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  • 09/01/2024 12:48

PUCCINI? LO DOVETE INGOIARE

Che l'Italiano più famoso - lo è, dati alla mano. c'è perfino fior di studi universitari che lo comprovano, perfino più di Leonardo (che la Francia insiste a considerare "francese") o di Dante (la letteratura è molto meno immediata della Musica e comunque Dante andrebbe o va tradotto...Idem per Paolo Villaggio) - nel Mondo ed il Lucchese più grande che sia mai esistito non stia simpatico a molti concittadini, figli e nipoti di invidiosi del suo tempo, è cosa risaputa. Puccini ha inoltre il grave torto di aver portato Lucca, pur solo in tempi recenti, a ribalte internazionali che qualcuno, abituato al profilo basso, non tollera. Lucca è resta e rimane la città che disse no a Menotti ed al Festival dei Due Mondi, figuriamoci se si vuole apparire sulle prime pagine di giornali o sui siti turistici mondiali... Dire che "Puccini non mi piace" è lecitissimo: i gusti non si discutono. Dire che Lucca "non è solo Puccini" è una evidenza che per me è indiscutibile: Lucca è la storia, la bellezza, le Mura e l'Arte. Non il Summer né i Comics, almeno in via PREFERENZIALE: quella è roba, che a me per esempio non piace (c'è chi odia Puccini e mi sta bene: accettate pure la mia idea. Tollero i Comics perché portano un po' di indotto, il Summer fa guadagnare solo chi lo organizza e fa rimettere noi tutti per disagi e soldi che il Comune da 20 anni sborsa...Sarebbe l'ora che il Comune diventasse socio del Summer, o no?) la trovate in tutto il mondo. Ma la domanda che pongo è pratica, non culturale o filologica ma puramente pratica: se Puccini porta turismo, conoscenza del nome di Lucca, indotto economico, la gente viene e lo "cerca", perché ostinarsi ad andare contro un fenomeno che economicamente è produttivo? Per lo stesso motivo per cui ci si ostina a volere Summer e Comics, perché non Puccini? Perché questo odio? Non è mica che qualche benestante, magari amico degli amici, preferisce i rocchettari che gli ricordano i bei tempi di giovinezza al Puccini che, capitelo, è immediato ma presuppone non solo amore per la musica ma anche un livello culturale un po' più elevato? Ma restiamo solo sull'argomento economia e sviluppo del territorio. Abbiamo la grande fortuna che il fenomeno Lucca/Puccini è partito da relativamente poco e quindi è ancora sfruttabile. A pro di tutte le categorie commerciali e di ristorazione. E il pubblico che ama Puccini e lo "cerca" nei suoi luoghi - come i milioni che cercano Mozart a casa sua - è un pubblico che non fa danno né resta due ore e poi lascia il Balilla distrutto e centinaia di chili di pattume da smaltire. Perché quindi ostinarsi a combattere un fenomeno che invece porta e potrebbe portare molto di più a livello di indotto economico? Troppi si riempiono la bocca di Lucca come Salisburgo. Se vogliamo quello, e vogliamo creare indotto economico ancora maggiore, impariamo a sputare meno in un piatto ricco ed interessante solo perché i nostri gusti sono differenti. D'altronde, lo abbiamo fatto per Summer e Comics, di accettare compromessi legalmente e artisticamente davvero pericolosi, non vedo perché non farlo pure per il buon Puccini che, non a caso, amava Lucca e mal sopportava i suoi biliosi e invidiosi concittadini, male avvezzi a chi, nato nelle Mura, ottiene successo. Meglio quindi un Mimmo o un Traini importati (Traini ormai fu) che non un genio mondiale nostrano. imploro quindi una riflessione. E pensate che Puccini non stupra le Mura, non distrugge il Balilla, non toglie parcheggi ai residenti, non crea danni. Su comitati nazionali e varie sorvoliamo: hanno tempo fino al 28 febbraio per sfornare qualcosa. Peccato: avrebbero dovuto far tutto entro il 2022 per creare qualcosa di buono ma d'altronde se Lucca (o anche Busseto) non è Salisburgo, un perché ci sarà pure...

I commenti

Per digerire Puccini in chilo di bicarbonato!

Anonimo - 10/01/2024 10:01

Qui si evoca il "il fenomeno Lucca/Puccini" quale motore commerciale e turistico di sviluppo. Ottimo, se il "fenomeno" si sviluppa vendendo pacchetti soggiorno, dolcetti con il muso di Puccini sulla confezione, magliette con il baffo del trombino di Lucca impresso, tazze con Puccini, carta da culo pucciniana, ecc., ecc., stia tranquillo, si svilupperà da solo. Senza spinte. Si svilupperà indipendentemente dalle simpatie o antipatie del lucchese medio, se non lo svilupperanno i lucchesi lo svilupperanno i cinesi che produrranno tazzine e magliette. Tutto è vendibile a parte la maglietta con il Puccini che spara alla folaga.... quello non è più politicamente corretto, per cui nisba. Ma tutto il resto si vende! Se invece si parla di Puccini a livello culturale la faccenda è ben diversa. Puccini ha scritto quasi solo opere liriche. Le opere di Puccini sono tra le più rappresentate al mondo. Se si vuol eseguire le opere di Puccini là dove è nato a un livello medio, va bene per vendere pacchetti concerto ai turisti, ma non serve a livello culturale. Se invece si vuole eseguire le stesse opere a livello alto, allora servono un sacco di soldi. Il sacco di soldi non lo avremo mai finché ci saranno due città, ovvero Lucca e Viareggio, che, in concorrenza tra loro, vanno a batter la cassa pucciniana. Celebrazioni del centenario della morte a parte. Detto questo nessuno deve ingollare un bel nulla.

Anonimo - 09/01/2024 21:14

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