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  • 04/08/2023 20:11

PARLATECI DI BIBBIANO! UNO SCANDALO ITALIANO MA NON COME PENSATE VOI

A volte l’onestà intellettuale e lo studio serio dei casi costringono a prendere posizioni molto scomode, ma che a livello etico sei costretto a prendere. Posizioni che ti faranno criticare da tanti, magari insultare e minacciare sui social. Che ti faranno perdere relazioni di stima o collaborazione. Che difficilmente ti daranno nuovi amici o vantaggi. Io purtroppo per carattere sono abituato, testardamente, a prenderle. Sono un militante di Nessuno tocchi Caino e non ho mai accettato le condanne mediatiche, non ho mai valutato i casi giudiziari sulla base di cosa scrivevano i giornali e mi sono sempre sentito libero, se studiavo, di criticare le sentenze. Ho sempre, quando un caso non mi convinceva o mi incuriosiva, approfondito: contattando direttamente i protagonisti e ascoltando i loro punti di vista, studiando la documentazione che mi davano, per mesi e mesi a volte. Intervistando esperti sul tema, testimoni e periti, guardando le carte, ascoltando le udienze, facendo indagini personali sui dietro le quinte, se i casi erano vecchi leggendo libri e libri sul caso. Lo ho fatto solo per fare qualche esempio, per passione e non soldi, per la storia dell’eversione nera, per la strage di Bologna, per il caso Pittelli, per Mafia Capitale (caso sul quale, un po’ in ritardo, sta per uscire un mio libro del quale sono veramente fiero dove dialogo con Salvatore Buzzi e con contributi del magistrato Otello Lupacchini e degli ex deputati Tiziana Maiolo, Sergio D’Elia e Vittorio Sgarbi e moltissima documentazione legale allegata). Parlando di questi casi si incontra certo una forte opposizione e molte critiche e antipatie, ma si riesce anche ad avere un significativo sostegno da parte di gruppi di persone che la pensano come te, sempre minoritari ma che si fanno sentire, nonché di qualche figura istituzionale importante. A volte però ci sono casi nei quali sai che questo sostegno non esisterà o quasi, che solo ad attacchi e screditamento si rischia di andare incontro, ma si ha lo stesso il dovere di farlo. È il caso di Bibbiano. Lo studio da un annetto, con il metodo usato con gli altri. Sempre più approfonditamente. Parlando con i protagonisti, guardando ai fatti e a che ci sta dietro. Ormai lo posso dire con grande convinzione e documentare dettagliatamente la mia posizione: Bibbiano è una montatura pazzesca, vergognosa, ai danni di operatori perbene e validi come pochi. Una montatura studiata ad arte, dietro alla quale stanno vari interessi e vari gruppi di potere e influenza. Le vittime di Bibbiano non sono certo i bambini o i loro genitori, ma i servizi sociali, gli psicologi, i genitori affidatari (una categoria di cittadini che sarebbe da stimare ma è oggi incredibilmente vituperata grazie a simili inchieste) e il Sindaco. Vittime di una campagna stampa diffamatoria e devastante ed invasiva come in pochi casi nella storia, condannati immediatamente dai media già al primo giorno di indagine, sulla base di castelli di bugie e manipolazioni clamorose. Chi sta seguendo il processo lo sa benissimo. Infatti nessuno nella stampa ne parla più per vergogna. Tranne Simona Musco su Il Dubbio che da sempre coraggiosamente racconta la verità. Io, pur non conoscendo i magistrati che se ne occupano quindi tutto può essere, credo, sulla base di quello che sta emergendo nelle udienze e anche della recente sentenza su Foti, che saranno assolti tutti o quasi, se non in primo grado nel secondo. Sarebbe giusto così. A Bibbiano non è mai esistito nessun mercato dei bambini, nessuna falsificazione ed abuso. Studiate le carte (non solo quelle dell’accusa come ha ad esempio fatto Selvaggia Lucarelli nei suoi