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  • 04/09/2023 20:15

Giorgia Meloni intervistata al Sole 24ore

Di seguito la mia intervista di oggi a "Il Sole 24 Ore" 
 Presidente Meloni è appena tornata da un viaggio ufficiale alla Casa Bianca, a luglio, e a settembre tornerà a New York per il vertice ONU. Molti sono sorpresi per il rapporto instaurato con gli Stati Uniti, il presidente Biden è democratico mentre lei guida un esecutivo di destra. Come lo spiega e come vede questi mesi a venire, con gli USA già in campagna elettorale per le presidenziali del 2024? “È troppo presto per parlare della campagna elettorale americana. Per quel che concerne i rapporti con il presidente degli Stati Uniti, a me stupisce che stupisca il fatto di avere buone relazioni. Possono sorprendersi quelli che considerano la politica estera uno strumento per rafforzare il proprio partito. E ne ho visti di politici così, quelli che all’occorrenza, quando avevano problemi interni, chiedevano soccorso agli altri governi politicamente affini. Ma la politica estera è un’altra cosa, io la vedo diversamente. La politica estera non si fa per rafforzare il proprio partito, si fa per rafforzare la propria Nazione. Per questo bisogna dialogare con tutti, in particolare con gli alleati ovviamente. Gli Stati Uniti sono tra i nostri principali alleati, lo sono da sempre, storicamente e indipendentemente dal mutare dei governi. Poi, certo, le relazioni sono facilitate se si racconta un’Italia affidabile, capace anche di dire “no” se necessario, ma leale, un atteggiamento nel quale non c’è trucco e non c’è inganno. Certo che questo facilita le relazioni. Più sei serio, affidabile, più puoi chiedere affidabilità. Con Biden è stato ancora più facile, il presidente ama l’Italia, la conosce, sua moglie è di origine italiana. E non dimentichiamo quanto è numerosa la comunità italoamericana”. ???? Ha già incontrato il nuovo ambasciatore Markell vero? “L’ho conosciuto a Washington, nel ricevimento che è stato dato in ambasciata durante il mio viaggio americano. E so che è arrivato a Roma da qualche giorno. È stato nominato proprio durante la mia visita alla Casa Bianca e anche questo è un segnale da apprezzare”. ???? Rapporti meno fluidi si prospettano invece con la Cina. L’accordo sulla Via della Seta non verrà rinnovato. Come pensa di tenere insieme le due cose, una buona relazione commerciale con Pechino mentre dice no alla loro più pressante richiesta? “Intanto non prevedo che il nostro rapporto con la Cina diventi complicato. Tra Roma e Pechino le relazioni sono antiche e ci sono grandi e reciproche convenienze, non solo in ambito commerciale. Penso ad esempio che la Cina possa essere un ottimo partner per il lusso italiano. Al di là dell’accordo sulla via della Seta, su cui le scelte andranno meditate e discusse in Parlamento, non c’è una relazione diretta tra quella firma e le relazioni commerciali. Il paradosso è che siamo l’unico Paese del G7 ad aver aderito alla Via della Seta ma non siamo affatto il Paese del G7 o il Paese europeo col maggior interscambio con la Cina. Il che dimostra come non ci sia un nesso tra le due cose. Ne parleremo con serenità ed amicizia con il governo cinese e sono convinta che i nostri rapporti continueranno ad essere solidi”. ???? A proposito di rapporti, come vanno quelli con Forza Italia? La decisione da lei rivendicata di tassare gli extraprofitti delle banche non è piaciuta al vicepremier Tajani, e non solo a lui, in Forza Italia. “Sul piano politico mi sono assunta la responsabilità della decisione. Non ho coinvolto gli alleati perché quando si interviene su queste materie bisogna farlo e basta. Chiaramente comprendo le difficoltà dei partiti di maggioranza ma con loro l’ho chiarito subito. Del resto, lavoro benissimo con Antonio Tajani, è molto capace e molto serio. Così come lavoro bene con Matteo Salvini. Gli alleati troveranno in me una persona sempre disposta ad ascoltare le loro richieste. Il centro destra è bello perché è