ULTIMO INCONTRO CON IL LABORATORIO DEL COSTRUIRE SOSTENIBILE
ULTIMO INCONTRO CON IL ...
chissà quanto tempo sarà necessario per la società italiana avere altro paradigma diverso dal corrente dell'omicidio annunciato.
Ormai ai vostri nipoti la scelta.
Io ne figli ne nipoti, e ne sono di molto contento.
Ho il vaghissimo sospetto che, sia per l'ambiente sia per il tipo di società, dove dovranno esser costretti a vivere, saranno dei disgraziati.
Oh, comunque il Mondo, bene o male, andrà avanti lo stesso
Fino alla Fine dei Tempi (naturalmente senza supplementari).
stalking, la sua attività non ha avuto requie. Anzi c’è stato un crescendo di accuse , a volte sconclusionate. Così nel gennaio il professor Mario Di Fiorino, primario del reparto di Psichiatria dell’ospedale “Versilia”, lo aveva denunciato di nuovo. Forse da questo aveva preso nuovo impulso l’indagine del GIP. Due i fatti inquietanti cche sono risultati dall’indagine della Polizia Giudiziaria: l’assunzione nel 2017 di ecstasy (che gli provoca rabdomiolisi con un ricovero in Nefrologia) e gli arresti domiciliari per tentava violenza sessuale ad una tredicenne. Il Gip Aracri definisce lo stalker un provocatore che, contro ogni evidenza, vuol far prevalere la sua linea di pensiero e di accuse. Accolte le richieste del pubblico ministero dottor Antonio Mariotti, il gip ha quindi stabilito che lo stalker mantenga una distanza minima di 100 metri dal reparto di Psichiatria del “Versilia” e la comunicazione, con qualsiasi mezzo, con le persone offese, avvisandolo che, in caso di trasgressione alle prescrizioni imposte con l’ordinanza, potrà essere sottoposto a misura cautelare ben più grave come la custodia cautelare in carcere.
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Chi è Gianluca Paul Seung, fermato per l'aggressione alla psichiatra di Pisa. Era già stato arrestato
di Andrea Vivaldi
Il 35enne vive a Torre del Lago (Lucca) ed era stato in cura al Santa Chiara. Sui social aveva attaccato spesso la sua futura vittima e in genere tutti i medici della salute mentale. Si definiva "uno sciamano"
"Sono uno sciamano, mediatore fra invisibile e visibile; collego le dimensioni". Si presentava così Gianluca Paul Seung, il 35enne arrestato dalla polizia di Pisa questa notte, 23 aprile, per l'aggressione alla psichiatra Barbara Capovani.
Residente nel viareggino, era stato un paziente dell'ospedale psichiatrico di Pisa. Sui social e youtube parlava di complotti, che spaziavano dalla vendita di cellule staminali fino alle sette sataniche.
CRONACA
"Sangue al Ceser: aggredito e ferito al volto uno psichiatra
giovedì, 22 novembre 2012, 16:00
La Gazzetta di Viareggio
di Letizia Tassinari
Sangue al Ceser, la sede delle attività riabilitative della salute mentale e della comunità terapeutica Mario Tobino in via Comparini all'ex Campo di Aviazione, oggi all'ora di pranzo.
G.S., 25enne italo-asiatico, durante il pranzo nel giardino sul retro, poco dopo il taglio del nastro dei lavori della prima giornata di "Reti di salute mentale. Esperienze a confronto" , organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale e da Inclusione Sociale, ha aggredito e ferito alla guancia sinistra e alla tempia destra lo psichiatra Mirko Martinucci, 39 anni, ora medico a Lucca ma che ha lavorato in Versilia e anni addietro ha avuto in cura il giovane. .
Il dottore era al tavolo con la moglie quando il ragazzo lo ha sorpreso alle spalle e colpito, lasciando i presenti esterrefatti.
Immediato l'allarme, è stato lo stesso professor Mario Di Fiorino, primario del reparto pschiatrico dell'ospedale unico "Versilia" a chiamare il 113, con una volante del commissariato di polizia arrivata sul posto con gli uomni della squadra anticrimine. Gli agenti, dopo essere entrati nalla sala discretamente, hanno subito identificato l'aggressore, che nel frattempo si era seduto nelle utime file della palestra dove era in corso una rappresentazione teatrale, e perquisito. Poi lo hanno accompagnato negli uffici per gli accertamenti del caso."
I partecipanti alla giornata, operatori, pazienti, familiari hanno espresso la loro solidarietà al dr. Mirko Martinucci. Alcuni pazienti hanno anche ricordato l'aiuto che il collega ha offerto loro. Coraggio, Mirko. Riguardo al grave comportamento reato va detto solo che la ripetizione degli slogan antipsichiatrici non può che produrre questi effetti: l'allontanamento dal circuito di cura e la demonizzazione degli psichiatri.
