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  • 23/10/2023 19:33

Aumento morti improvvise tra I giovani.

Aumento morti improvvise tra I giovani. Ecco perché: dal dosaggio vaccino Covid alle catecolamine Maria Luisa Astadi Nell’ultimo anno è stato registrato un aumento di malori e morti improvvise nella fascia di età tra i 12 e i 40 anni. Ad ammetterlo, su Sanità Informazione, Alessandro Capucci professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare a Bologna e già Direttore della clinica di Cardiologia dell’Ospedale Torrette di Ancona, facendo riferimento anche allo studio israeliano, secondo cui i casi sarebbero aumentati del 25%. Al di là delle volte in cui il malore è dato dalla presenza di patologie congenite del sistema di conduzione elettrico, che si palesano solo al momento del malore o della morte improvvisa, altre due potrebbero essere le cause di questa infausta statistica. Stress ed eccesso di catecolamine. Secondo il professore Capucci, nei casi di morte improvvisa, al momento dell’autopsia, sarebbe stato ravvisato un eccesso di catecolamine circolanti, per lo più, in maschi giovani che praticano sport e che hanno dunque già un livello di catecolamine più elevato. Le catecolamine, ormoni prodotti dal surrene, vengono rilasciate in concentrazioni maggiori, in caso di elevato stress ed ipoglicemia, causando aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. La proteina Spike ed i vaccini Covid. Anche un elevato eccesso di concentrazione della proteina Spike, potrebbe essere responsabili di malori e morti improvvise tra i giovani. A sostenerlo è lo stesso professor Capucci che aggiunge: «Il vaccino Pfizer, avendo una minore concentrazione di spike, risulterebbe essere meno lesivo in questo senso. Di conseguenza la concentrazione delle proteine spike potrebbe essere un evento fondamentale da tenere sotto controllo». Capucci, sostiene quindi che, - andrebbe rivisto il dosaggio del vaccino anti Covid magari pensando ad una dose su misura per i giovani, in relazione al peso corporeo. È opportuno ripensare al vaccino come ad un farmaco che ha indicazioni e dosaggi specifici. Ed aggiunge infine - Un esame della troponina prima della somministrazione del vaccino permetterebbe di fare una valutazione da un punto di vista ematochimico. Ma la cosa più importante sarebbe monitorare, dopo la vaccinazione, i soggetti più a rischio, ovvero maschi giovani che fanno attività fisica- Infermieristicamente

I commenti

Cari no-vax, le morti improvvise sono sempre esistite
A sostenere la tesi di una crescita dei decessi a causa dei vaccini è una diffusa e ricorrente teoria complottista, che però non è suffragata dai dati
Le morti improvvise nei giovani non sono aumentate con le vaccinazioni

Non passa giorno senza che, sui social network ma non solo, la notizia di un decesso di una persona sotto i 50 anni venga commentata alludendo a una “correlazione” con i vaccini anti Covid-19. Certo, se le morti improvvise nei giovani fossero aumentate in modo statisticamente significativo negli ultimi due anni, certamente sarebbe interessante indagare più a fondo il fenomeno, e in particolare valutare se e come la concomitanza temporale con le campagne vaccinali possa avere una qualche rilevanza. Tuttavia, è l’ipotesi stessa di partenza a essere fallace, perché – dati alla mano – non risulta esserci alcun aumento di questi decessi improvvisi. Eppure se ne continua a parlare molto, perché tra disinformazione, allusioni e dati distorti l’argomento resta uno dei pilastri dei movimenti e delle tesi antivacciniste, a prescindere dal numero di volte che il tema è già stato oggetto di debunking.

I dati
Per potere sostenere che il numero di morti repentine è aumentato, sarebbe ovviamente necessario confrontare due dati: quello dei decessi precedenti l’introduzione dei vaccini anti Covid-19 e il corrispondente numero odierno. Andiamo per ordine.

A proposito delle serie storiche di dati, la più diffusa tesi antivaccinista è che si trattasse di un evento raro o rarissimo, non quotidiano ma che anzi si verificava solo in occasioni eccezionali, da contarsi letteralmente sulle dita di una mano. Non è così: il tema delle morti improvvise è una piaga sanitaria nota ormai da molti anni, tanto che proprio sulla scia di questo fenomeno sono stati distribuiti i defibrillatori automatici esterni che oggi troviamo in gran parte delle nostre città.

Per citare alcuni dei dati disponibili relativi al nostro paese, già nel 2013 l’allora ministro della Salute Renato Balduzzi aveva risposto a un’interrogazione parlamentare fornendo il dato di 50mila morti improvvise all’anno (fino a 70mila nel 2019, secondo Il Messaggero), di cui 5mila relative a giovani sotto i 35 anni di età. Più basso, ma dello stesso ordine di grandezza, il dato fornito nel 2011 dalla Società italiana di cardiologia (Sic), secondo cui gli under 35 colpiti ogni anno in modo improvviso e fatale erano “oltre mille”. Una stima, quest’ultima, che si ritrova anche in diverse pubblicazioni degli anni successivi.