composito”. ???? Non solo Tajani. Tassare gli extraprofitti delle banche è una misura che non è piaciuta al Financial Times, a The Economist e ad altri media anglosassoni. Titolo “Giorgia Meloni non è poi così moderata”. Dopo gli iniziali apprezzamenti ricevuti nei mesi scorsi da FT e non solo, sono arrivate le critiche per scelte considerate poco liberali. “Il profitto è chiaramente il motore di un’economia di mercato. Ma questo vale quando il profitto deriva dall’intraprendenza imprenditoriale. Cosa diversa è quando registriamo profitti frutto di rendite di posizioni. Gli extraprofitti delle banche sono il frutto della decisione della Bce di alzare il tasso di interesse. Gli istituti di credito hanno adeguato con grande tempestività gli interessi attivi, quelli relativi, per esempio, a un mutuo. Gli interessi passivi, invece, li hanno lasciati invariati. Tassare quel margine è una cosa di buon senso. Non c’entra con certi commenti che ho letto “volete tassare la ricchezza guadagnata”. No. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione”. ???? Torno a citare Il Financial Times, The Economist e Bloomberg perché sono media che fanno drizzare le antenne ai mercati. Sorpresa per quei commenti? “L’avevo messo in conto: gli organi di stampa fanno il loro lavoro. Quando sono d’accordo lo dicono, quando non lo sono, lo dicono. È il sale del giornalismo, ci mancherebbe altro. Peraltro, a distanza di qualche giorno, penso che si sia capito: non mettiamo in difficoltà alcuna banca, è solo un provvedimento che interviene, con garbo, in un momento di difficoltà per tante persone”. ???? A proposito del momento difficile che riguarda tanti italiani. Nel primo Consiglio dei ministri dopo le vacanze lei ha anticipato che la manovra dovrà prevedere dei risparmi. Sì al taglio del cuneo fiscale, sì ai provvedimenti per le famiglie, ma operare sulle pensioni, segnatamente su Quota 41, costerebbe troppo e non si farà. “In Cdm non ho parlato di risparmi ma di miglior utilizzo delle risorse e comunque è presto per anticipare le misure. Ne stiamo ancora discutendo col ministro dell’Economia e con i ministri. Tra gli obiettivi, comunque, sì, c’è sicuramente quello del taglio del cuneo fiscale”. ???? Se è presto per parlare di manovra, non lo è per capire che fine faranno le aspettative di riforma del Patto di stabilità. In molti e da più parti si augurano che Italia, Francia e Spagna facciano fronte comune. Con Macron e Sanchez vi vedrete più volte nei prossimi mesi. Al G20 di Nuova Delhi, a Granada nel pre Consiglio europeo e poi a Bruxelles. Pensa che riuscirete a farlo partire, questo tanto evocato fronte comune? “Tra noi tre, Italia, Francia e Spagna, ci sono molte convergenze. Ma come dicevo prima a proposito della politica internazionale, io credo che si debba parlare con tutti. Se l’Europa non fosse miope dovrebbe capire che non puoi chiedere ai vari Paesi di puntare sugli investimenti e poi non riconoscerne il valore. Dov’è la coerenza? Come si fa a non considerare nel patto di stabilità gli investimenti nella transizione ecologica, nella difesa, nei progetti che ci siamo dati? È una domanda che pongo in generale. Ed è un tema sul quale cercheremo di costruire la più ampia convergenza possibile. Anche oltre la Francia, l’Italia, la Spagna. Bisogna parlare con tutti. Con i paesi dell’Est Europa e anche con la Germania, certo. L’idea che si debba parlare solo con gli amici non è la mia. Io parlo con tutti”. ???? A giugno 2024 si terranno le elezioni europee. Ma un po’ ovunque i partiti si preparano già alla sfida, ciascuno nel proprio Paese. I suoi vicepremier, per esempio, sembrano sempre più spesso in disaccordo. Cito l’ultimo caso: Antonio Tajani propone di privatizzare i porti e Matteo Salvini risponde a stretto giro che no, non si farà. Andrete avanti così per tutto l’anno? Siamo già in campagna elettorale? “Naturale che in vista delle europee si valorizzino le differenze. Ma sono ottimista. Nel centro destra siamo sempre stati capaci di fare sintesi su