È "normale" il lutto nazionale per Berlusconi?
Attualità
È "normale" il lutto nazionale per Berlusconi? Come stanno davvero le cose
C'è una legge precisa che stabilisce chi può accedere o no ai funerali di Stato. Il lutto nazionale è più discrezionale: a eccezione di Leone e Ciampi (che sono stati però anche presidenti della Repubblica), negli ultimi decenni non era stato dichiarato per la morte di nessun ex presidente del Consiglio
È "normale" il lutto nazionale per Silvio Berlusconi? Come stanno davvero le cose
È "normale" il lutto nazionale per Silvio Berlusconi? Come stanno davvero le co
I funerali di Stato di Silvio Berlusconi, morto ieri a 86 anni, si terranno domani nel Duomo di Milano e saranno celebrati dall'arcivescovo Mario Delfini. Funerali di Stato come quelli che lui, da presidente del Consiglio, volle nel 2009 per Mike Bongiorno. Il giorno dei funerali, 14 giugno, è stato inoltre proclamato lutto nazionale dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: una decisione non scontata. Nella disposizione firmata dal fedelissimo di Meloni si prevede anche che fino a tutta la giornata di domani 14 giugno "siano esposte a mezz'asta la bandiera italiana e quella dell’Unione europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consiliari italiane all’estero".
"Assurdo fare i funerali di Stato per Berlusconi", ha detto a Today Gianfranco Mascia, storico oppositore. Ma c'è una legge che stabilisce chi può accedere o no ai funerali di Stato, e sono a carico dei contribuenti le spese per i funerali del presidente della Repubblica, del presidente del Senato, del presidente della Camera, del presidente del Consiglio e del presidente della Corte costituzionale, sia che la loro morte avvenga mentre sono in carica sia una volta cessata la carica. L'erogazione della spesa per i funerali avviene con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Berlusconi rientra pienamente in questa casistica, è stato premier per 3.339 giorni, mai nessuno come lui nella storia della Repubblica italiana.
Le cose cambiano invece per il lutto nazionale, decisione che spetta alla Presidenza del Consiglio dei ministri. A eccezione di Leone e Ciampi (che sono stati però anche presidenti della Repubblica, a differenza di Berlusconi), negli ultimi 30 anni il lutto nazionale non era stato dichiarato per la morte di nessun ex presidente del Consiglio: è dichiarato solitamente quando si verificano eventi di particolare gravità o quando muoiono personalità importanti. C'è discrezionalità. E' stato disposto lutto nazionale, ad esempio, per i morti delle alluvioni in Emilia-Romagna, senza però funerali di Stato. Cinque anni fa per il crollo del Ponte Morandi ci furono sia lutto nazionale sia funerali di Stato.
Fatto sta che il lutto nazionale è "per legge" una decisione politica, discrezionale. E il governo del Paese oggi è in mano a fedelissimi alleati di Silvio Berlusconi, eredi di una tradizione politica che solo grazie a lui a metà anni '90 tornò a pesare qualcosa nel panorama nazionale. Meloni & company hanno la piena discrezionalità per dichiarare il lutto nazionale. Stupisce lo stupore, dunque. Il fatto che, come fanno notare parecchie voci critiche in queste ore, Berlusconi sia stato a lungo inibito dai pubblici uffici, che prima di morire fosse ancora imputato per diversi reati e che nel corso della sua carriera imprenditoriale e politica abbia evitato condanne anche grazie alle leggi e alle prescrizioni fatte da lui stesso quando guidava il Paese da Palazzo Chigi, non significa che non possa essere disposto il lutto nazionale nel giorno dei suoi funerali. Sull'opportunità della scelta, ognuno avrà la sua opinione.
Quella sul lutto nazionale è dunque una legittima polemica politica (e sui social in queste ore se ne parla tantissimo, con la maggior parte dei commenti dal tono estremamente sorpreso per l'onore concesso all'ex premier). L'ultima delle tante, l'ultima di una lunghissima serie di polemiche, quando si parla di Silvio Berlusconi. Non è chiaro se dopo i funerali di Stato sarà poi sepolto nel mausoleo che si era fatto costruire nel parco di Villa San Martino con 37 loculi per se stesso, familiari e fedelissimi. Finora nessuno è mai stato tumulato lì (la legge non lo permette). Sia il padre Luigi che la mamma Rosa riposano al cimitero Monumentale di Milano. A loro il Cavaliere potrebbe riunirsi nella tomba di famiglia.
Today. It