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  • 04/04/2023 21:44

Esplosione a Torre, trovato un buco nel tubo del gas: svolta nelle indagini

Il foro è stato scoperto dai periti durante l’ultimo sopralluogo sulla palazzina esplosa il 27 ottobre scorso. A provocarlo potrebbe essere stato un aumento di pressione Una delle prime immagini subito dopo l’esplosione della palazzina bifamiliare di Torre, il 27 ottobre scorso, che costò la vita a tre persone (Alcide) Una delle prime immagini subito dopo l’esplosione della palazzina bifamiliare di Torre, il 27 ottobre scorso. Lucca, 3 aprile 2023 – Un buco nel tubo del gas. È la scoperta fatta durante il sopralluogo sulla palazzina di Torre esplosa il 27 ottobre scorso, che costò la vita a tre persone e ferì lievemente altre due. Una scoperta che ora potrebbe portare a una svolta nelle indagini. Il tubo, estratto da terra venerdì mattina, alla presenza dei periti incaricati per l’incidente probatorio dal pm, dal gip e dalle parti interessate, pare che arrivasse fino a un casottino del contatore che, di lì a breve, sarebbe servito ad allacciare una delle due abitazioni andate distrutte alla rete del metano. La porzione del tubo verrà ora sottoposta ad ulteriori accertamenti del caso, con lo scopo di analizzare qualità e condizioni del materiale. Potrebbe interessarti anche Queste sono le vasche da bagno di nuova generazione. Clicca per vedere Vasca da Bagno | Ricerca annunci Nel frattempo la scoperta di venerdì andrà ad aggiornare il report che gli esperti, chiamati a far luce sulle cause dell’esplosione, presenteranno poi alla Procura. Si andrà in aula il 22 maggio per le conclusioni. Ora al vaglio c’è quindi l’ipotesi che il gas sia fuoriuscito proprio da quel foro di circa un centimetro, causato forse da un aumento di pressione, si sia accumulato fino a saturare gli ambienti domestici - più persone avevano sentito un forte odore di gas fin dalla mattina - per poi, alle 11, innescare la terribile esplosione nella quale persero la vita Luca Franceschi, 69 anni, la compagna Luydmyla Perets di 44, entrambi trovati morti sotto le macerie, e la 26enne Debora Pierini, che quel 27 ottobre diede alla luce il suo bambino, poi si è spenta a distanza di qualche giorno in seguito alle gravi ustioni riportate. Il pm Antonio Mariotti, subito dopo l’accaduto, ha aperto un fascicolo per triplice omicidio colposo, crollo, incendio e danneggiamento colposo, lesioni colpose, decidendo di indagare tutti i soggetti potenzialmente coinvolti a qualsiasi titolo nelle indagini. E per il momento rimangono 37 le persone indagate, molti dei quali, verosimilmente, vedranno poi archiviata la propria posizione. Si tratta del Cda, vecchio e nuovo, di Gesam Reti Spa e di Gesam Gas & Luce, i responsabili amministrativi e tecnici dell’azienda Celfa Srl, compresi alcuni dipendenti che hanno allacciato la rete del metano; i proprietari delle due abitazioni saltate in aria; i tecnici installatori dell’impianto Gpl e il titolare dell’impresa New Ennedi per lavori idraulici e fognari; i responsabili delle certificazioni dei due impianti a gas e infine il referente di un’associazione che aveva affittato l’abitazione per conto della coppia rimasta poi uccisa nell’esplosione. Nazione Web

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