Se biasimo gli infermieri perché abbandonano la professione? No, non più
Se biasimo gli infermieri perché abbandonano la professione? No, non più
Ero in servizio al Triage per il turno di notte. Pareva essere una serata tranquilla, fino a quando, intorno alle 21:00, le ambulanze hanno cominciato ad arrivare tutte insieme. In aggiunta, molti accessi in autonomia. Nella mia realtà ospedaliera l’infermiere di Triage è uno solo per turno, quindi, vi lascio immaginare la fatica di quei momenti.
Erano circa le 22:15 e, mentre stavo assistendo un anziano paziente in stato soporoso, qualcuno iniziò a suonare insistentemente alla porta del Triage. Continuai a lavorare sul paziente e chiesi alla studentessa infermiera di terzo anno di andare a vedere chi fosse. Poco dopo, le urla di un uomo squarciarono l’atrio.
Era il parente di un ventenne ricoverato in OBI per accertamenti che stava prendendo a male parole la tirocinante. Mollai tutto per andare in soccorso della ragazza e mi trovai così faccia a faccia con un “signore” che, con degli occhi indemoniati, iniziò ad insultarmi: Che c…o state facendo oggi? Fammi parlare con un medico! Non state facendo un c…o in questo Pronto soccorso. Ora chiamo i Carabinieri.
Tra un improperio e l'altro, capii che il problema era la mancanza di comunicazione con il figlio; figlio (ripeto) ventenne, con tanto di cellulare al seguito con il quale era intento a ritrarsi in qualche selfie, senza pensare di aggiornare la famiglia.
Cercai di calmare l’uomo e di tornare dal paziente in codice arancione, ma l’uomo riprese ad insultarmi pesantemente: Pezzo di m…., dove vai?! Io vi denuncio! Fammi parlare con un medico. Dov'è mio figlio??? Siete vergognosi, 7 ore... fate schifo, io ho le conoscenze in altri ospedali.
E poi l’apice della vicenda:
Guardami bene negli occhi, io l’ho memorizzata la tua faccia. Me la ricordo, pezzo di m…a! Io ora ti aspetto fuori al parcheggio, prima o poi uscirai
Questo è il riassunto di quello che accade praticamente ad ogni turno di lavoro. In quell’occasione ho allertato le forze dell’ordine, che in modo tempestivo sono arrivate in Pronto soccorso e hanno fatto partire una denuncia d’ufficio nei confronti di quell’individuo.
Ma è davvero sconfortante realizzare come la nostra professione sia sempre meno tutelata, come un professionista voglia svolgere al meglio la professione che ama, ma che debba farlo sotto continue minacce e insulti, che debba aver paura di essere picchiato, magari nel tragitto per arrivare alla macchina prima di poter andare a casa dopo turni estenuanti.
Molti infermieri abbandonano la professione. Molti studenti scelgono di evitare questo corso di laurea. Li biasimo? No. Non più.
Matteo, Infermiere
https://www.nurse24.it/infermiere/testimonianze-infermieri/lavorare-con-paura-di-essere-aggrediti-e-intollerabile.html