Pubblicato il libro di Umberto Sereni in memoria di Piero Del Frate
L’amicizia e la passio ...
“GIOVANI MARITI” AL CINEMA CENTRALE PER
I CENTO ANNI DI MAURO BOLOGNINI
Il film è stato girato a Lucca nel 1958
Lucca, 25 novembre 2022 – In una Lucca di fine anni Cinquanta incontriamo Antonio, Ettore, Franco, Giulio e Marcello. Ecco i quattro amici inseparabili protagonisti del film Giovani mariti che verrà proiettato straordinariamente giovedì 1 dicembre al Cinema Centrale, alle ore 21, per celebrare i 100 anni dalla nascita del regista, il pistoiese Mauro Bolognini.
La pellicola, datata 1958, che si aggiudicò tra l’altro al Festival di Cannes di quell’anno il premio per la miglior sceneggiatura, è un ritratto malinconico dell’evoluzione dei rapporti tra un gruppo di amici di una generica – e mai specificata – città della provincia italiana, ma nella quale sarà molto semplice riconoscere gli scorci di Lucca.
L’evento, nato da un’idea del Professor Umberto Sereni in collaborazione con il Circolo del Cinema di Lucca, e realizzato da Lucca Film Festival col sostegno della Fondazione CRL, riporta in sala un film decisamente singolare, in cui Bolognini si avventura al di fuori della sua più naturale “comfort zone”.
Il regista è infatti per lo più ricordato per aver ‘tradotto’ abilmente sul grande schermo celebri opere letterarie del Novecento: si ricordano infatti Il bell'Antonio (da Brancati, 1960), La viaccia (da L'eredità di Pratesi, 1961), Agostino (da Moravia, 1962), e ancora Senilità (da Svevo, 1962), Metello (da Pratolini, 1970), considerato la sua l'opera migliore, fino ad arrivare a Per le antiche scale (da Tobino, 1975).
Estremamente apprezzato anche come narratore della contemporaneità e della storia (Imputazione di omicidio per uno studente, 1972 o Fatti di gente perbene, sul caso Murri, 1974), Bolognini è autore in continua evoluzione, che nella carriera ha conosciuto importanti connubi, come quello con Pier Paolo Pasolini, e interessi poliedrici, che lo portarono anche a occuparsi anche di teatro.
Seppur mai nominata, Lucca è grande protagonista di questa pellicola, alla cui sceneggiatura lavorarono Ennio Flaiano e lo stesso Pasolini. Un set naturale e ideale per un racconto al contempo intimo e collegiale, incentrato sull’evoluzione dei rapporti, sulla vita che scorre e sui cambiamenti di cui siamo, il più delle volte, protagonisti – o vittime – inconsapevoli.
Una bella occasione per sbirciare una Lucca che non c’è più, ma soprattutto per ricordare un maestro del cinema italiano non certo dimenticato, ma mai sufficientemente ricordato, che proprio in questi giorni viene celebrato nella ‘sua’ Pistoia da una bella mostra dal titolo Mauro Bolognini | Un nouveau regard. Il cinema, il teatro e le arti, allestita tra Palazzo Buontalenti e l’Antico Palazzo dei Vescovi.
La proiezione di Giovani Mariti è a ingresso libero e gratuito, anche per i non iscritti al Circolo del Cinema.
Un film men che mediocre, mal scritto e peggio recitato. Un'ambientazione "pseudo-lucchese" per una recitazione romana-romana. Un pasticcio di sequenze in cui vedute lucchesi si alternano inquadrature smaccatamente romane. I viali di villa borghese, con gli inconfondibili busti, spacciati per le mura. La corsa della corriera verso una finta stazione (che poi nient'altro è che il bar delle mura) con un controcampo che inquadra da un lato i palazzi del lungotevere, dall'altro le vedute lucchesi dall'alto della cerchia murata. La partenza degli sposi dalla pretesa stazioncina lucchese che non è nient'altro che il piazzale della vecchia stazione Ostiense… E così via. Un pasticcio di sceneggiatura alla quale hanno messo mano in troppi, con la recitazione sempre sopra le righe, sempre urlata, di un gruppetto di giovani amici esuberanti che non fanno altro che darsi grandi manate sulle spalle, scorrazzare per le vie della città addormentata fare il bagno in in una specie di forra romana. Il gruppetto di amici canterini che, piccolo particolare, intonano stornelli romaneschi. La borghesia provinciale, tutta di maniera, che un po' si riunisce nelle chiese lucchesi, un po' nei tipici circoli del tennis romani. Non è che per il semplice fatto che un film sia stato girato nel 1958 debba per forza essere un buon film. Esistono anche autentiche porcherie del 1958!
Anonimo - 08/12/2022 22:21L’amicizia e la passio ...
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