LA GUERRA DEI PRONTO SOCCORSO E LA RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO
Tutti i medici dei Pronto Soccorso, ci dicono che sono obbligati a
lavorare come se fossero i guerra e quindi appena hanno una opportunità
migliore “scapano dalla guerra”, perché da tempo nessuno li aiuta e non
c’è la fanno più... e così tutti coloro che anche in questo periodo
torrido d’estate si recano al pronto soccorso ( di norma sono persone
anziane e cittadini più deboli) trovano una struttura che non
funziona e nega il diritto principale alla salute come stabilito dalla
nostra Costituzione (art 32).
La causa di ciò che avviene pronti soccorso, non è dovuta al destino
cinico e baro, ma al fatto che progressivamente negli ultimi 30 ani il
sistema ospedaliero pubblico, a causa di politiche sbagliate ed al fine
di agevolare la sanità privata , son stati tagliati 50.000 operator
medici ed infermieri, cancellati 80.000 posti letto, chiusi 300
ospedali.
Oggi ai pronto soccorso italiani , rispetto alle necessità, mancano
4.000 medici e 10.000 infermieri ed concorsi di medicina di emergenza
vanno deserti, mentre ogni anno 24 milioni di persone si recano al
pronto soccorso ;
le condizioni di lavoro degli operatori medici ed infermieristici non
gli consentono di avere i necessari tempi di riposo e gli spazi
necessari per migliorare a loro formazione ed aggiornamenti
professionali...;
La Medicina di Emergenza ed Urgenza ha bisogno di precise
specializzazioni , mentre per sopperire parzialmente alla mancanza di
personale, la direzione ospedaliera utilizza anche “medici in affitto”
non professionalizzati, con scarse competenze professionali a danno dei
pazienti (parlo anche per esperienza diretta) ;
In sostanza le carenze di medici, le carenze strutturali ed
organizzative esistenti oltre che comportare un danno per il personale
impiegato, mettono a rischio la qualità del servizio nei confronti dei
pazienti ed il fallimento della medicina di Emergenza ed Urgenza , è un
fallimento di tutto il Sistema Sanitario Esistente .
In questo contesto il Ministero della Salute ha elaborato un nuovo
progetto di riforma del sistema sanitario denominato decreto 23 maggio
2022 n. 77 :
IL DOCUMENTO DM 71 : PROGETTO DI NUOVA ASSISTENZA TERRITORIALE , SI PREFIGGE :
- Ridefinire un modello organizzativo per l’assistenza primaria in
grado di individuare standard uniformarsi tutto il territorio
nazionale, garantendo ai cittadini ed operatori il rispetto dei livelli
essenziali di assistenza;
- Facilitare le priorità di intervento nell’ottica di integrazione
tra le reti di assistenza territoriale, ospedaliere e specialistiche;
- Favorire la continuità dele cure per coloro che vivono in
condizione di cronicità, disabilità , fragilità, che comportano il
rischio di non autosufficienza, integrando il servizio sanitario con
quello sociale ;
- Disegnare un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale, climatico ;
- Allinearsi agli standard qualitativi di cura dei migliori Paesi Europei.
Il documento molto articolato prevede interventi in materia
di “Distretto Sanitario” compreso i Pronto Soccorso; Centrale Operativa
centrale e territoriale; Infermiere di Famiglia e di Comunità; unità di
continuità assistenziale; assistenza domiciliare; ospedale di comunità ,
rete delle cure palliative; servizi per la salute dei minori, delle
donne, delle coppie, delle famiglie; telemedicina.
Insomma ci sono obbiettivi molto importanti ma è ancora solo
un documento tutto da concretizzare attraverso le risorse necessarie che
dovranno pervenire dal PNRR... ma visto che il governo Draghi destinerà
14 miliardi di euro all’anno per incrementare gli armamenti.... dubito
che troverà le risorse necessarie per fare una vera riforma sanitaria
riattuando le finalità della L. 833 del 1978 che invece è stata
smantellata.
Umberto Franchi
30 giugno 2022