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  • 25/11/2025 18:49

LA RESA DELL’UCRAINA, LA DISFATTA DELL’EUROPA UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO

    
 
 
Come è  noto  con la proposta di Trump/Putin, basata su 28 punti in merito  alla guerra tra Russia e Ucraina,  costringe Zelensky a dare una risposta in tempi brevi, anche se continua ad appellarsi alla NATO/UE ,  con i Paesi  UE che considerano la proposta solo una base di partenza, provando a chiedere alcune modifiche   . Ma Zelensky sarà costretto comunque a  ad accettare la proposta che a mio parere vedrà poche modifiche, perché a Trump oggi interessa  sciogliere i nodi della   contesa imperialista , cercando una alleanza con Putin per tentare  di emarginare la Cina.
 
Il    Presidente USA che è notoriamente  incoerente ed inaffidabile, sembra però  puntare ad un nuovo equilibrio sul Piano geopolitico mondiale che tenga anche conto del fatto che la realtà sul campo di battaglia non da molto scampo all’Ucraina. L’Europa richiamata in causa con i “volonterosi”,   ha però   di fatto   giocato tutte  le sue carte fondate sulla deterrenza a sanzioni perdendole,  e non può cambiare nella sostanza la bozza di accordo USA/RUSSIA ne tanto meno  le sorti della guerra.
 
Ma perché siamo arrivati a questa situazione con centinaia di miglia di soldati e civili morti da ambo le parti , ed alla fine vi sarà un accordo che poteva essere fatto in modo migliore per l’Ucraina all’inizio della guerra?
 
Come sappiamo la contesa parte da lontano.
 
 Il primo aprile del 1991 in una riunione a Praga venne formalmente sciolto il Patto di Varsavia, con l’impegno da parte degli USA/NATO a non far mai entrare i Paesi che facevano parte del Patto di Varsavia nella Nato . L’impegno è stato del tutto disatteso nel 1999 con  l’adesione alla Nato da parte di Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia; Nel   2004 hanno aderito alla Nato altre sette nazioni, Bulgaria, Romania, Lituania, Estonia, Lettonia  Slovacchia, Slovenia , nel 2009 Albania e Croazia,, nel 2017 il Montenegro, nel 2020 la macedonia del Nord.
 
Con queste adesioni la Russia veniva accerchiata e minacciata dalle armi anche atomiche della Nato.  E’ in questo contesto, che  a partire dall’ottobre del 2013 , gli USA/NATO, fomentarono  anche  la protesta condotta  soprattutto da bande paramilitare naziste  contro il Presidente Ucraino Viktor Janukovyc (eletto in libere elezioni  nel 2010)   perché era contrario ad entrare nella Nato ed a firmare una accordo di Associazione all’Unione Europea  .  Gli scontri portarono nel febbraio 2014 alla destituzione del legittimo Presidente con l’elezione falsa di un presidente  fantoccio, Oleksandr Turcynov, filo USA/NATO/UE .
 
In questo contesto la maggioranza della popolazione Russofona del Donbass, il 27 aprile   del 2014 ,proclamarono un referendum per l’indipendenza da Kiev, ed seguito del referendum vinto, venivano proclamate  le repubbliche popolari del Donbass (Donetsk e Lugansk) con un tipo di governo legato al precedente sistema Sovietico e filorusso. Indipendenza che fu negata dalle forze nazionaliste Ucraine le quali iniziarono i bombardamenti contro le milizie del Donbass.
 
Dopo alcuni mesi di scontri ci furono gli  accordi di Minsk. Essi  risalgono al 5 settembre dl 2014 e 11 febbraio 2025 e furono firmati dai Capi di Stato dell’ Ucraina, Russia, Germania, Francia, sott o l’egida  dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea (OSCE).
 
  Gli accordi  prevedevano l’immediato cessate il fuoco tra le repubbliche del Donbass popolate da russofoni (80% della popolazione) : quella popolare del Doneck e repubblica popolare di Lugansk, una zona smilitarizzata profonda 30 KM, nonché l’autonomia delle due regioni con uno Statuto tipo quello esistente in Italia per il Trentino Alto Adige a (Statuto Speciale) attraverso elezioni nel Donbass .
 
 Ma l’Ucraina dopo circa un anno dagli accordi di Minsk , incalzata dai gruppi paramilitari fascisti, ha in data 2 dicembre del 2014, fece una legge dove stracciava gli accordi di Minsk,  negando l’autonomia politica alle due regioni previste negli accordi e ripreso a sparare contro gli autonomisti separatisti del Donbass.
 
Anche ad Odessa vi furono  azioni dei nazisti Ucraini . Esse   iniziarono a gennaio 2014 contro la maggioranza della popolazione  i russofona che reclamava  la parità dei diritti come gli Ucraini , ma   il nuovo governo Ucraino  appoggio i neonazisti i quali il 2 maggio del 2014 ad  Odessa incendiano la casa dei sindacati dove erano rifugiati i filo russi e bruciarono vivi 192 persone .
 
