Collega Minniti
Alla cortese attenzione del Sig. Giovanni Minniti Caro Giovanni, ho letto la tua lettera con attenzione, e sento il dovere di rispondere, non solo per rispetto alla tua persona, ma anche per rispetto alla verità dei fatti e al percorso politico che, con serietà e dedizione, molti di noi, te compreso, hanno contribuito a costruire. Non va dimenticato che, nel 2022, anche grazie al nostro ed in particolare al tuo impegno diretto e ai voti che hai saputo convogliare verso la Lega e verso il candidato Pardini, oggi Sindaco, è stato possibile vincere le elezioni. Senza quel contributo, e questo va detto senza timori né reticenze alcuni oggi, compreso il Sindaco non siederebbero sugli scranni del potere cittadino. I numeri parlano chiaro, e la storia recente di Lucca non può essere riscritta per convenienza. Dispiace profondamente che proprio chi ha partecipato con forza e convinzione alla costruzione di un progetto politico oggi venga trattato con superficialità, se non con ostilità e più paradossale che mai dai colleghi di partito, Baldini in testa (il vero artefice di tutta l’operazione). Dispiace perché chi davvero ha dato e lavorato per la coalizione viene oggi estromesso o messo da parte, mentre altri, come giustamente rilevi, sembrano interpretare la politica non come servizio ma come strumento per sistemazioni personali. Le recenti nomine, da Bartolomei a Cavirani, sembrano confermare un trend preoccupante: quello di un Palazzo Orsetti sempre più simile a un ufficio di collocamento, in cui il merito e la competenza vengono spesso accantonati in favore di logiche di spartizione. Il caso della presidenza di Geal è emblematico, e desta giustificata perplessità non solo per il merito del singolo, ma per il metodo con cui si è giunti a tali scelte. Non si può costruire una classe dirigente credibile se si continua a premiare la fedeltà a scapito della capacità, e se si emargina chi ha fatto della coerenza e dell’impegno civico il proprio stile. Le tue parole sono dure, ma fondamentalmente non troppo, ma pongono questioni reali: il problema non sei tu, Giovanni. Il problema è chi ha avuto paura di un assessore competente, libero, che non si piega ai giochi di potere. Con stima, Un collega