Ditemi il senso!!
Al di là delle esigenze d ...
Uto Ughi, un noto comunista, invidioso, che odia le belle ragazzotte lucchesi direttrici di orchestra, dichiara alla stampa: «Beatrice Venezi non ha il curriculum né la statura per fare il direttore musicale della Fenice». Dove può arrivare l'odio dei comunisti per le belle ragazze che dirigono le orchestre!
anonimo - 09/10/2025 19:29La Fenice è il primo teatro in Italia (ma forse anche in Europa) a scioperare di fatto per misoginia. È di ieri la notizia della protesta ufficialmente proclamata dalle rappresentanze sindacali delle maestranze dello storico teatro veneziano contro la nomina alla direzione musicale del Maestro Beatrice Venezi. Ciò vuol dire che, ad oggi, sic rebus stantibus, salterà l’esecuzione della prima, in programma il prossimo venerdì 17 ottobre, dell’opera Wozzeck di Alban Berg.
L’annunciata sollevazione degli orchestrali arriva al culmine di settimane di polemiche per la scelta, annunciata circa dieci giorni fa, di porre alla guida dell’orchestra veneziana la bionda direttrice, evidentemente troppo giovane, ardita e (perché no) dalle idee chiare per sottostare ai parrucconi di antica fattura che suonano (o fanno anche un po’ politica?) dalle parti della laguna.
La colpa della Venezi? Oltre (chiaro come il sole) l’aver dichiarato la sua vicinanza politica a idee alternative a quelle di sinistra (da sempre maggioritarie nel culturame italiano), anche, secondo i ligie ortodossi orchestrali - evidentemente proni a un’idea di elitaria incravattata baronia machista - quello di non aver l’età e i galloni necessari a tale ruolo. «La direttrice non ha mai diretto né un titolo d’opera né un concerto sinfonico pubblico in cartellone alla Fenice. Il suo curriculum non è paragonabile a quello delle grandi bacchette che, in passato, hanno ricoperto il ruolo di direttore del teatro». Questa in sintesi l’accusa formale. Un messaggio forte, virulento e ultimativo a tal punto da costringere, nei giorni scorsi, il sovrintendente del teatro, Nicola Colabianchi, a scusarsi per non aver discusso la decisione, con la residua speranza, visto l’esacerbarsi dei toni, di salvare proprio la Prima che, a questo punto, sarebbe dovuta andare in scena fra poco più di una settimana. Mentre chi vorrà, proprio alla 18 del prossimo 17 ottobre si potrà sorbire al massimo una bella assemblea pubblica in cui gli scioperanti motiveranno le loro ragioni.
Decisione per ora definitiva maturata, appunto, ieri al termine di un lungo incontro tra Rsu, sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Fials), vertici del teatro, rappresentati dal sovrintendente Colabianchi e dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, in qualità di presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione. Un vertice nato, in realtà, con la speranza di una salvifica mediazione che invece si è concluso con una netta frattura. A confermare la natura esclusivamente pregiudiziale della scelta, il rifiuto da parte delle sigle sindacali anche del “percorso conoscitivo” con la neonominata direttrice che in ogni caso si insedierà a Venezia solo a ottobre del prossimo anno.
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«Disponibili al dialogo solo dopo la revoca dell’incarico», hanno ribadito i sindacati in un comunicato congiunto. Dalla parte di Venezi restano il sovrintendente che l’ha nominata, che ha tenuto solo a escludere qualsivoglia ingerenza da Roma, e il sindaco della città lagunare. Contro un muro che segna un nuovo record negativo per la sinistra sindacale italiana che - coerentemente - dopo aver sfilato nelle piazze pro Hamas, inizia a boicottare donne come Beatrice Venezi che, pur vocate per natura e talento a dirigere orchestre, non hanno paura di essere la stecca nel coro di sinistri tromboni ormai senza fiato.
Sciopero al teatro La Fenice di Venezia per contestare la nomina di Beatrice Venezi ritenuta non all’altezza del ruolo di direttrice musicale. Non si è nemmeno incrinato il muro contro muro tra la Rsu del teatro La Fenice da una parte e il sovrintendente Nicola Colabianchi insieme al sindaco Luigi Brugnaro dall’altra. Al centro dell’incontro durato oltre tre ore l’improvvisa nomina a direttrice musicale di Beatrice Venezi, voluta da Colabianchi lo scorso 22 settembre e contestata dai lavoratori della Fenice che, dopo qualche giorno, hanno proclamato lo stato di agitazione.
