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  • 06/06/2023 12:48

Danni da responsabilità sanitaria, l’Asl Toscana nord ovest ha pubblicato i i dati

Danni da responsabilità sanitaria, l’Asl Toscana nord ovest ha pubblicato i i dati Errori medici e interventi contestati: in tre mesi 62 cause all'Asl. Versati quasi 6 milioni di risarcimenti Danni da responsabilità sanitaria, l’Asl Toscana nord ovest ha pubblicato il 29 maggio scorso i risarcimenti erogati a pazienti o familiari o eredi nel primo trimestre del 2023: tre mesi da dimenticare, record negativo degli ultimi anni. Si tratta di 62 risarcimenti per un totale di circa 5 milioni e 700 mila euro. Il risarcimento maggiore è stato di 1 milione e 30mila euro, il minore di 1500 euro. L’elenco completo è visionabile sul sito web ufficiale dell’azienda. Le prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche e private sono soggette all’obbligo di trasparenza (Legge Gelli Bianco) ma chiaramente nel rispetto del codice in materia di protezione dei dati personali. Dai dati più recenti risulta che in Italia ci sono 300.000 cause pendenti contro medici e strutture sanitarie, mentre le richieste di risarcimento per danno biologico sono 35.000 ogni anno. Per danno biologico si intende ogni tipo di lesione, invalidità permanente o decesso di una persona, in questa fattispecie di un paziente, un danno che deve essere risarcito in quanto l’integrità fisica è garantita dalla Costituzione; per malasanità si intende un errore medico. La maggior parte dei casi denunciati riguarda l’attività chirurgica (38,4%), seguita da gli errori diagnostici (20,7%), terapeutici (10,8%) e dalle infezioni (6,7%). Ma anche se stando ai dati in questo momento l’Asl Toscana nord ovest è in un trend negativo rispetto alla media annuale di 4 milioni di euro di risarcimenti in realtà è l’intera regione Toscana e quindi tutte e tre le Asl e tutte le aziende ospedaliere che hanno la tendenza ad arrivare in giudizio e magari poi a trovare un accordo a processo avviato. Insomma poche transazioni secondo gli ultimi dati a disposizione di Demoskopika ma soprattutto del sistema Siope (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici) che per il 2022 ha stimato 17 mln di euro di spese legali per l’intera Regione Toscana che gestisce tutta la sanità pubblica e privata locale. Per. Demoskopika, dunque, la Toscana è quella messa peggio di tutte da questo punto di vista. La situazione regionale secondo Siope e Demoskopika L’ultimo report disponibile è quello del 2021 con dati relativi al 2020 e la Toscana risulta quella che spende di più in contenziosi sanitari in Italia. Si legge nel dossier: “Le regioni sono state classificate in tre cluster principali (“pignole”, “equilibriste” e “pasticcione”) sulla base del campo di variazione della distribuzione finale considerando in particolare le distanze interquartili: il livello di litigiosità dei sistemi sanitari regionali – spiega Demoskopica – risulta, in questo approccio metodologico, direttamente proporzionale all’ammontare delle spese legali per liti, da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, realizzate dalle strutture sanitarie e rilevate dal sistema Siope, il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, nato dalla collaborazione tra la Ragioneria Generale dello Stato, la Banca d’Italia e l’Istat, che rileva telematicamente gli incassi e i pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche”. E così, sono tre le regioni con le aziende sanitarie e ospedaliere più “pasticcione” e, dunque, più onerose nei pagamenti effettuati per cause esecutive: Toscana, Sicilia e Calabria che, nell’arco temporale analizzato, hanno generato spese legali per 72,2 milioni di euro pari al 43,4% del dato complessivo italiano. Sul versante opposto, i sistemi sanitari più “pignoli” si sono dimostrati quelli di Liguria, Piemonte e Trentino-Alto Adige con un esborso di appena 2,9 milioni di euro pari all’1,7% dell’ammontare totale. In Toscana, Sicilia e Calabria gli esborsi maggiori per abitante. Sono cinque le regioni italiane con all’attivo i sistemi sanitari che da gennaio ad oggi, hanno sostenuto pagamenti per ben 95,7 milioni di euro, pari a quasi il 60% dell’esborso complessivo, a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che le hanno viste direttamente coinvolte. Conclude il dossier: “È la Toscana a guidare la graduatoria dei sistemi sanitari pubblici più “avvezzi” a contenziosi e sentenze sfavorevoli con una spesa pro-capite di 7,54 euro determinando un esborso, in valore assoluto, pari a 28,1 milioni di euro immediatamente preceduta dalla Sicilia con una spesa di 6,57 euro per abitante (32,6 milioni di euro) e dalla Calabria con 5,97 euro di spesa legale pro-capite (11,5 milioni di euro). Per quest’ultima, un posizionamento negativo ancora più rilevante se si considera che la spesa pro-capite lombarda, realtà con una popolazione cinque volte superiore a quella calabrese, è inferiore a 0,90 centesimi di euro. A ultimare il raggruppamento dei sistemi sanitari definiti “pasticcioni”, infine, altre due realtà territoriali: Puglia e Abruzzo con un esborso per liti, da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, rispettivamente pari a 4,54 euro per abitante (18,2 milioni di euro) e a 4,05 euro per abitante (5,3 milioni di euro)”. Un trend da invertire e che già ha iniziato a diminuire negli anni 2022 e metà 2023. Ma i conti si potranno fare solo a fine anno. Si vedrà. Web

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