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  • 03/05/2023 15:36

Aggressioni agli operatori sanitari

Aggressioni agli operatori sanitari "Servono guardie giurate formate" Durante la pandemia sono stati dipinti come eroi, adesso invece nelle corsie, nei reparti e nelle sale d’aspetto non è infrequente che un operatore sanitario venga aggredito verbalmente da un paziente. La tragedia della psichiatra Barbara Capovani, aggredita mortalmente all’uscita del Santa Chiara di Pisa, induce a una riflessione sulla sicurezza sul lavoro di chi, per mestiere, si prende cura degli altri. "L’accaduto ci lascia sgomenti e senza parole – afferma David Nucci (nella foto in alto), presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pistoia e Firenze -. Siamo particolarmente coinvolti perché a subire violenza è, ancora una volta, un’operatrice sanitaria. È difficile accettare che episodi del genere accadano nell’esercizio del proprio lavoro". Entrando nel merito della questione per quanto riguarda Pistoia e Firenze "Non ci sono casi di violenza da segnalare, tuttavia è bene specificare che molto spesso le aggressioni al personale sanitario vengono taciute e raramente finiscono per essere denunciate – sottolinea Nucci -. Come Opi abbiamo dedicato particolare attenzione al tema della violenza sugli operatori sanitari e quest’anno abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza. Purtroppo il Covid ha lasciato degli strascichi indelebili nella popolazione. Gli utenti tendono a spazientirsi con maggior frequenza e purtroppo, talvolta, si sfocia in una vera e propria aggressione verbale a danno di chi sta solo svolgendo il proprio lavoro con impegno". Quale possibile soluzione allora per aumentare la sicurezza del personale sanitario? "Non chiediamo certo la militarizzazione dei presidi sanitari – spiega Simone Baldacci, sindacalista Cgil Usl Toscana Centro -, non si tratta di una questione di ordine pubblico. Riteniamo però necessaria, almeno nei reparti e nelle strutture che offrono servizi psichiatrici, la presenza di guardie giurate con la giusta formazione. Attendiamo ancora che venga costituito il tavolo tecnico per poter dar voce alle nostre richieste, tra queste, appunto, l’introduzione di guardie giurate che, in caso di necessità, possano avere un filo diretto di contatto con le forze dell’ordine così da garantire un intervento tempestivo". Il personale sanitario più a rischio sarebbe proprio quello impiegato nei servizi di assistenza psichiatrica. "Tutte le strutture che si occupano di salute mentale sono potenzialmente a rischio – aggiunge Baldacci –, sia perché alcuni pazienti sono mine vaganti sia perché il personale medico e infermieristico è ridotto all’osso. La verità è che la nostra Regione spende poco per le strutture che si occupano di erogare servizi legati alla salute mentale, basti pensare che, in proporzione, la Toscana spende meno rispetto alla regione Sicilia. E il taglio agli investimenti si è tradotto nell’abbassamento della qualità dei servizi erogati. Penso, ad esempio, ai servizi intermedi, come la gestione dei centri diurni, affidati tramite appalto a cooperative sociali. Soffriamo ancora l’onda lunga del Covid e i pazienti che hanno bisogno di terapie psichiatriche sono aumentati, eppure la Regione Toscana non torna a investire nei settori che si occupano di curare pazienti affetti da disturbi mentali". Nazione Toscana

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