Il medico ferito, andato al pronto soccorso per essere medicato e suturato, ne avrà per 25 giorni mentre per G.S., trascorsa la flagranza di reato, è scattata una denuncia a piede libero per lesioni. Il corpo del reato, una penna ancora insanguinata, è stata posta sotto sequestro." I partecipanti alla giornata, operatori, pazienti, familiari hanno espresso la loro solidarietà al dr. Mirko Martinucci. Alcuni pazienti hanno anche ricordato l'aiuto che il collega ha offerto loro. Coraggio, Mirko. Riguardo al grave comportamento reato va detto solo che la ripetizione degli slogan antipsichiatrici non può che produrre questi effetti: l'allontanamento dal circuito di cura e la demonizzazione degli psichiatri.
Purtroppo alle ore 17.40 di oggi, è stata avviata la procedura di accertamento di morte cerebrale per la Dottoressa Barbara Capovani aggredita all'ospedale di Pisa, per la cui conclusione è prevista intorno alle 23.40.
Al termine del periodo di osservazione si procederà alla donazione degli organi.
Domani alle 12.00 tutti i servizi di salute mentale italiani osserveranno 2 minuti di silenzio e sospensione attività in segno di solidarietà e memoria per Barbara Capovani e per sensibilizzare le istituzioni ad intervento risolutivo perché non accada mai più.
Fai buon viaggio Barbara ????
La nostra vicinanza alla tua Famiglia
#barbaracapovani
#aziendaospedalierapisana
#ospedaledipisa
#pisa
Lei è Barbara Capovani, nostra collega psichiatra e responsabile di un spdc di Pisa.
Chissà se avrà compilato la tabella 5, se avrà frequentato immediatamente il corso di preposto alla sicurezza, se avrà firmato subito tutte le cartelle cliniche, se avrà smaltito le ferie residue prima di perderle perche cancellate dalla propria amministrazione, se si sarà preoccupata del numero dei pasti arrivati in più o in meno in reparto.
Chissà ancora se avrà risposto ogni giorno, tutti i giorni, alle richieste di notizie inviate di continuo e con massima urgenza dai vari tribunali, se avrà compilato tutti i moduli per qualunque cosa, se avrà impedito di fare entrare altro cibo per i pazienti che si devono accontentare, e non lamentare, del pasto buonissimo e abbondante che passa l'ospedale.
Speriamo anche che non si sia mai lamentata con i colleghi delle direzioni sanitarie che ospitano graziosamente il servizio psichiatrico e non abbia mai preso posizione contro le richieste assurde e mortificanti di consulenza o i ricoveri imposti dai magistrati che nn sanno dove mettere i delinquenti (non pazienti psichiatrici) e trasformano un reparto di cura in una dependance del carcere, e così via.
Si chiama BUROCRAZIA, quella che ci fa fare (ci vorrebbe far fare) sempre meno i medici e ci toglie tempo ed energia; che ci distoglie dalle vere urgenze/necessità che abbiamo all'interno di tutta la salute mentale.
Adesso la stampa tutta, ma anche chi la materia psichiatria l'ha sempre considerata "meno di meno", andrà a nozze su quanto accaduto e dirà che è colpa dei pazienti psichiatrici (sporchi, brutti e cattivi), è colpa della cura sbagliata, dell'inutilita di tutti noi e via dicendo.
Solo una serie di accuse contro la salute mentale, da sempre (volutamente) lasciata ai margini della medicina, sia per quanto riguarda collocazione alberghiera (diamogli locali vecchi e sporchi tanto questi pazienti sporcano e rompono tutto), sia per il rispetto che si sarebbe dovuto pretendere da chi ha fatto diventare il nostro lavoro "custodialistico" e non di cura.
Se oggi raccontiamo l'ennesima aggressione ai danni di un operatore della psichiatria, di questa psichiatria, è perché ci chiedono di occuparci di tutto (burocrazia) tranne che dei reali problemi del paziente e di chi vuole veramente lavorare per loro/con loro; di chi crede ancora che prima di tutto venga l'ascolto e l'accoglienza, l'umanizzazione ed il rispetto; di chi ci mette la faccia ed il portafoglio per "fare" e poi ricevere critiche e nessuna gratificazione.
Senza risorse umane bisogna garantire turni e servizi; senza personale fare ciò che non si potrebbe e quando poi accade qualcosa vederci trascinati nelle aule di un tribunale per difenderci dell'ennesima accusa di un PM di turno, cieco e spesso in malafede .
È come pretendere che in una sala operatoria ci stia solo un medico e un infermiere e fare ugualmente l'intervento e debba sempre riuscire.
Noi psichiatri "operiamo" anche, senza bisturi in mano però, e le nostre "sale operatorie" non hanno troppo spesso i giusti requisiti per garantire il buon esito dell'intervento.
Per fortuna ci sono medici come Barbara Capovani che credono nella cura del paziente psichiatrico e ci mettono/Ri-mettono non solo la faccia.
Società scientifiche spesso inesistenti, troppo prese dal fare salotti e parlare di "aria fritta"; troppe aziende farmaceutiche a dettare agende, troppo distacco dalla realtà che da tanto tempo urla tutto questo.
Ma nonostante tutto noi restiamo in prima linea perché "ci crediamo", perché vogliamo far sentire ai nostri pazienti che sono "pazienti" e come tali da curare.
Bisogna partire da noi, da tutti noi, dal fare autocritica e dal cercare vere soluzioni e smetterla di sentirci ciò che gli altri ci hanno fatto sentire da sempre; oggi lo dobbiamo a Barbara .
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