolgendosi ad allevamenti che garantiscano non solo lo stato di salute di genitori e cuccioli ma anche la selezione di genitori con doti empatiche, sensibilità e capacità relazionali con l’umano. In una cucciolata non tutti posseggono queste qualità ma, grazie a un’attenta crescita e selezione con opportuni test, è possibile scegliere cuccioli che presentano le caratteristiche per diventare futuri cani da assistenza».
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Nel percorso formativo è importante anche il coinvolgimento in prima persona del conduttore (la persona destinataria della terapia), per la costruzione di un buon rapporto con l’animale. Da una parte, il cane impara a riconoscere i momenti di stress del conduttore, dall’altra l’«umano» si abitua a impegnarsi a soddisfare le necessità primarie del cane, come portarlo fuori per le sue necessità fisiologiche. Ciò permette al conduttore di superare la paura di affrontare spazi diversi da quelli frequentati abitualmente; ed è un trampolino di lancio per costruire buone relazione con gli altri.
A livello psicologico in generale i cani, ma anche altri animali, aiutano a sviluppare le capacità empatiche e a limitare l’isolamento; stimolano la motivazione e la partecipazione alle attività, per migliorare la qualità di vita, per rinforzare l’autostima e il senso di auto-efficacia per promuovere la crescita e lo sviluppo delle potenzialità personali. Prendersi cura di un cane produce diversi benefici fisiologici. In cambio, il quattro zampe offre spontaneamente compagnia, amore e affetto incondizionato, un senso di sicurezza e supporto essenziali per la salute e il benessere della persona.
Ormoni e stress
Recenti studi compiuti in Inghilterra, all’Università di Warwich, hanno dimostrato come il contatto con l’animale riduca ormoni responsabili della risposta allo stress (cortisolo), e nello stesso tempo, aumenti la quantità di ormoni e di neurotrasmettitori in grado di determinare emozioni positive (endorfine e dopamina). Ciò determina un miglioramento delle relazioni con gli altri e dell’umore (attraverso la stimolazione dell’ossitocina, un neuropeptide secreto dall’ipotalamo).
Doti particolari
La stessa ricerca, inoltre, ha dimostrato come le relazioni basate sull’affetto e sull’attaccamento possono effettivamente stabilirsi tra specie diverse, determinando anche una regolazione reciproca dei rapporti e dei comportamenti. «Si è osservato che il cane possiede qualità relazionali specifiche che raggiungono un’intensità e una linearità superiori a quelle tipiche della specie umana. Sono animali strutturalmente più disponibili a profonde relazioni con coloro che riconoscono gli appartenenti al branco (o famiglia, come la chiamiamo noi), producendo una diminuzione della sensazione di solitudine e un miglioramento dello stato emotivo di base», aggiunge Cerveri.
La finalità di questa speciale interazione che si viene a creare è di aiutare i pazienti psichiatrici a stabilire legami con l’animale attivandosi per lo stesso, prendendosene cura, e in un secondo momento, proiettando queste capacità su se stessi. «L’addestramento e l’affiancamento di un cane d’assistenza deve essere assolutamente sviluppato in equipe con le figure professionali che seguono il paziente, nulla viene improvvisato. L’istruttore deve rapportarsi con gli specialisti per perseguire la linea terapeutica in atto e per confrontarsi, qualora la persona attraversi momenti di difficoltà», conclude Volpi.
La formazione
La formazione dei cani di assistenza psichiatrica è regolamentata? In Italia no. Molte associazioni, una volta che affidano il cane al paziente, non li seguono, disinteressandosi del benessere psico-fisico di entrambi. Ci sono, però, realtà molto serie che monitorano costantemente cane e assistito. Per questo si raccomanda a chi necessita di un cane di assistenza di rivolgersi a persone e a enti affidabili e competenti. A livello internazionale, invece, sussiste una coalizione di associazioni no profit internazionali, la «Assistance Dog International», che si occupa della formazione dei cani da assistenza e della tutela dei conduttori e del benessere psicofisico dei cani. Solitamente l’iter per l’accreditamento dura circa cinque anni. Queste attestazioni sono di estrema qualità, a tal punto che vengono riconosciute da tutte le compagnie aeree, infatti i cani di assistenza possono anche salire a bordo dei velivoli.
https://www.corriere.it/salute/24_agosto_31/la-pet-therapy-entra-nei-reparti-di-psichiatria-con-i-cani-da-assistenza-psichiatrica-fdb97d2a-e600-44b0-87c6-dbf7c34ebxlk.shtml?refresh_ce-cp