appassionati scritti colpevolisti sul tema), ascoltate le udienze del processo, leggete Simona Musco sul Dubbio e capirete se non siete invasi dal pregiudizio. Dico solo una cosa, che dovrebbe essere già chiarificatrice: Bibbiano parte dall’allontanamento della figlia di 12 anni da una madre che è stata condannata in primo grado (la morte ha impedito l’eventuale appello) per far prostituire la figlia con pedofili, che hanno confessato. La magistratura cosa fa, indaga sulla rete pedofila? No, sui servizi sociali. Servizi che gestiscono 800 bambini. Dei quali sono solo 8 quelli allontanati dalle famiglie contestati nell’indagine, dei quali solo 1 dato a una coppia lesbica. Cito la cosa della coppia omogenitoriale in quanto sul tema il battage mediatico è stato fortissimo: un affido temporaneo su 800 si è trasformato in un sistema che rubava bambini per farli adottare dai gay! La stampa raccontava senza prove che la capa del servizio sociale Federica Anghinolfi era la ex di una di queste due donne: falso. Raccontava anche che era paziente di Claudio Foti: falso. Tutto falso e senza uno straccio di prova in materia ma, sulla base di “fonti anonime” (quali?) raccontato come provato oltre ogni dubbio. Comunque come si può parlare di sistema criminale, di business quando gli allontanamenti erano 8 su 800? Tutti a termine. Per metà già tornati in famiglia da tempo e l’altra metà tornata a stretto giro sempre secondo il programma originario, proprio perché erano allontanamenti provvisori come quasi sempre è. Ma veramente credete che se ci fosse un business lo fai su 8 minori su 800 e pure provvisoriamente? E sempre sulla base di segnalazioni di altri enti (pediatri, scuola, guardia medica, polizia etc) e con approvazione del Tribunale dei Minori che nemmeno è imputato. Ma di cosa stiamo parlando? Un sistema 8 minori su 800 in alcuni anni, per brevi periodi? Allontanamenti sempre pienamente giustificati, come extrema ratio per la reale gravità delle situazioni. Nel processo sta uscendo chiaramente che non ci stava nessuna relazione falsificata, nessuna corruzione, che sono uscite sulla stampa (in parte come detto da fonti anonime cosa sempre ambigua) e raccontate come certe decine di assurde fake news, da elettroshock ai minori a quelle dette prime a tanto altro. Mi assumo la responsabilità di dire che gli inquirenti hanno fatto un pessimo lavoro a mio umile parere, molto ideologico e pregiudizievole. E che la stampa ha agito in modo criminale ai danni di persone perbene. Gli 8 bambini non sono stati vittime dei servizi, ma tutelati da loro. Si può discutere sul fatto che ci sia stato eccesso di tutela in buona fede in alcuni – non tutti – di quei pochissimi casi, ma solo di quello. Genitori come quello che aveva appena fatto una rapina a mano armata o quella che faceva prostituire la figlia non sono vittime innocenti della crudeltà dei servizi. Ma la stampa ha dato voce solo a loro e anche a loro molte bugie con una narrazione demonizzante a senso unico e piena di collegamenti tanto suggestivi quanto assurdi e di invenzioni. Senza mai dare agli imputati la possibilità di difendere la loro onorabilità ed il loro lavoro, con una gogna mediatica simile a quella del caso Tortora. Anche in questo caso, lode ai radicali che, quasi unici, si sono esposti a favore di Foti tra mille critiche, anche dal fronte garantista stesso che questa volta si è messo in sciopero o addirittura si è scoperto davighiano. Foti, il principale accusato secondo la narrazione mediatica, il capo della cupola criminale, il guru, del quale però in realtà bastava leggere i capi d’accusa e confrontarli con il racconto ne veniva fatto sui media per porsi dubbi e capire che qualcosa non andava, ci stava una schizofrenia sul tema tra realtà e racconto di essa in quanto la sua