Cancellate le scritte
Sotto passo di Sant Anna p ...
I residenti non fanno altro che chiedere più parcheggi. I parcheggi servono anche per chi non risiede in centro e per chi risiede fuori Lucca. Per cui facciamo parcheggi per tutti e Lucca funzionerà molto meglio. Senza dare i parcheggi a chi ha comprato l'ex Mulino San Jacopo (o cartiera che dir si voglia), l'immobile sarebbe rimasto un rudere infame. Invece, se Dio vuole, sarà ristrutturato. Questo è un bene. Lì, in piazzale Varanini, c'è un altro ruderaccio. Il comune dovrebbe acquisirlo, demolirlo e farci un bel silo parcheggio con metà posti per i residenti in centro e metà per tutti. Il PNRR poteva essere l'occasione per fare i parcheggi a Lucca. Peccato!!! Comunque li si potrà fare lo stesso, anche se in tempi più lunghi.
anonimo - 12/09/2023 02:53l'ho già scritto in un commento: il venditore è il curatore fallimentare della ditta fallita. La Metro (o chi per essa) ha venduto tutta la superficie dei parcheggi vent'ani fa........ ma ogni argomento è buono, anche se palesemente falso per fare politica. Prova ne è che anche Raspini non ha detto niente
anonimo - 11/09/2023 15:27Gli stalli non sono stati venduti da Metro.....inutile parlare di Metro e del suo ruolo. Metro è totalmente fuori da questa decisione.
Gli stalli sono stati venduti dalla stessa società della cartiera, infatti sono stati venduti insieme.
Prima di parlare informatevi
Dal sito Internet di Metro Srl:
Metro è una società a responsabilità limitata unipersonale costituita, ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2463 e 2470 del Codice Civile, nel 2004.
Socio unico è il Comune di Lucca attraverso la “Lucca Holding S.p.A.”
La società, quale concessionaria del Comune di Lucca che esercita su di essa un controllo analogo a quello esercitato sui propri uffici, ha per oggetto:
- La progettazione, la costruzione e la gestione dei sistemi integrati di parcheggio e di aree per la sosta degli automezzi in Lucca.
Quindi Metro Srl di "suo" non ha proprio niente, ma è una società cd in-house del Comune.
Detto questo, la legge e la giurisprudenza (TAR e Consiglio di Stato) stabiliscono che:
E’ sempre indispensabile rispettare l’interesse pubblico alla massima trasparenza e imparzialità nella scelta del contraente anche nelle procedure di alienazione di beni del patrimonio disponibile degli enti locali.
Tutti i contratti, dai quali derivi un’entrata per lo Stato, debbono essere preceduti da pubblici incanti, salvo particolari eccezioni che si possono applicare solo nei casi previsti dalla normativa e motivando puntualmente sui presupposti che consentono la deroga a tali regole.
In particolare la legge prevede che prevede che i Comuni e le Province possono procedere alle alienazioni del proprio patrimonio immobiliare anche in deroga alle disposizioni legislative che obbligano ad effettuare pubblici incanti solo previa approvazione di un regolamento che garantisca adeguati criteri di trasparenza e adeguate forme di pubblicità per acquisire e valutare concorrenti proposte di acquisto.
Di conseguenza il comune può derogare all’obbligo di effettuare pubblici incanti per alienare propri beni solo se ha previamente approvato un regolamento che preveda adeguati criteri di trasparenza e adeguate forme di pubblicità in modo da poter acquisire e valutare diverse e concorrenti proposte di acquisto.
Nel caso della scelta della trattativa privata i criteri di trasparenza e pubblicità dovevano costituire oggetto di espressa previsione regolamentare, che consenta di derogare alla regola generale dell'evidenza pubblica, allo scopo di acquisire e valutare concorrenti proposte di acquisto, garantendone il confronto concorrenziale.
Sarebbe necessario dunque verificare se nella vendita di una porzione degli spazi all'interno del parcheggio Mazzini sia stata rispettata la previsione di legge.
Bravo
La proprietà degli stalli era di soggetto privato che aveva anche la proprietà dell'altro edificio. Il curatore ha messo in vendita ed il miglior offerente ha vinto. Assolutamente niente di strano e qui la politica non c'entra proprio nulla. Poteva partecipare all'asta il Comitato Vivere il Centro Storico e poi distribuiva i parcheggio ai propri componenti....cosi magari avevano una materia in meno di cui lamentarsi
http://www.luccaholdingspa.it/MetroSrl
100% di lucca holding
Lucca holding 100% del comune di lucca
Per quanto riguarda il resto aspettiamo di leggere il dettaglio dei bandi
Gli stalli sottratti ai residenti al tribunale e in via s.Pierino sono una realtà e basta andarci per vederlo
Prima i residenti spendevano 30 euro al mese di abbonamento adesso ne spendono 70. Realtà comprovata
La risposta se la è data da solo: Metro, società partecipata dal Comune, il cui dirigente, se non erro, è stato designato dal Comune
Roberto Panchieri - 10/09/2023 14:14non capisco perché si voglia tirare dentro questa storia il comune, infatti la società venditrice, il curatore del fallimento, ha venduto in blocco sia l'albergo che gli 840 mq di parcheggio. Vorrei ricordare o forse informare perché a volte si scrive senza sapere, che il parcheggio non è del comune ma della Metro S.r.l.. società partecipata dal Comune di Lucca attraverso la Lucca Holding S.p.A. e che può fare tutto ciò che vuole della propria roba. Quindi che c'entra il comune se non un astio preconcetto per cui se cade un meteorite è colpa sua?
Per quanto riguarda gli altri posti venduti all'asta (sempre dalla Metro) era un fatto noto da anni. Di cosa stiamo parlando quindi? Come sempre di fango tanto per dar aria ai denti.
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