Basta a fantasiosi gestori dell’acqua
Il gruppo salviamo la nost ...

Il gruppo salviamo la nostra acqua dice basta a fake new su conferenze territoriali e pluralità di gestori: Regione Toscana continua a voler affidare il servizio idrico ad un unico gestore regionale, la Multiutility.
“Apprendiamo che alcuni cercano di diffondere la falsa notizia secondo cui grazie alle modifiche introdotte dalla legge regionale n. 10/2018, sarebbe possibile la gestione della risorsa idrica su base di conferenza territoriale o addirittura provinciale o di bacino idrico, a seconda della fantasia del personaggio, evitando il gestore unico regionale (la c.d. Multiutility).
Secondo i “pro gaia”, GAIA, in quanto già gestore idrico per la c.d. “conferenza territoriale 1”, potrebbe essere mantenuta anche dopo la scadenza della concessione attualmente in essere, senza dover confluire nella multiutility.
Ebbene, si tratta, spiace dirlo, di una enorme fake new.
Chi sostiene questa tesi semplicemente non comprende la differenza fra ambiti territoriali ottimali e conferenze territoriali.
Sono gli ambiti territoriali ottimali, e non le conferenze territoriali, a rappresentare l’area in cui può operare un gestore idrico: all’interno di ciascun ambito territoriale ottimale, la Legge, a partire dal Testo Unico Ambiente (art. 147 D. Lgs. n. 152/2006), prevede infatti una sola Autorità idrica, la quale affida il servizio idrico integrato per quell’ambito ad un unico gestore.
Fino all’entrata in vigore della Legge n. 69/2011, la Toscana era suddivisa in più ambiti territoriali ottimali, in ciascuno dei quali operava un singolo gestore idrico: così, nel vecchio ambito 1, il servizio nel 2004 è stato affidato, dall’allora Ente di Governo di Ambito 1, a GAIA.
Oggi non è più così: l’art. 2 Legge regionale n. 69/2011 ha infatti previsto, al fine dell’organizzazione del servizio idrico integrato in Toscana, di ricomprendere l’intero territorio regionale in un unico ambito territoriale ottimale, dove opera un’unica Autorità Idrica Toscana.
Essendoci un unico ambito per l’intera regione, non potrà che essere un unico gestore regionale: e infatti l’art. 18 Legge regionale n. 69/2011 continua a prevedere, anche dopo le modifiche (minime) apportate dalla Legge n. 10/2018 che “alla scadenza delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, il servizio idrico è affidato ad un unico soggetto gestore”, e quindi d’obbligo nell’unica Multiutility regionale. Quindi GAIA, al pari degli altri gestori idrici oggi esistenti, nel 2034 a scadenza attuale concessione passerà alla Multiutility, cioè il gestore unico regionale.
Ed è bene chiarire che questo assetto non è stato minimamente superato dalla successiva Legge regionale n. 10/2018, che ha previsto che, all’interno dell’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana, i Comuni saranno rappresentati non direttamente (sia mai!), ma attraverso i rappresentanti eletti all’interno delle conferenze territoriali in cui è stato diviso il territorio regionale: le conferenze territoriali non sono quindi ambiti territoriali, non prevedono né l’istituzione di un Ente di governo di ambito, né di un apposito gestore, ma sono semplicemente dei “collegi elettorali” al fine della elezione dei rappresentanti dei Comuni all’interno dell’Assemblea dell’Autorità idrica toscana. Non ci sono scappatoie: a scadenza della concessione di GAIA, questa confluirà nella Multiutility.
Lucca, unico comune della provincia ad avere conservato una propria gestione autonoma del servizio idrico (attraverso GEAL) è l’unico comune che può sfuggire da questo percorso di accentramento, accedendo alla salvaguardia riconosciuta per i singoli comuni virtuosi dall’art. 147 comma 2-bis lett. b D. Lgs. n. 152/2006.
Invitiamo quindi i cittadini a diffidare da chi, non sappiamo quanto in buona fede, divulga informazioni false sul futuro dell’acqua nella nostra Città”.
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