tutto. Capiamo di avere la responsabilità di un governo che può durare a lungo. Nessuno metterà a repentaglio tutto questo per un punto percentuale alle europee. Sono convinta che, lavorando bene, tutti i partiti della maggioranza potranno crescere. E io farò quello che posso perché si vada in questa direzione”. ???? I porti da privatizzare? “Il tema della privatizzazione dei porti non è all’ordine del giorno e non credo sia un tema da campagna elettorale”. ???? A proposito di privatizzazioni e nazionalizzazioni, avete deciso finalmente su Tim. “Abbiamo ereditato una serie di dossier strategici sui quali i governi non avevano voluto mettere la faccia. Noi si. Abbiamo fatto delle scelte mantenendo il controllo pubblico della rete e difendendo un regime di libero mercato”. ???? Lei cita spesso i governi del passato. Elly Schlein però nel Pd degli anni scorsi non c’era e nemmeno nei governi del passato. Quest’estate Schlein ha colto un obiettivo molto popolare e molto sentito, scegliendo il salario minimo come tema su cui incalzare voi. Voi che al governo siete ora. “Questo è un governo che nei primi sei mesi ha già tagliato il cuneo fiscale per i redditi più bassi, figuriamoci se per me il tema dei salari non è prioritario. Ho dato mandato al CNEL perché si ragioni su una proposta che tenga conto di salari inadeguati, che certamente esistono, senza peggiorare le condizioni di chi è già pagato nove euro l’ora o anche oltre. Sono molto colpita per il fatto che l’opposizione, dopo aver governato per dieci anni, ripeto dieci anni, consideri oggi il salario minimo la panacea di tutti i mali. Perché non l’hanno fatto prima, mi chiedo. E perché non dicono dove troverebbero le coperture. Onestà vorrebbe che quando indichi un provvedimento, segnali anche dove trovare i soldi. Ciò detto, il timore è che il salario minimo possa indurre molte aziende ad uscire dalla contrattazione nazionale. Sarebbe paradossale peggiorare i salari di chi già ora guadagna più di nove euro. Credo che il CNEL sia il posto giusto per cercare una soluzione”. ???? Nel Consiglio dei ministri di lunedì avete preso decisioni anche sulla questione sbarchi. I sindaci non sanno più come gestire l’arrivo di migranti. Il presidente della Repubblica auspica “ingressi regolari ed in numero ampio”. Lei vedrà a breve il premier greco ad Atene e immagino parlerete di migrazioni. Le chiedo: tutti questi viaggi, tutti questi contatti, penso alle sue ripetute visite in Nord Africa, serviranno a qualcosa? “Io spero di sì perché sto indirizzando lì gran parte delle mie energie. Io penso… no io sono convinta, che l’unico modo per agire strutturalmente sul problema sia discuterne con i Paesi del Nord Africa. E coinvolgere l’Europa nel suo complesso. Il cambio di passo c’è perché oggi la Ue discute prima di come contrastare l’immigrazione illegale sulle rotte mediterranee e poi di come distribuire i migranti. Negli anni passati si discuteva solo di quest’ultima parte. È un lavoro enorme, lungo. Che alla fine ci darà ragione. Ma intanto stiamo subendo una pressione fortissima e capisco che gli italiani chiedano risposte immediate. Per questo ho deciso di dare piena applicazione al decreto Cutro, in tema di rimpatri. Porteremo nuove norme ma credo che serva un coordinamento maggiore nel governo, sia sul piano nazionale che internazionale. Per questo lunedì ho convocato permanentemente il Comitato per la sicurezza pubblica”. ???? Restiamo sul tema sicurezza. Un’estate punteggiata da violenza contro le donne. Negli ultimi casi ragazzine. Lei andrà a Caivano ma lo Stato è assente in tante aree del nostro Paese. “Anche qui, vedo due diversi livelli su cui operare. Se lo Stato viene percepito come distante, ci deve essere. Perciò, come primo immediato intervento, bisognerà riaprire la palestra, i centri che fanno un lavoro importante di educazione e socializzazione. Ma non voglio anticipare troppo, sono decisioni che si prenderanno nei prossimi giorni”.

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