posizione processuale era marginale e con accuse assurde, tra l’altro assolutamente non legate agli allontanamenti o a bambini. Foti, un imputato per una terapia su una 17enne per gli inquirenti malriuscita e per un presunto abuso d’ufficio su una nomina ma che la stampa ha distrutto e indicato come il deus ex machina di un sistema criminale. Quando recentemente ho avuto l’occasione, per via delle ricerche giornalistiche stavo facendo sul caso, di conoscere Foti e confrontarmi numerose volte con lui – perché così fa chi lavora seriamente sui casi -, leggendo pure vari suoi scritti ed ascoltando suoi interventi a convegni, mi sono fermamente convinto che sia una persona e un professionista straordinario, vero difensore dei bambini, del tutto disinteressato al lato economico e che con sensibilità rara si è sempre speso anche per far fare agli abusanti percorsi di presa di coscienza e guarigione. Quello che ha subito Foti è indegno, immeritato e se lo porterà dietro sempre, ben oltre l’assoluzione. Idem, più in piccolo perché prosciolto subito, l’avvocato Marco Scarpati, che ho avuto modo di conoscere e stimare in quanto è uno storico attivista Radicale cresciuto da Adele Faccio ed un vero difensore dei bambini, che ha avuto danni professionali e umani tremendi. Che gli altri imputati stanno avendo ancora. Chissà, forse un giorno anche su questo tema riuscirò a scrivere qualcosa di più dettagliato. Intanto sicuramente mi impegnerò a continuare nella giusta difesa pubblica degli imputati e a partire da settembre proverò ad organizzare due o tre presentazioni dal vivo e online con Foti del libro del Comitato Giobbe “Bibbiano: Dubbi e assurdità”, veramente fatto benissimo e che consiglio per aprirsi gli occhi ed il cuore su un’ingiustizia che non hanno subito bimbi, ma che con la scusa della tutela dei minori hanno subito quegli operatori perbene che i bambini davvero difendevano. Una operazione studiata bene e che vede come giocatori principali, tra chi ha ideato e chi ha cavalcato, Scientology, coi suoi giornalisti e avvocati a partire da uno pregiudicato per revenge porn da cui tutto parte (vi chiederete che c’entra questa controversa Chiesa… beh da sempre si batte contro psicologia e psichiatria e ha seri interessi nella battaglia sul tema prelievi di minori e terapie su di essi, cosa della quale già ho scritto e su cui tornerò per approfondire), alcuni psicologi giuridici di scuola nemica sostenitori della PAS/Alienazione Parentale che la avevano da anni giurata a Foti, politici di destra o 5stelle che miravano ad attaccare e distruggere il PD in Emilia Romagna, lobby di pedofili (esistono, esistono) il cui interesse è mettere a tacere le testimonianze dei minori e quel tipo di scandali e riabilitare i condannati definitivi della Bassa Modenese screditando i periti che hanno creduto ai bambini (anche su questo caso sto provando a studiare e capire) e rendendo sempre più difficile arrivare a condanne in processi per abusi sessuali su minori e perfino la ‘ndrangheta, che dalle parti di Bibbiano ha la sua cassaforte e che ha pure interessi nella tematica come ha spiegato in un suo interessante articolo l’avvocata del Vaticano Michela Nacca, fondatrice e presidente di Maison Antigone, realtà che aiuta le madri accusate di Alienazione e vittime di violenza e i loro figli. Quindi anche solo da questo elenco veloce e, mi rendo conto, per motivi di spazio non approfondito come servirebbe, si capisce il numero di realtà potenti coinvolte e di interessi toccati, motivo per cui veramente parlare in una certa chiave di Bibbiano è un grosso rischio. Ma non riesco a non correrlo: e questa volta dico io PARLATECI DI BIBBIANO. Ma raccontandola giusta, come non si è fatto mai. italia mensile

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