MARCHESCHI (FDI): CON IL TEATRO LA PERGOLA IL SISTEMA PD SULLA CULTURA È STATO SCOPERCHIATO, FUNARO SE NE FACCIA UNA RAGIONE
“Il Pd insorge e tenta palesemente di buttarla in politica, ma la
questione è strettamente tecnica. Una manovra per nascondere uno
spregiudicato uso di risorse pubbliche. Non era mai accaduto che tre
membri della Commissione nazionale di valutazione del Ministero
si dimettessero per aver perso una votazione. E, ancor meno, che una
volta usciti dalla Commissione diffondessero la notizia alla stampa per
attaccare il Governo. Poi si scopre che due dei tre “sconfitti dalla
democrazia dei voti” erano Consiglieri regionali
e Assessori del PD. E allora tutto torna. I tecnici nominati da anni
dal Partito Democratico nelle varie Commissioni valutative dei
Ministero, sono stati gli strumenti attraverso cui garantire un'egemonia
culturale nel Paese. Il sistema-PD della cultura ha
generato decenni di posti pubblici distribuiti agli amici, tutto a
carico di ‘Pantalone’. Vale la pena ricordare che chi oggi si nasconde
dietro la visibilità di Stefano Massini è lo stesso gruppo che ha
prodotto i buchi di bilancio al Maggio Musicale Fiorentino
(nascondendosi dietro Pereira) e che ha gravato il Teatro della Pergola
con costi insostenibili. Dispiace che Massini – su cui come
professionista, né a livello locale né nazionale, si sono mai levate
critiche – si senta attaccato, in realtà è solo rimasto
vittima del sistema-PD, la ‘banda del buco’. Le responsabilità
politiche ricadono tutte sul Sindaco Sara Funaro, che non ha saputo
gestire i rapporti personali all’interno della Fondazione, aggravando la
situazione con un esborso di denaro pubblico per liquidare
il Direttore Generale Giorgetti, appena rinnovato l’anno prima. Della
questione del danno erariale se ne occuperà presto la Corte dei Conti
sollecitata dai Consiglieri Comunali Sirello e Chelli di Fratelli
d’Italia. L’uscita della Fondazione Cassa di Risparmio
di Firenze (socio fondatore della Fondazione) aveva già annunciato i
nuvoloni all’orizzonte. Oggi la situazione è esplosa anche in sede
valutativa, aggravata da una programmazione artistica sostenuta da un
bilancio sofferente da anni. A questo si aggiunge
il costo – stimato tra i 100 e i 200 mila euro – per cacciare
Giorgetti, una cifra tenuta segretamente e colpevolmente nascosta ai
cittadini e al Consiglio Comunale. Anche se non sono un tecnico, mi
sembra evidente che questi segnali siano stati più che sufficienti
per indicare alla Commissione, che la gestione del Teatro della Pergola
fosse ormai palesemente fuori controllo. Addolora, dunque, il
declassamento dello storico Teatro La Pergola, a cui da Senatore
Fiorentino dedicherò il mio massimo impegno affinché, oltre
alla ferita, non segua anche una significativa riduzione dei fondi. Mi
auguro, inoltre, che il nuovo Direttore artistico sappia avviare un
lavoro così significativo da far recuperare quanto prima il titolo di
“Teatro Nazionale” – questa volta non per consuetudine
o rapporti politici con Roma, ma per meriti veri e riconosciuti”.