L'Associazione «Don Franco Baroni» O.D.V.-E.T.S. festeggia 40 anni dalla costituzione.
L'Associazione «Don Fra ...
Ha chiuso il chiosco dei bomboloni di Piero. E fa male, ragazzi… perché non era solo un baracchino, era un pezzo di vita. Quanti di noi ci son passati… la sera dopo le feste, il pomeriggio con gli amici, la risata con un bombolone caldo in mano. Era profumo di zucchero e di Lucca, semplice ma vero.
Ora invece resta solo un fondo vuoto, un’altra serranda abbassata. E dentro le Mura sempre meno gente che ci vive, sempre più case trasformate in affitti per turisti. I prezzi volano, le famiglie vanno via, i ragazzi non trovano più una casa… e i negozi chiudono uno dopo l’altro.
E poi cosa resta? Catene, franchising, souvenir… tutti uguali, tutti senza anima. Ma la nostra Lucca non è fatta per diventare una cartolina senz’anima, è fatta di persone, di storie, di posti come Piero che ci hanno fatto compagnia per una vita intera.
E la politica? Tante parole, ma pochi fatti. Prima difendevano il chiosco, ora che potrebbero far qualcosa stanno zitti. Ma così la città si svuota, e piano piano ci portano via tutto.
Il chiosco di Piero è l’ennesimo campanello d’allarme… e dispiace tanto, perché non è solo la chiusura di un posto dove si mangiavano i bomboloni, è un pezzo della nostra memoria che se ne va.
Chiudono i bomboloni, ma i ricordi no… quelli restano dentro ognuno di noi, quando passavamo lì davanti con gli amici, con la famiglia, con gli occhi pieni di Lucca.
La chiusura definitiva del chiosco dei bomboloni di Piero – commenta Matteo Pelleriti di Rifondazione Comunista – è il segnale di come il libero mercato incontrollato e la mancanza di decisioni da parte delle amministrazioni stiano logorando il tessuto economico della città. Difendere le attività tradizionali, quelle rivolte ai cittadini e non solo ai turisti, non significa ostacolare il progresso, ma opporsi a una visione puramente liberista dell’economia locale, che negli anni è stata condivisa sia dall’attuale giunta che da quella precedente.
Molti commercianti sono costretti a chiudere non per un destino inevitabile, ma per lo spopolamento del centro, un fenomeno alimentato dalla speculazione immobiliare e dall’esplosione degli affitti brevi turistici. Piattaforme come Airbnb e Booking hanno reso sempre più difficile trovare case a lungo termine, mentre i prezzi dei pernottamenti hanno toccato livelli record: nel 2024, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, l’aumento medio in Italia è stato del 20%.
A pagare il prezzo di questa deriva sono le famiglie lucchesi, spinte fuori dalle mura perché non più in grado di sostenere i costi, i giovani che non trovano alloggi accessibili e i negozianti costretti ad abbassare la serranda. I fondi vuoti restano abbandonati, a eccezione di quelli lungo le vie più battute dai turisti, dove invece proliferano franchising, catene standardizzate, ristoranti e souvenir shop. Una realtà che snatura la città, rendendola sempre più uguale ad altre mete italiane e sempre meno legata alla sua identità.
“È il mercato che impone questo modello – prosegue la nota – ma è la politica che permette che ciò accada, senza fissare regole per difendere il lavoro, la storia e la tradizione. Così il commercio finisce nelle mani di pochi e il lavoro stabile delle aziende familiari lascia il posto alla precarietà. Serve un cambio di rotta deciso, con misure che bilancino turismo e diritto dei cittadini a vivere la città.”
Anche Eros Tetti, candidato alle regionali con Alleanza Verdi e Sinistra, esprime il suo rammarico: “La chiusura del chiosco di Piero non rappresenta solo la fine di un’attività storica, ma la perdita di un simbolo di identità e socialità per generazioni di lucchesi. La politica avrebbe dovuto difendere questa realtà, non lasciarla morire nell’indifferenza. L’assessore Santini, quando era all’opposizione, aveva preso più volte posizione a favore del chiosco. Oggi che governa, dov’è finita quella coerenza? Non basta evocare certi simboli quando conviene, servono scelte concrete a tutela delle attività popolari e storiche.”
Tetti sottolinea inoltre che la crisi non riguarda solo il centro storico: “Anche fuori dalle Mura tante attività sono in sofferenza, e molte hanno già chiuso. A Lucca serve una politica che guardi all’intero territorio, non soltanto al cuore turistico della città. Se vogliamo che la comunità resti viva, dobbiamo sostenere il commercio di prossimità e chi ogni giorno tiene unito il tessuto sociale ed economico.”
