Infermieri e Oss: gravi carenze Servono assunzioni straordinarie
In corsia fra stress e solitudine "Infermieri e Oss: gravi carenze Servono assunzioni straordinarie"
L’allarme della sindacalista: "Aumentano le aggressioni, necessari nuovi protocolli con le forze dell’ordine"
In corsia fra stress e solitudine "
Solitudine, rabbia e frustrazione. E’ l’aria che tira tra le corsie delle strutture sanitarie pubbliche del territorio. "Chiediamo un piano straordinario di assunzioni serie e stabili, o i problemi sul pronto soccorso non potranno mai essere risolti". Sabrina Leto, della segreteria Fp-Cgil Firenze, non nasconde le preoccupazioni. "La Regione ha chiesto di ridurre il personale del 2,4% quest’anno. Le risorse scenderanno addirittura del 6,4% dal 2025 per tornare al regime pre covid". Tradotto: un esercito di 5mila medici, infermieri e operatori socio sanitari a cui si dovrà rinunciare. Ma non servono tagli, servono nuove assunzioni che già non bastano a garantire il servizio attuale.
"Nell’Empolese Valdelsa mancano almeno 30 infermieri, altrettanti Oss. Attualmente in Toscana non c’è una graduatoria sugli infermieri, un concorso sarà fatto il 21 giugno. Come Asl Toscana Centro mancano all’appello circa 150 infermieri, che sono comunque pochi considerando le Case di Comunità in avvio. Un centinaio gli Oss di cui avremmo bisogno, non per la domanda futura ma per quella attuale". I giovani di oggi preferiscono altro rispetto alla medicina d’urgenza. "Le condizioni di lavoro non aiutano. Secondo una previsione - dichiara la sindacalista - da qui a 20 anni i medici scarseggeranno. Nel 2023 c’è stato il 10% di iscrizioni in meno al corso universitario di infermieristica". E c’è un altro aspetto ad aggravare ancora di più la posizione del personale sanitario: l’escalation delle aggressioni. "Il 70% dei casi, in continua crescita anche nell’Empolese Valdelsa, è verbale. La maggior parte delle aggressioni? A donne. I sanitari più colpiti sono gli infermieri del pronto soccorso, seguiti dalle Oss, dagli educatori nei centri per disabili, dalle assistenti sociali. Soggette ad aggressioni anche le addette al cup". Le attese per una visita specialistica sono infernali e si perde il controllo. "Aumentano le aggressioni anche dovute a patologie di nuova generazione legate alla salute mentale che oggi non trovano risposta corretta sul territorio. Casi di nuova insorgenza che sfociano in aggressività soprattutto nei giovani dai 16 ai 25 anni. Servono protocolli condivisi con le forze dell’ordine". E si sta lavorando all’installazione di dispositivi di sicurezza: un bottone e scatta la chiamata d’emergenza in caso di pericolo.
Sessanta letti in meno, estate da codice rosso per il pronto soccorso
Crescono i timori per il periodo in cui è atteso il picco di accessi. La denuncia della Cgil: "Per avere un posto si aspetteranno ore". E il territorio si mobilita: tre pullman in partenza per il corteo di Roma
Empoli, 16 giugno 2023 - "Il sistema sta diventando esplosivo. Il pronto soccorso, unico grande accesso al sistema sanitario, sta diventando un luogo dove è difficile dare risposte. E’ il posto di lavoro più duro in cui lavorare in questo momento storico. Prepariamoci a un’estate critica, con 60 posti letto in meno e l’organico in sofferenza". La storia si ripete: il pronto soccorso del San Giuseppe a Empoli di nuovo al collasso. Il personale attualmente impiegato non è sufficiente a garantire i servizi tanto che per permettere le ferie verranno chiusi più di 60 posti letto nel periodo estivo. "E comunque, chi resta in servizio è destinato a lavorare sotto pressione, in condizioni critiche". E’ la fotografia scattata da Gianluca Lacoppola, coordinatore Cgil dell’Empolese Valdelsa.
La crisi è già in atto o, per meglio dire, non è mai finita. "Siamo preoccupati - lancia l’allarme Lacoppola - Ci aspetta un’estate complicata, dove per un posto letto si aspetteranno delle ore. E anche lavorare in rete sarà dura: la riduzione dei posti letto riguarda tutta la Toscana". Ventiquattro posti al San Giuseppe sono già stati chiusi, si proseguirà con altri 22 nel reparto di medicina di alta intensità per poi arrivare alla chiusura di 16 posti in chirurgia breve che, sommati allo smantellamento a partire da metà luglio dei posti al San Pietro Igneo di Fucecchio, origineranno il caos. "I pronto soccorso del territorio sono al collasso - conferma il sindacalista - Sono scatoloni dove scaricare di tutto: dai pazienti fragili agli accessi di bassa priorità che potrebbero essere risolti attraverso il medico di medicina generale". Scatole piene di pazienti ma svuotate di personale. La decompressione è urgente. Questo è solo uno dei temi che saranno portati all’attenzione del Governo il 24 giugno durante una manifestazione nazionale lanciata da un ampio cartello di associazioni, tra cui la Cgil. Sono tanti i motivi per i quali scendere in piazza.
Tre i pullman per Roma con partenza da Empoli, Castelfiorentino e Certaldo. Per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della difesa della sanità pubblica saranno organizzati volantinaggi il 29 giugno davanti agli ospedali del territorio e il 22 ai mercati settimanali. "La lista delle emergenze è lunga. Basta ai tagli al fondo sanitario, che continueranno anche nel prossimo triennio. Chiediamo il potenziamento della rete ospedaliera e della sanità territoriale. Il nostro territorio è stato precursore per quanto riguarda la diffusione di Case di Comunità. Ma occorre personale formato. Chi andrà a lavorarci?". E poi c’è l’abbattimento delle liste di attesa unito al miglioramento dell’assistenza alle persone fragili e anziane. "Per tutto questo lanciamo una campagna di mobilitazione in difesa della sanità pubblica. La salute è un diritto essenziale che non può essere privatizzato".