Il progetto «giovani»
Lo sciopero bloccherà il 17 ottobre per la prima rappresentazione del «Wozzeck», opera lirica in tre atti di Alban Berg che chiudeva la stagione 2024/25. Entrambe le parti non si sono mosse dalla propria posizione: Colabianchi e Brugnaro hanno ribadito che la scelta di Venezi, pianista e direttrice d’orchestra di 35 anni, rispecchia il progetto di un teatro che dà spazio ai giovani, a una donna di talento e grande comunicatrice.
Dopo la proclamazione dello stato di agitazione permanente da parte dei lavoratori del Teatro La Fenice di Venezia, giunge la solidarietà di docenti ed ex docenti del Conservatorio Benedetto Marcello:
- Al Sovrintendente della Fondazione Teatro la Fenice Nicola Colabianchi
- Al Presidente del Consiglio di indirizzo Luigi Brugnaro
- Al Vicepresidente del Consiglio di indirizzo Luigi De Siervo
- Ai Consiglieri Maurizio Jacobi, Agnese Lunardelli, Alessandro Tortato
Venezia, 03 ottobre 2025
LETTERA APERTA
Egregi, Egregia,
come docenti ed ex docenti del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle Professoresse e ai Professori dell’Orchestra della Fenice e, con loro, alle lavoratrici e ai lavoratori che operano in quel Teatro: condividiamo totalmente il contenuto della loro lettera aperta del giorno 25 settembre u.s., e comprendiamo la scelta di dichiarare lo stato di agitazione.
In quanto docenti impegnati nella formazione di musicisti che in prospettiva potranno svolgere la propria professione nelle orchestre degli Enti Lirici, riteniamo che sia stata operata una scelta inadeguata per il ruolo fondamentale del Direttore Musicale, incarico che richiede elevata competenza ed esperienza, già ricoperto da figure di spicco nel panorama internazionale.
Ci auguriamo che la Direzione del Teatro, con il quale da anni il Conservatorio intrattiene uno stretto e fecondo rapporto di collaborazione, possa rivedere la scelta fatta.
Auspichiamo inoltre che in futuro in tali scelte vengano favorite la condivisione e la rispettosa collaborazione con gli orchestrali, condizioni che riteniamo necessarie
per mantenere la qualità e l’armonia nel fare musica.
L'endorsement dell'ex venditore di abiti di casapound e orgoglioso fascista del terzo millennio Del Barga mette in chiaro una volta di più a che genere di esperti di musica classica piace la Venezi, e perché.
anonimo - 08/10/2025 18:22Guardate che alla fine stanno tutti facendo il suo gioco.
La difesa della Buongiorno inizialmente impostata sulla discriminazione sessista, ovvero una scusa che attacca poco, piano piano si spostera' sul pregiudizio politico. Qui non c'e' apoteosi di fascismo o banda armata ( il papa' si e' ritirato da anni) o altro, c'e' solo una persona che pensa come tutti quelli di Fratelli d'Italia, che sta nel giro e che sfrutta il sistema di raccomandazioni, checche' dica la Meloni.
Il curriculum, i titoli, sono tutte cose che valgono fino ad un certo punto, se chi poteva nominarla aveva i poteri per farlo, ed anche se dovesse mai occuparsene un magistrato, un PM di sinistra, troverà lungo a contestare la Buongiorno.
I suoi oppositori non sanno aspettare, quando dovrà chiamare artisti eccellenti vedrete che i soldi glieli daranno, e quando dovrà salire sul podio organizzeranno un bel sold-out di amici e parenti a fare da claque.
Adesso si puo' solo aspettare e vedere cosa e' in grado di fare.
D'altro canto di direttori artistici imposti, noi proprio recentemente a Lucca ne abbiamo avuto uno che non si e' mai visto, viveva all'estero e se vogliamo anche qui il curriculum c'era ma non era cosi' stravolgente, Che fine ha fatto ? E vedrete che anche bellicapelli finira' cosi'.
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