Negli Stati Uniti si parla di oltre 300mila casi all’anno su tutte le età, di cui per esempio nel 2015 ne sono state contate circa 7mila nei soli bambini. L’incidenza di questi episodi risulta essere triplicata nel primo bimestre di pandemia di Covid-19, ovviamente prima che i vaccini fossero disponibili. Un paper del 2009, infine, ha calcolato in 2 ogni 100mila, ogni anno, il numero di giovani che muoiono di morte improvvisa. Dato che in Italia ci sono oltre 20 milioni di under 35, questo significherebbe più di 400 casi l’anno (ovviamente si tratta di un dato sottostimato, visto che in altri paesi del mondo il monitoraggio non viene eseguito in modo puntuale e quindi non tutti i casi vengono inclusi nella statistica). Al netto delle differenze tra una stima e l’altra, tutte però indicano che mediamente ci sia da tempo immemore più di un caso di morte improvvisa al giorno in Italia (diciamo tra 1 e 13), solo tra chi ha meno di 35 anni.

Il numero attuale di morti improvvise non ha al momento una quantificazione esatta. La tesi antivaccinista è anzitutto che già il fatto che ci siano notizie di morti improvvise di giovani ogni giorno rappresenterebbe un’anomalia, quando invece non è evidentemente così. Oppure si guarda a un solo specifico confronto, ossia che tra i giovani ci sarebbero state più morti nel 2021 che nel 2020: ciò è effettivamente vero, ma questo eccesso di mortalità ha come principale spiegazione il fatto che nel 2020 – restando più a lungo in casa – sono venute meno una serie di cause di morte. Inoltre, non sono ancora disponibili i dati relativi alle caratteristiche di questi decessi (per esempio, quanti di questi sono morti improvvise?), che arrivano di solito con un paio d’anni di ritardo e al momento si fermano a dicembre 2020. Tutto ciò su cui si può alimentare il sospetto al momento sono sensazioni, informazioni parziali o dati molto più ampi e generali di ciò che effettivamente interessa.

Tesi fallaci
Nel corso degli ultimi due anni si sono accumulati, soprattutto su siti di pseudo-informazione e sui social, un gran numero di articoli e report riguardo al fantomatico aumento delle morti improvvise. Fare fact-checking e debunking su ciascuna di queste sarebbe noioso, ripetitivo e sostanzialmente inutile, dal momento che queste “ricostruzioni” rappresentano evidente un caso di galoppo alla Gish. Ne citiamo comunque alcune a titolo di esempio.

Tra le storie più chiacchierate c’è quella di ben 118mila morti improvvise di giovani negli Stati Uniti che sarebbero state “confermate” anche dai Centers for Disease Control (Cdc) come effetto della vaccinazione di massa. Sono stati i Cdc stessi, vista la disinformazione dilagante sul tema, a intervenire sulla stampa spiegando il vero significato di quel dato e la sua non-correlazione con la vaccinazione contro il Covid-19. Stesso discorso per le morti improvvise negli atleti: medesima fonte di disinformazione e analoghe argomentazioni infondate per sostenere la tesi (qui un debunking completo sul tema).

Ancora, c'è un'interrogazione parlamentare, presentata in Unione europea dalla deputata Francesca Donato, nel cui testo si pone come premessa (proponendolo come un dato di fatto) che siano in aumento le morti improvvise. Il tutto per chiedere il ritiro dei vaccini: si tratta però – lo ribadiamo – di una premessa non sostanziata dai dati, e le fonti citate a sostegno sono solamente un articolo pubblicato da un sito notoriamente antivaccinista, la cronaca di un singolo caso individuale e un servizio Rai poi ritrattato. Infine, in rete si trova una proposta di spiegazione scientifica del meccanismo fisiologico alla base delle presunte morti improvvise in eccesso: ancora una volta, però, è la premessa stessa sull’eccesso di mortalità improvvisa nei giovani a non trovare riscontro nei dati reali e quindi, a rendere sostanzialmente irrilevanti le considerazioni successive. Sempre ammesso che non si voglia passare al livello successivo di complottismo, secondo cui anche i dati ufficiali stessi sarebbero stati (da molti anni a questa parte, ben prima dell'arrivo della pandemia) manipolati ad hoc per nascondere il fantomatico dilagare delle morti giovanili improvvise.

Peyer - 24/10/2023 11:36

È inutile girarci intorno!!!l avete fatto il bazzino ...ora tenetevi le conseguenze.

Catia - 23/10/2023 23:07

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