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  • 26/09/2023 22:21

Lo Zimbabwe fa impazzire i progressisti occidentali: non accettano una Miss bianca

Cortocircuito in corso in Zimbabwe, dove all’annuale concorso di bellezza, nel quale viene premiata la ragazza più bella del Paese dell’Africa meridionale, è stata scelta come vincitrice della competizione la modella di 21 anni Brooke Bruk-Jackson, scatenando in seguito alla sua incoronazione un fiume di polemiche. Fino a qui sembrerebbe non esserci nulla di strano per cui scandalizzarsi, tranne, forse, perché la nuova Miss Zimbabwe è bianca, in una Nazione dove la quota della popolazione nera è del 98%. Questo fatto ha creato non poche critiche rivolte all’organizzazione in quanto la giovane modella “non rappresenterebbe il Paese”. La neo Miss Zimbabwe colpita da valanghe di insulti Il profilo Instagram della nuova Miss, che rappresenterà la sua Nazione alla prossima edizione di Miss Universo, al via della sua settantaduesima edizione in programma il prossimo 18 novembre a El Salvador, è stato letteralmente invaso da insulti, indignazione e da molti altri episodi che ricalcano quel razzismo tanto deprecato in Occidente, solamente perché il suo colore della pelle è bianco. Tanto è stato l’odio e l’acceso dibattito sulle piattaforme social che la neoeletta reginetta di bellezza è stata costretta a disattivare i commenti sotto i propri post, affermando in seguito come risposta: “Il colore della pelle non dovrebbe definire una persona. I miei antenati si rivoltano nelle tombe”. Nessun appello all’inclusività Questa volta non si è destato il coro unanime in elogio alla diversità e all’inclusione a cui siamo stati abituati, ad esempio, quando nel 2017 in Finlandia fu incoronata Miss Helsinki Sephora Ikalaba, immigrata nel Paese scandinavo dalla Nigeria, sicuramente non una bellezza statuaria bionda e occhi azzurri tipica del nord Europa. Mentre il politicamente corretto trionfa nel mondo occidentale, imponendo un modello culturale e ideologico estraneo ed etichettando come bieco razzista chiunque la pensi diversamente, la vittoria di una modella bianca tra la maggioranza nera può essere trattata senza alcun riserbo. Quando la discriminazione centra con la pelle bianca, i paladini dell’inclusività e della solidarietà spariscono magicamente. Andrea Grieco

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