Le grandi opere del Sindaco Pardini
Si accendono le luci di Na ...
Solo tre città toscane già nei parametri direttive UE del 2030. Ecco gli alberi che mangiano l’inquinamento da piantare.
Più alberi mangia-smog contro l’inquinamento atmosferico per raggiungere gli obiettivi della direttiva UE sulla qualità dell’aria previsti entro il 2030. C’è ancora molto da lavorare in Toscana, nonostante la situazione sia, se pur molto lentamente, in miglioramento. Ma ancora di più a Lucca. Il capoluogo, che ha registrato la media annuale più alta di PM10 in regione, 26 µg/mc, per raggiungere il target previsto tra sette anni dovrebbe ridurre la concentrazione media annuale di PM10 del 23%. E’ la città più distante dai parametri che entreranno in vigore nel 2023. A dirlo è Coldiretti Lucca sulla base del rapporto Mal’Aria di città 2022 di Legambiente. Secondo il rapporto nessuno dei capoluoghi di provincia ha superato i limiti di concentrazione media annuale di PM10 nel 2022 (40 µg/mc) ma solo tre capoluoghi, Livorno, Massa e Siena sarebbero promossi se domani entrasse in vigore la direttiva europea (20 µg/mc). Le più distanti, insieme a Lucca che guida la classifica sono Pistoia (17%), Firenze (15%), Prato (13%), Pisa e Arezzo (9%) e Carrara (2%).
Per Coldiretti Lucca un valido ed importante aiuto per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria può arrivare dagli alberi anti smog in grado di catturare quasi 4000 chili di anidride carbonica (CO2) nell’arco di vent’anni di vita, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose in una regione dove si contano appena 3,5 alberi ogni cento abitanti contro una media regionale di 17,5 alberi a testa. Dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo anche nel proprio giardino è possibile ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che causano 90 mila decessi prematuri all’anno.
Al primo posto tra le piante mangia smog – spiega Coldiretti Lucca – c’è l’Acero Riccio che raggiunge un’altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni, fra i 10 e i 15 cm con al termine una punta spesso ricurva da cui deriva l’appellativo di “riccio”: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento e di abbattimento delle isole di calore negli ambienti urbani. A pari merito, con 3100 chili di CO2 aspirate dall’aria, ci sono poi la Betulla verrucosa, in grado di crescere sui terreni più difficili e considerata albero sacro presso i Celti e le tribù germaniche, e il Cerro che può arrivare fino a 35 metri di altezza. Il Ginkgo Biloba che è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa, oltre ad assorbire 2800 chili di CO2 vanta anche – sottolinea Coldiretti Lucca – un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità a tutti i terreni compresi quelli urbani. Fra gli alberi anti smog troviamo il Tiglio, il Bagolaro che è fra i più longevi con radici profonde e salde come quelle dell’Olmo campestre. Il Frassino comune – spiega Coldiretti Lucca – è un altro gigante verde che può arrivare a 40 metri mentre l’Ontano nero è il piccolino del gruppo con un’altezza media di 10 metri ma che nonostante le dimensioni ridotte riesce a bloccare fino a 2600 chili di CO2 e a garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi.
Tra gli alleati alla lotta all’inquinamento indoor, negli ambienti al chiuso, ci sono invece secondo uno studio di Coldiretti Toscana e Istituto di BioEconomia del CNR, la dracena, conosciuta anche con il nome di "albero del drago”, il filodendro, il falangio, lo spatifillo capace di rimuovere quantità notevolissime di acetone, metanolo, benzene e ammoniaca e la gerbera, che assorbono più del 80% di inquinati indoor. L’edera vicino al computer, appesa o in una ciotola, è la pianta perfetta contro la formaldeide così come accanto ad una stampante ci sta benissimo la violetta africana (Saintpaulia). Tra le piante fiorite ci sono il ciclamino, la begonia, l’aloe e la stella di Natale di cui la Versilia è il principale polo produttivo italiano.
Per informazioni https://lucca.coldiretti.it/ pagina ufficiale Facebook @coldirettilucca, Instagram @Coldiretti_Toscana e pagina ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”
......ma la concentrazione di polverine non dipende da quanto i lucchesi emettono nell'aria. La concentrazione dipende dalla morfologia dei rilievi. In sostanza a Livorno o a Siena non mettono in atto alcun comportamento virtuoso rispetto ai lucchesi, sono solo in situazione geografica diversa. Lucca, Pistoia, Prato e Firenze hanno più polverine??!?! Ovvio, sono tutte città interne e ai piedi delle montagne. Lucca e Pistoia ne hanno più di tutti? Ovvio, sono all'interno di conche chiuse su tutti i lati dai monti. Lucca ne ha più di Pistoia? Ovvio, Lucca è meno ventosa di Pistoia. E allora? Allora gli alberi mi piacciono, ma non servirà a un bel nulla piantarne tanti. Come non servirà spegnere i caminetti e le stufe. CI faranno delle multe? Bene ci multeranno perché sfigati e non per altro. Se per non avere le polverine dobbiamo distruggere il settore forestale e del legno, andare tutti in bicicletta, chiudere le cartiere, ecc., mentre a Livorno o a Pisa sono in regola inquinando allegramente non devono farci le multe bensì darci a tutti lavoro e soldi per impedirci di inquinare. Spostino a Lucca l'Università, il policlinico e le caserme dei paracadutisti. Lavoreremo tutti per lo stato e nell'indotto come fanno oggi pisani e livornesi. Poi sposteremo le cartiere a Pisa e laggiù il vento porterà via le polverine. Oppure? Oppure debbono lasciarci in pace! PS ma chi le ha fatte le statistiche degli alberi per abitante??? Il comune di Lucca a migliaia di ettari di bosco sul territorio, con milioni di alberi. Ma che statistiche sono?!?!?!?!?!?! Non lo sapete che presto venderemo certificati verdi per milioni di Euro?!?!?!?!
Anonimo - 15/02/2023 00:00Quello della qualità dell'aria è un problema che non può più essere sottovalutato , la mia aspettativa è che la nuova amministrazione Pardini se ne faccia carico , affrontando la situazione con fatti concreti e differentemente da come è stato in precedenza . IL tema della salute dei cittadini è fondamentale e non può essere trattato come tutti gli altri , non si può più scherzare...
Grazie
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