COP 28 : SUCCESSO O FALLIMENTO ? E LA SINISTRA COSA FA ?
Nell'ultimo rapporto degli scienziati del IPCC,
approvato da 195 Paesi diffuso un due anni fa, si evidenziava, (come è
stato ripreso in molti interventi anche nel COP 28 )
come oggi le concentrazioni di Co2 è paragonabile a quelle di 3/5
milioni di anni fa quando la temperatura era di 2/3 °C più calda ed il
livello del mare 10/20 metri più alto di quello di oggi.
Prima della pandemia, le concentrazioni atmosferiche di
Co2 erano le più elevate da due milioni di anni, mentre quella di gas
serra (biossido di azoto e metano) erano le più elevate degli ultimi
800.000 anni;
Negli ultimi 50 anni la temperatura sulla terra è
cresciuta ad una velocità maggiore a quella avvenuta ne 2000 anni
precedenti e l'aumento medio dei mari è cresciuto di 20 centimetri ad
una velocità mai vista negli ultimi 3000 anni .... ed anche durante i
lockdown causati della pandemia con la riduzione globale del 7% di
anidride carbonica, non ci sono stati effetti apprezzabili sulla
temperatura della terra che è continuata a salire.
Oggi le concentrazioni del Gas serra hanno raggiunto il nuovo record del 50% superiori a quelle dell'era preindustriale
Insomma un codice rosso per l'Umanità... che dovrebbe
da subito convertire l'economia i senso ambientalista, far sradicare
tutti i combustibili fossili , carbone, nonché fare cessare la
deforestazione del nostro Pianeta, provando a fermare il riscaldamento
globale ad un più 1,5 gradi, altrimenti si avvierà il punto di non
ritorno dove non sarà più possibile fermare l'aumento della temperatura
mettendo in pericolo la vita stessa sul pianeta Terra.
In questo contesto, la conferenza sul clima di Dubai ha
emesso un documento finale dove per la prima volta si parla di emissioni
zero , con "l'invito" a transitare fuori dal fossile, entro il 2050 ma è
pieno di scappatoie e lontanissimo dall'essere risolutivo, per questi
motivi:
- In esso, si parla di allontanamento dal fossile e non di abbandono del medesimo;
- si sostiene che in futuro le nuove tecnologie potrebbero catturare e stoccare il Co2 e mantenere la produzione di petrolio;
- c'è l'obbiettivo del triplicare le energie rinnovabili e
raddoppiarne la sua efficienza entro il 2030 , ma scompare la rapida
chiusura del carbone;
- non vi sono obbiettivi intermedi verificabili e da
raggiungere, si demanda il tutto al 2050 , sapendo che in 26 anni la
temperatura potrebbe aumentare oltre 1,5 gradi;
- il fondo per i risarcimenti dei danni climatici ai Paesi del SUD del Mondo e quasi del tutto sottofinanziato ;
- si parla di possibilità di combustibili di transizione che vanno dal gas , all'idrogeno ed al nucleare di nuova generazione:
- non esiste un finanziamento dei Paesi avanzati Nordici verso l'Africa, Asia e America Latina;
- infine nessuno delle grandi potenze globali, a partire
dagli USA e dalla Cina ha come priorità il cambiamento del modello
economico dominante e la transizione dal carbone, mentre chi vive di
combustibili fossili vede nella transizione il suo nemico esistenziale .
Ora i molteplici effetti del cambiamento climatico sono
davanti ai nostri occhi. La natura non lineare di questo processo fa sì
che le proiezioni future siano incerte, ma non vi è dubbio che il
modello economico dominante sia una delle principali cause.
In Italia i soldi del PNRR, anziché essere finalizzati
verso una accelerazione della transizione ecologica , vengono usati per
continuare con il consumo forsennato del suolo, con la costruzione di
nuove strade tra cui il progetto "Assi Viari di Lucca" ed il progetto
del Ponte sullo stretto di Messina"
Dall'emergenza al disastro senza ritorno, c'è solo un
passo, tutto può collassare e gli eventi sono evidenti climatici sono
evidenti !
Forse il collasso ambientale e della civiltà che
conosciamo avrà luogo in un futuro assai prossimo, ed ormai è troppo
tardi per intervenire.
Sappiamo che lo sviluppo distorto che è andato avanti
nel nostro Paese e che causano disastri ambientali ad ogni acquazzone,
non dipendo solo dalle scelte fatte dalla destra sempre compiacente con
il padronato , incurante della qualità dello sviluppo... ma ciò è
avvenuto anche dove ha amministrato la sinistra, come dimostrano i
disastri alluvionali avvenuti in Emilia Romagna il primo maggio del 2023
ed quella avvenuta a Campi Bisenzio in Toscana il 2 novembre del 2023,
dove da sempre hanno amministrato le sinistre.
Serve allora una rottura radicale anche all’interno
della sinistra ... va superata la vecchia concezione che basta
liberare le forze produttive materiali dagli ostacoli capitalisti per
consentire l’emancipazione umana attraverso il <> e che invece ha portato ad uno sviluppo distorto senza
limiti.
È certo che in Marx, le formule politiche sono
ancorate ad un naturalismo sincero e un’analisi che descrive il
carattere distruttivo del capitalismo. Ne Il Capitale, Marx
scriveva che l’unica libertà possibile è che l’uomo sociale, i
produttori associati, gestiscano razionalmente il loro scambio di
materia con la natura e lo facciano nelle condizioni più decorose, le
più coerenti con la sua natura umana. Esiste quindi una “ecologia
marxiana”.
L’analisi deve andare più a fondo. È necessario, senza
anacronismi ma senza compiacenza, eliminare le concezioni che
ingombravano il marxismo con le scorie produttiviste.
Questo “lavoro” oggi è tutto da sviluppare, ma ha
acquistato un’importanza considerevole, per la semplice ragione che una
risposta socialista non produttivista è l’unica alternativa alla
catastrofe ecologica che sta crescendo di fronte ai nostri occhi, come
dimostra anche la sciagurata scelta di continuare a distruggere la
montagna attraverso una escavazione del marmo di Carrara incontrollata .
Serve un progetto regolato dallo Stato basato su
un’economia mista rilocalizzata e permeata da un’ideologia della cura e
della prudenza.
Il Mondo , ed anche la “sinistra critica”, si trovano
di fronte a questo dilemma... e le scelte scaturite dal COP28 , non
hanno niente di programmazione anticapitalista molto radicale che
sarebbe oggettivamente indispensabile per arrestare la catastrofe
climatica, da un lato, ma non è emerso nemmeno il livello di coscienza
necessario a mettere in secondo piano il profitto scegliendo di
salvare i bisogni della natura , nel documento finale c’è ancora un
abisso, che segna il suo fallimento.
Umberto Franchi