“Il caso del chiosco da Piero – conclude – è un ennesimo segnale d’allarme. Non possiamo continuare a perdere luoghi che custodiscono memoria, cultura popolare e convivialità. Mi impegno affinché la Regione vari un piano straordinario di sostegno per le attività storiche, di quartiere e di prossimità: non sono semplici negozi, ma presìdi sociali e culturali che tengono vive le comunità. Senza di loro, Lucca e la Toscana rischiano di diventare solo vetrine senz’anima, costruite per un turismo veloce e superficiale. Bisogna rimettere al centro il commercio e le produzioni locali, come pilastri di uno sviluppo sostenibile e radicato nei territori.”
mi pare che sia un< grave perdita per Lucca , peccato, riporto un articolo odierno dal web lucchese :
iltirreno.i
LUCCA. Certo non sarà come se chiudesse il Gambrinus a Napoli o il caffè Florian a Venezia. E è indubbio che i dolci che si mangiano qui non siano famosi come i macaron della Maison Laduréé di Parigi. Però... chi se lo scorda lo zucchero appiccicato fin sopra le gote (come si dice da queste parti) mentre i denti affondano nella pasta del bombolone bollente. Ma non si poteva aspettare che freddasse! C’era da mangiarlo subito il bombolone di Piero, appena fuori porta Santa Maria: con quel che era costato di fatica a convincere i genitori a farselo comprare come merenda la domenica – e mica tutte – finita la passeggiata di rito in Fillungo!
Settanta anni di storie così da Piero. O anche un po’ diverse. Ma indubbiamente dolci. E ora? Ora il chiosco “Specialità da Piero”, ma per tutti e per generazioni il “chiosco dei bomboloni di Piero” chiude. Per sempre.
Le parole e la scelta
Ad annunciare la notizia la famiglia Pepi, il titolare Luca e i familiari – Luana, Eugenio e Sonia – che hanno portato avanti l’attività fino ad ora. «La Era il lontano 1955 quando mio nonno aprì questa attività – scrive Luca Pepi – Oggi siamo ad annunciare con grande rammarico la chiusura definitiva. Allora, appena fuori Porta Santa Maria, batteva il cuore della comunità popolare lucchese: un lungo susseguirsi di banchi e venditori ambulanti che collegavano la città a Borgo Giannotti, trovando la loro massima espressione nei festeggiamenti del Settembre Lucchese, con il parco giochi e i mercati delle fiere lungo tutto il tratto dagli spalti da Porta Santa Maria fino a Porta San Iacopo». Ma quest’anno il chiosco non sarà aperto per il Settembre Lucchese. «Proprio qui, per 70 anni, la nostra famiglia ha custodito l’ultimo avamposto di quella tradizione popolare – prosegue Pepi – Frati, bomboloni e cannoli sono stati non solo dolci, ma simboli di un pezzo di Lucca: i ragazzi della vicina scuola, i commessi e gli artigiani che parcheggiavano nel polveroso sterrato degli spalti, le famiglie lucchesi e i visitatori di passaggio… tutti hanno trovato qui un sapore che sapeva di casa e di ricordi».
Un punto di riferimento e la battaglia legale
Quello che è «un punto di riferimento della memoria collettiva di Lucca» ha combattuto per resistere. Non alla crisi, ma alla burocrazia. E ha perso.
«Dopo una lunga battaglia legale con il Comune, iniziata nel 2018 con la richiesta di demolizione e il successivo blocco delle concessioni, nel 2024 è arrivata la conferma dell’impossibilità di proseguire e, di conseguenza, della chiusura definitiva. Non avendo trovato nessuna soluzione alternativa dopo incontri che di certo non davano niente di definito, dove nemmeno nostre proposte di spostamento con strutture adeguate nell’immediato circondario sono state valutate e dopo un ulteriore richiesta di rimozione del manufatto, abbiamo dovuto nostro malgrado annunciare la chiusura di questa attività nata chiosco e che così doveva rimanere. Per questo, fieri di aver svolto quest’attività a conduzione familiare, con orgoglio e infinita gratitudine per l’affetto che la nostra clientela (e non solo) ci ha sempre dimostrato, prima dello smantellamento definitivo vogliamo lasciare un ricordo condiviso. Vogliamo festeggiare insieme a tutta la cittadinanza la nostra 70nnale storia con una foto collettiva. Vi invitiamo tutti il 30 agosto alle 18, davanti al chiosco, per l’ultima grande foto insieme».
