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  • 19/10/2022 18:55

Un appello per i lupi di San Ginese

Sono nato e, da sempre, vivo a San Ginese, ridente collina del Compitese.
Un piccolo centro balzato all'onore delle cronache per l'ormai accertata presenza dei lupi.
Dopo aver personalmente incontrato ieri in località "La Speranza"  un piccolo canide che, dell'apparenza stanca e denutrita deambulava in mezzo alla strada, fermandosi e guardandoti con occhi supplichevoli e disorientati, mi sono deciso a raccogliere una sua evidente e visiva supplica.
In tanti lo hanno visto  ma da San Ginese di Compito, luogo di ripetuti avvistamenti, purtroppo, non e' giunta finora nessuna soluzione definitiva all'aiuto da dare.
È del resto  la storia di due cuccioli  che, ormai da mesi, vagano tra le case di via di Villa alla ricerca di cibo e forse di protezione e di tenerezza.
Pare inoltre che, l'esemplare che ho avvistato ieri, dovrebbe rappresentare uno dei due lupetti,
rimasti purtroppo senza branco.
Si sono dunque stabiliti in paese e adesso, si trovano in grande difficoltà. Dopo diverse segnalazioni, appelli sui social e l’arrivo di una squadra di pronto intervento, giorni fa si è scoperto che i due piccoli hanno la rogna e – proprio per questo motivo – sarebbero ridotti all’osso.
 Con poco pelo, deboli e molto fragili.
Adesso, da scrittore di libri ambientati nella natura ed in misteriosi vallate montane con relativi avvistamenti di aquile e lupi, credo che anche in questa circostanza, sia giusto ritornare a "ballare con i lupi".
Come farlo?
Dando risalto ad una storia che non è  certo solo romantica.
Sono un animalista e, proprio per questo, non solo mi dichiaro un fans dei due lupetti ritrovati ma, spero vivamente che questa storia sia maggiormente diffusa negli ambienti protezionistici.
Anche per prevenire altre similari situazioni.
Sto dunque con tutti coloro che adesso intendono salvare i due piccol,  preservandoli da altri episodi d'eccessiva umanizzazione.
Nei giorni scorsi, mi è stato riferito,  una biologa assieme ai volontari di un'associazione hanno posizionato una telecamera ad infrarossi in quello che era diventato il giaciglio dei due cuccioli.
 Proprio lì, era stato messo anche del cibo con dei medicinali. La rogna, infatti, secondo quanto detto dagli esperti, è una malattia molto invalidante ma – se ben curata – è anche facile da mandare via.
Purtroppo però, forse spaventati dalla presenza degli essere umani, i piccoli – secondo le registrazioni della telecamera – non hanno più fatto ritorno alla loro “cuccia” e, quindi, non hanno ingerito i medicinali contenuti nel cibo. Tanti i successivi e disperati avvistamenti in paese: ormai a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Adesso la gente , commossa dalla storia, colloca pezzi di carne  fuori dalle abitazioni ed in posti particolari del bosco. 
Il gesto, pare però che sia stato severamente vietato, sia dalle associazioni di volontariato che dai biologi, che si sono uniti – insieme – in un appello disperato: “Non dategli da mangiare”.
Procurare del cibo a degli animali selvatici come i lupi, anche se così piccoli e in difficoltà, è infatti fortemente sconsigliato dagli esperti, sia per la vita degli animali che per quella della popolazione. Un vero e proprio rischio per la specie, che – per natura – fin dalla tenerissima età deve imparare a procacciarsi le prede, anche percorrendo lunghe distanze. Cosa che, i due cuccioli malati, non hanno potuto ancora fare. 
Ultime confidenze di una signora del paese:
"Il lupo papà pare sia stato ucciso da un cacciatore visto presunti attacchi alle pecore in altre zone del Compitese, mentre della madre non si hanno notizie"
I piccoli sono rimasti purtroppo soli e personalmente ritengo sarebbe giusto trasferirli, prima possibile, in un apposito rifugio per poi, una volta curati e più grandi, rilasciarli liberi in una riserva.

Massimo Raffanti

I commenti

Oh Raffanti, come fa Lei a sapere che "un cacciatore" avrebbe preso a fucilate il lupo supposto padre? Ha le prove? Ha visto? Chi glielo ha detto? Poi Lei parla di "presunti" attacchi alle pecore. Il cacciatore, di cui Lei non sa nulla, lo fa passare per vero ed esistente, mentre gli attacchi li fa passare per presunti. Bravo! Guardi un po' qui se gli attacchi sono presunti:

1) https://www.luccaindiretta.it/fotonotizia/2021/09/25/ancora-una-pecora-sbranata-da-un-lupo-a-san-ginese/254785/

2)
https://www.lanazione.it/lucca/cronaca/pecora-sbranata-e-uccisa-di-fronte-al-pastore-1.6504169

3)
https://www.ciatoscana.eu/home/attacco-di-lupi-nellabitato-di-castelvecchio-di-compito-capannori-lu-persi-circa-20-capi/

Lei, Raffanti, si definisce "animalista", che ne dice delle pecore fatte a pezzi da vive dai suoi amici lupi????

Una pessima abitudine dell'animalismo e dello pseudo ambientalismo è fabbricare verità che non sono tali e in tal modo inscatolare il cervello alla gente.

La verità è un'altra. Quale?

1. I lupi oggi in Italia sono tanti e non ha più alcun senso che essi siano animali protetti. I lupi in italia non sono specie a rischio di estinzione.
2) Visto quanto sopra, possiamo dire che i lupi in Italia vanno oggi gestiti e tenuti lontani dai centri abitati. Come farlo? Principalmente con la caccia di selezione che è l'unico modo per indurre nei lupi una sacrosanta paura dell'uomo in mancanza della quale gli incidenti, anche mortali (per l'uomo) non potranno essere evitati.
3) Dare da mangiare la carne ai lupi è un'idiozia pericolosa, anche i biologi lupisti lo dicono, ma le falsità dei para ambientalisti hanno appunto inscatolato il cervello a tutti
4) Concludendo, se proprio si vuole avere il lupo nel nostro ambiente, si devono mettere gli allevatori in grado di difendere i loro animali e chiunque giri per un bosco, per esempio chi cerca funghi, in grado di difendere se stesso. Quindi nel bosco armati e con gli animali con il fucile a tracolla.

Quando dico lupi nel "nostro ambiente" intendo comunque non in quello urbano, sia chiaro. In ambiente urbano il lupo (come il cinghiale) non ci deve stare. La soluzione del problema dei suoi amati lupetti (ma i poveri agnelli sbranati non Le fanno tenerezza??!?) sarebbe dunque quella del loro abbattimento, oppure, viste le leggi attuali (che vanno cambiate), la loro narcotizzazione e trasferimento a centinaia di Km da San Ginese. A meno che non si vogliano avere lupi dipendenti dai rifiuti e dal cibo umano alla periferia di Lucca.

Anonimo - 20/10/2022 00:53

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