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Firenze,
14 giugno 2022 - “La carenza di sangue ed emoderivati richiede
contromisure urgenti in Toscana: associazioni, trasfusionisti e
istituzioni hanno fatto tanto fino a qui, ma serve uno scatto
ulteriore”.
Lo ha detto Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, che ricorre oggi. Un appuntamento che si carica di ulteriori significati grazie alla richiesta
congiunta di Avis, Anpas e Fratres di illuminare di rosso i monumenti
più rappresentativi dei comuni toscani, per sensibilizzare le comunità.
L’appello è condiviso anche dalla Regione Toscana.
Dalle porte della città di Firenze, al Palazzo del Pegaso, ai tanti monumenti di tutte le città toscane, tante sono state le amministrazioni che hanno aderito. Grazie alla preziosa collaborazione di Anci Toscana le
singole amministrazioni proietteranno dunque un fascio rosso sulle
facciate dei palazzi e dei maggiori monumenti, per richiamare
l’attenzione su una situazione che si fa sempre più preoccupante.
Con l’estate alle porte, i dati concernenti il numero di donatori e donazioni restano infatti negativi secondo l’ultimo rapporto stilato proprio da Avis: “Raffrontando il periodo gennaio – maggio 2021 con il medesimo arco temporale nel 2022 – spiega la presidente – il trend ci informa che le donazioni sono calate di 3205 unità (-6,7%). Il sangue registra una lieve flessione (-717 donazioni nel 2022 rispetto allo stesso periodo 2021), così come le donazioni multicomponent (- 240), ma a destare allarme è il crollo del plasma, con 2248 donazioni che mancano all'appello”. Accanto a questo, è da rilevare anche una discesa delle prenotazioni per donare: nel 2021 erano 46.450, contro i 45.461 dell'anno in corso (-2%), mentre le conferme delle prenotazioni sono state 40.405 un anno fa, rispetto alle 38.403 attuali.
“La
donazione e raccolta di sangue sono al centro delle politiche sanitarie
regionali. Insieme alle associazioni di volontariato, che ringrazio per
l’impegno e il lavoro straordinario, garantito anche in piena pandemia
nonostante tutte le difficoltà che ne sono conseguite, continueremo a
investire in questo settore, per rafforzare il sistema sangue regionale -
commenta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. La
collaborazione con le associazioni è di vitale importanza nell’ambito
della rete trasfusionale regionale. Continueremo a lavorare su questo
fronte con il massimo impegno, per superare alcune criticità a partire
dall’attuale carenza di sangue, che nel periodo estivo tende ad acuirsi.
Anche se il sistema sangue della Toscana è uno dei migliori a livello
nazionale - prosegue il presidente - non possiamo abbassare la guardia a
fronte di un aumento dei consumi per la ripresa dell’attività
chirurgica post Covid. Faremo tutto ciò che è necessario sia dal punto
di vista organizzativo che di promozione della donazione di sangue.
Siamo già al lavoro”.
“Donare sangue è un atto di generosità, un
gesto di solidarietà, che può fare la differenza nella vita di tante
persone. Ringrazio tutte le associazioni di volontariato impegnate in
questo settore e che insieme a Regione Toscana e alle aziende sanitarie
continuano a impegnarsi con attività di sensibilizzazione e con ogni
strumento possibile per garantire la disponibilità di sangue, che non
possiamo mai dare per scontata - afferma l’assessore regionale al Diritto alla salute Simone Bezzini -.
Abbiamo già intrapreso azioni migliorative e iniziative volte a
superare alcune criticità del momento, collegate anche agli effetti
diretti e indiretti della pandemia. La domanda è in crescita ed è
importante promuovere ed accrescere la consapevolezza della necessità di
donazioni di sangue il più possibile regolari per assicurare la
sicurezza, la qualità e la disponibilità di sangue e prodotti derivati
per i pazienti che ne hanno bisogno. Ringrazio con gratitudine chi
compie questo gesto solidale a favore di tante persone che soffrono”.
“Fino a qui - precisa Claudia Firenze -
Avis e tutte le parti chiamate in causa sono riuscite ad ovviare ad una
situazione oggettivamente difficile con un grande gioco di squadra. Il
virus, le restrizioni, la campagna vaccinale, la riduzione del personale
e conseguentemente quella degli orari di apertura dei centri
trasfusionali: molti fattori hanno inciso in negativo, ma grazie
all’impegno di tutti il sistema, complessivamente, ha tenuto. C’è
bisogno di potenziare e ripensare l’attività dei centri trasfusionali
con orari più flessibili per non disperdere gli sforzi profusi. Non
farcela sarebbe una sconfitta per la collettività. Questa è una sfida da
vincere tutti insieme”.
“Ora però - conclude la presidente di Avis Toscana - serve un’altra sferzata. L’estate si preannuncia complicata e la carenza si fa già sentire. Per
questo ci rivolgiamo direttamente ai toscani: donate, donate, donate,
perché se non ci impegniamo tutti ognuno di noi può stare peggio”.
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