È una città ormai cambiata , ha perso il suo fascino ci sono solo feste , concerti, birra ,panini e minestre riscaldate .
Sembra impossibile non aver saputo risolvere un problema così banale , mi domando come farete a risolvere i problemi veramente importanti di Lucca ....
il Nelli ha una bella posizione a settembre per vendere....dunque si dia la possibilità anche a loro di andare al luna park, magari un anno Piero e un anno il Nelli....
anonimo - 28/08/2025 13:52È stato chiuso per un vizio di forma del regolamento di occupazione del suolo pubblico , è un problema che esiste da sempre e che tutte le precedenti giunte avevano saputo tamponare , ma evidentemente quelli che ci sono adesso ( assessora al commercio ecc ecc ) non hanno risolto.
@? - 28/08/2025 12:57
«Dopo una lunga battaglia legale con il Comune, iniziata nel 2018 con la richiesta di demolizione e il successivo blocco delle concessioni, nel 2024 è arrivata la conferma dell’impossibilità di proseguire e, di conseguenza, della chiusura definitiva. Non avendo trovato nessuna soluzione alternativa dopo incontri che di certo non davano niente di definito, dove nemmeno nostre proposte di spostamento con strutture adeguate nell’immediato circondario sono state valutate e dopo un ulteriore richiesta di rimozione del manufatto, abbiamo dovuto nostro malgrado annunciare la chiusura di questa attività nata chiosco e che così doveva rimanere. Per questo, fieri di aver svolto quest’attività a conduzione familiare, con orgoglio e infinita gratitudine per l’affetto che la nostra clientela (e non solo) ci ha sempre dimostrato, prima dello smantellamento definitivo vogliamo lasciare un ricordo condiviso. Vogliamo festeggiare insieme a tutta la cittadinanza la nostra 70nnale storia con una foto collettiva. Vi invitiamo tutti il 30 agosto alle 18, davanti al chiosco, per l’ultima grande foto insieme».
Non lo fa chiudere nessuno. Chiude perchè i proprietari penseranno che convenga così. Sono mesi, se non anni, che è chiuso
anonimo - 28/08/2025 12:15Nessuno comprava più li; se i lucchesi erano innamorati del posto stai certo che restava aperto.
I bomboloni del Nelli infatti resistono nonostante gli ostacoli
Ho il vaghissimo sospetto che sia chiuso perchè suppongo che di aperto c'era il contenzioso in tribunale, evidentemente adesso chiuso anco quello.
... - 28/08/2025 11:41 Dalla loro pagina fb 13 ore da circa
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Era tanto che non scrivevamo un post .. erano mesi che cercavamo soluzioni, ma niente dal 2024 ci hanno intimato di nuovo la rimozione bloccando ormai da anni autorizzazioni e concessioni di utilizzo dell'area del chiosco.
Abbiamo cercato di resistere dallo scorso dicembre non avevamo più la possibilità di farlo.
A chi ci dice che eravamo sempre chiusi vogliamo ricordare che non era a causa nostra .. non ci è stata più data possibilità di lavorare in maniera serena e tranquilla come qualsiasi lavoratore che ha doveri, ma anche diritti.. ecco quei diritti dal 2018 sono cominciati a diventare sempre più risicati fino al 2024 quando ci viene di nuovo intima la demolizione.
Oggi annunciamo la definitiva chiusura con il nostro più grande rammarico, ma ci teniamo comunque a festeggiare i 70 anni che sarebbero avvenuti quest'anno prima della rimozione definitiva del chiosco con una foto collettiva
Ricordo, poco tempo fa, quando abbiamo assistito al solito via vai di pseudo-politici e amici di circostanza che hanno portato solidarietà ai gestori. Un copione già visto quell’apparire per solidarietà, senza poi assumersi responsabilità concrete è un classico modo della politica di dare visibilità a sé stessa, più che risolvere i problemi.
Ancora una volta la politica ha fatto di tutto… per non fare nulla.
se qualcuno mi spiega perchè lo fanno chiudere mi fa un favore, grazie.
anonimo - 28/08/2025 10:38Scusi, ma lei che ha scritto questo commento... quando è stata l'ultima volta che ci ha comprato qualcosa? penso nel 2019... forse
anonimo - 28/08/2025 10:32non capisco questa notizia. sono mesi, se non anni, che il chiosco è sempre chiuso. sarà stato aperto un paio di giorni l'anno per le feste. di che si parla??
anonimo - 28/08/2025 10:31L'Associazione «Don Fra ...
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