• 6 commenti
  • 21/08/2023 15:48

I nostri generali cavaciocchi

I generali: «asini, asini, buoi grassi, pezzi da gran hotel, sigari avana, bagni termali, ma non guerrieri, non pensatori, non ideatori, non costruttori. Incapaci di osservazione e di analisi, ignoranti di cose psicologiche.... dei burocrati». Così il tenente degli alpini Carlo Emilio Gadda esprimeva la sua opinione sui generali italiani, ignoranti, vanesi, parolai ed esibizionisti. Gadda in particolare ce l’aveva con generale più ignorante di tutti, il mitico Alberto Cavaciocchi, che per lui era diventato emblema di incompetenza e di prolisso esibizionismo. Bisogna dire che la tradizione militare italiana continua gloriosamente su questa scia, e ci si domanda cosa possa spingere un generale, peraltro lautamente pagato da tutti noi cittadini, ad esternare il suo cosiddetto “pensiero” consistente in quattro rozzi e volgari luoghi comuni malamente raffazzonati. Con uno stipendio che si aggira intorno ai 107.000 euro annui, sarebbe troppo chiedere un minimo di ritegno, sarebbe troppo pretendere che certe “riflessioni” da bar restino circoscritte, tra rutti e sghignazzi, alle serate alcoliche con gli amici?

I commenti

....lo scrisse Cicerone......

Anonimo - 23/08/2023 01:53

Chi lo scrisse?!? Cesare è il marito di tutte le mogli di Roma e la moglie di tutti i mariti.......... non ricordo chi lo scrisse....ora lo cerco.

Anonimo - 23/08/2023 01:51

Esatto. Infatti La filosofia del Vannacci quando pubblica il suo libro è la stessa di Cesare: " A me, chi m'apre m'apre".
Fa proseliti fra i fascistoidi (di cui è l'esempio più puro), fra le anime belle e pure che difendono la "libertà d'opinione", e fra i fascistoidi furbi ( e sono i più) che difendono la libertà d'opinione finchè non arrivano al potere (poi la libertà d'opinione non serve più).
Il concetto di "italianità" di Vannacci fa pisciare dal ridere.
Si rifà agli stessi concetti per cui negli anni trenta, volendo andar dietro ai tedeschi, si ipotizzò l'esistenza di una "razza italana", cosa che faceva ridere di gusto gli stessi nazisti.
L'Italia si dà il caso sia uno dei crocevia storici in cui si sono mescolati più gruppi etnici nella stora europea, e proprio questo semmai determina il carattere dell'"italianità".
Il fatto che tiri in ballo "tratti somatici" per dire che una cittadina italiana nata in Italia non "rappresenti l'italiantà" mi riporta ai bei tempi della terza elementare. Tanto vale rileggersi "La difesa della razza", invece di queste cazzate.
Ma Vannacci farà carriera, non ho dubbi su questo.
Il libro autoprodotto penso sia un viatico per entrare in politica.
Non certo il "Mein kampf" del 21. secolo come qualcuno ha detto, perché al "Mein Kampf", pur essendo un cumulo di merda, bisogna almeno riconoscere il merito di essere stato scritto in carcere, dopo una sconfitta.
A Vannacci troveranno certamente un posticino caldo nella greppia legaiolforzistafratelditaliota, giusto perché ha dato il suo piccolo contributo alla degenerazione intellettiva del dibattito culturale nei media, come da programma "rinascita democratica" da trent'anni a questa parte (Licio Gelli lo ha ideato - Berlusconi lo ha compiuto).
Poi, oh, se lui ci ha 'una goccia del sangue di Enea', io ci ho quelle di Zorro e di Sandokan. Sono anche loro inesistenti, ma mi garbano di più.

JD - 22/08/2023 13:34

Cerchiamo di essere precisi: Cesare era pansessuale, cioè gli piacevano tutti, donne, uomini, attivi e passivi, insomma proprio tutti

Anonimo - 21/08/2023 23:45

Letto, purtroppo: molto peggio di quanto si possa immaginare. Un'accozzaglia di tali idiozie che ci si stupisce che il suo autore abbia potuto addirittura raggiungere il grado di generale. Nelle mani di chi siamo! Un ripetente di 14 anni ha un pensiero più articolato. Ma forse è colpa mia, che pretendo troppo dai ripetenti di 14 anni. Figuriamoci, io ero partito con la citazione di Carlo Emilio Gadda: che ingenuo! Comunque il generale offre degli spunti di comicità involontaria veramente spassosa. Basti pensare al nostro generale che sostiene di avere nelle vene il sangue di Giulio Cesare. Chissà che faccia farebbe il generale se sapesse che Giulio Cesare era un formidabile omosessuale attivo e passivo. Su di lui girava la battuta, riportata con gusto da Cicerone, che lo voleva «moglie di tutti i mariti e marito di tutte le mogli» (insomma, gli piaceva prenderlo nel didietro, ma anche metterlo). Ma povero generale (insomma, povero fino ad un certo punto, con lo stipendio che gli paghiamo…)

Anonimo - 21/08/2023 23:18

Scusi generale anonimo lei il libro lo ha letto e capito o ha sentito dire da certi cialtroni di scribacchini?

anonimo - 21/08/2023 21:41

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