E’ in questo contesto che la Russia reagisce .
 
In questo quadro la Russia percepisce il pericolo di accerchiamento con la possibilità che dopo tutti i Paesi ex Patto di Varsavia anche l’Ucraina entri nella Nato  , con uno stato, che non  mantiene più  una neutralità tattica fra due superpotenze, per scongiurare possibili conflitti, ma   una sgradita espansione occidentale nel suo campo di influenza geopolitica, che porterà la Russia prima nel marzo del 2014 a sostenere un referendum vinto da coloro che volevano l’annessione alla Russia e successivamente   ed annettere  la Crimea nella Federazione Russa.
 
 I Paesi della Nato  mentre non riconobbero l’esito del referendum svolto in Crimea e risposero all’annessione della Crimea alla Russia, cercando di accelerare l’adesione dell’Ucraina alla Nato, dando così il pretesto alla Russia   ad invadere l’Ucraina nel febbraio del 2022.
 
Ora,  all’inizio della guerra di invasione da parte della Russia  dell’Ucraina , nel marzo del 2022, era possibile arrivare ad un accordo basato su tre punti centrali: la rinuncia di Kiev ad entrare nella Nato, lo scioglimento delle bande paramilitari naziste ucraine, il rispetto dell’all’accordo   di Minsk con l’autonomia del Donbass attraverso uno Statuto Speciale tipo quello esistente nel Trentino Alto Adige.
 
Zelensky  in un primo momento sembrava convinto di poter fare un accordo, ma successivamente  si fece convincere dall’allora primo ministro Inglese Boris Johnson e dai falchi UE, USA e Paesi Baltici della Nato,  sulla necessità di continuare con la guerra  pensando di indebolire e sconfiggere la Russia attraverso le 19 sanzioni economiche intraprese della UE ed il mastodontico piano di riarmo fatto dall’Europa anche in funzione del sostegno a Zelensky  .
 
Credo quindi che Zelensky la dignità   l’abbia persa quando si fece convincere da Inghilterra, USA , UE, NATO  di continuare a fare una guerra per procura pensando di indebolire e sconfiggere la Russia.  
 
Oggi Putin ha disfatto la resistenza Ucraina, conquistando quasi tutto il Donbass e assieme a Trump può chiedere la resa  a Zelensky indebolito  non solo sul campo militare ma anche dalla banda  di corrotti e ladri del suo governo che si sono arricchiti con la guerra.   
 
La Russia ,dopo centinaia di migliaia di morti da ambo le parti, non solo vuole tutte le terre conquistate e la non adesione alla Nato,  ma va oltre la contingenza bellica , chiedendo il disarmo dell’Ucraina e si ripromette di affrontare qualcosa di più profondo ridisegnando l’ordine Mondiale.
 
Perché Trump ha concordato con Putin un Piano di resa senza prima  coinvolgere l’Europa ?
 
Penso che il motivo stia nel fatto che  Washington pensa di convincere Mosca a ripristinare relazioni diplomatiche USA/RUSSIA con l’obbiettivo di ripristinare il bipolarismo in funzione anti Cina e India, ma credo che il Multipolarismo andrà avanti perché Mosca  ha si interesse a trattare con  gli USA, ma non  tanto fino al punto  di ribaltare  gli accordi internazionali con i Paesi aderenti al   BRICS  tra cui Cina , India, Brasile.  Ne la Russia ne la Cina vogliono rimodellare il mondo a propria immagine, ma il costruire un grande “partenariato” euroasiatico avendo al suo centro il multipolarismo sia con la Cina ed altri Paesi, come è anche scritto nel nuovo memorandum firmato a settembre tra Putin e Xi Jinping .
 
E L’Europa ?
 
Non c’è alcun dubbio che la sconfitta degli Ucraina segna anche la disfatta dell’Europa che dall’inizio dell’invasione Russa non è riuscita o non ha voluto svolgere alcuna azione diplomatica che portasse ad una trattativa tra i due Stati in guerra, ma al contrario  ha basato tutta la sua iniziativa finalizzata ad usare la guerra per indebolire la Russia attraverso ben 19 sanzioni economiche,  blocco dei beni  Russi all’estero (mentre contro il genocidio condotto a Gaza dagli Israeliani non hanno mosso foglia)   ed al mastodontico  riarmamento Europeo  in vista di una possibile entrata in guerra contro la Russia.
 
Credo che per gli Europei il disastro sia ancora peggiore di quello degli Ucraini e non potrà essere mascherato da presunte modifiche alla bozza di accordo.
 
I miliardi buttati nel pozzo della guerra Ucraina , i danni ed i costi accollate alle popolazioni Europee , causati dal blocco dell’energia proveniente dalla Russia.
 
L’Europa segna una disfatta perché  paga per i suoi calcoli errati, per la sua inettitudine  e credo che la Presidente Ursola Von der Leyen assieme a tutta la Commissione Europea dovrebbero dimettersi .
 
 
 

Umberto Franchi 25 novembre 2025   

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