Raid neonazista nei villaggi della Russia meridionale: in testa agli infiltrati c’è un amico di CasaPound
C’è un neonazista russo con solidi legami con l’italiana CasaPound tra i quaranta uomini infiltrati che questa mattina hanno varcato il confine ucraino e sono penetrati nel distretto di Klimovskii, nella regione russa di Briansk, la più vicina all’Europa. Il commando di sabotatori, che si autodefinisce “Russian Volunteer Corps”, ha poi aperto il fuoco contro un’auto in sosta e ha ferito un ragazzino di dieci anni e ucciso un adulto. Notizie frammentarie del governatore locale, Alexander Bogomaz, confermate dall’agenzia russa Ria Novosti, in arrivo da un pezzo europeo di Russia da dove ieri sono anche partiti alcuni droni ucraini. Secondo Kiev, si tratta invece di pura propaganda e disinformazione: fonti del governo Zelensky sostengono che l’obiettivo del Cremlino è spaventare la popolazione russa per giustificare l”invasione dell’Ucraina.
CHI E’ DENIS NIKITIN E I SUOI RAPPORTI CON L’ITALIA
L’elemento di conoscenza italiana è Denis Nikitin, 38 anni, nato in Russia ma cresciuto in Germania con molti affari in corso in Svizzera. Nikitin (anche se il suo vero cognome sarebbe Kapusti): è un imprenditore che ha fondato il marchio di abbigliamento, icona neonazista, White Rex nel 2008. Nikitin negli anni passati è stato ospite di Casapound a Roma e con il movimento di estrema destra italiano ha organizzato diversi tornei di questa lotta di strada senza regole. Sarebbe lui il capo dell’incursione di morte in territorio russo.
Nel 2011 ha organizzato per la prima volta a Voronezh il torneo amatoriale di MMA “Spirit of the Warrior”, diventando un punto di riferimento per l’estrema destra in Russia. I tornei venivano tenuti sott’occhio dalla polizia russa. Ha tentato di portare lo sport anche in Bielorussia ma è stato fermato dalla polizia in più circostanze nel 2013. Con la presa al potere dei partiti di destra in Ucraina, dopo il colpo di stato di Euromaidan, Denis Nikitin (nella foto il logo della sua azienda) si è legato alla causa ucraina e organizza tornei insieme ai soldati dal Battaglione Azov, con la sigla “Reconquista”. Skinheads sin da ragazzino, dal 2017 Nikitin vive stabilmente in Ucraina dove ha contatti con molti gruppi di nazisti locali (tra cui “National Corps”, “Carpathian Sich”, “Azov” e altri) e li ha aiutati a sviluppare la cooperazione con gli altru gruppi neonazisti europei con cui è entrato in contatto negli ultimi venti anni.
Nell’ottobre 2018 è stato arrestato da SBU, i Servizi segreti ucraini, con l’accusa di traffico di droga, ma poco tempo dopo è stato rilasciato a causa dell’intervento dei nazisti ucraini del battaglione Avoz in suo favore. Nell’agosto 2019 è stato privato del permesso di soggiorno in Germania. Nel maggio 2021 ha partecipato a un attacco di neonazisti ai partecipanti a una parata del gay pride a Kiev, è stato catturato dalla polizia, ma è riuscito a scappare. Poi, all’inzio del conflitto, ha fondato il corpo dei volontari russi e ha preso contatti con con l’oppositore russo anti Putin, Aleksej Navalny.
Per saperne di più sugli affari svizzeri di Denis Nikitin https://www.rsi.ch/news/svizzera/Il-filo-nero-che-intreccia-affari-e-ideologia-15859390.html
Un altro dei soldati di Kiev che ha attaccato la regione di Bryansk è Alexei Kozhemyakin “Kolovrat”, anche lui del “Russian Volunteer Corp”. È un neonazista russo di Syktyvkar e combatte per Kiev dal 2014.
Intanto in queste ore i canali telegram neonazisti stanno celebrando le gesta di Denis “Nikitin” Kapustin, che ha partecipato con l’esercito di Kiev allo sconfinamento sul suolo russo.
IL VIDEO DELL’INCURSIONE
I neonazisti russi del “Russian Volunteer Corps“, che combattono dalla parte di Kiev, hanno pubblicato un video del loro ingresso dal territorio ucraino verso il villaggio di Lyubchany della Fed. Russa nella regione di Bryansk. Questa formazione militare è composta da russi appartenenti al movimento neonazista russo, che negli anni precedenti stavano fomentando scontri interetnici nella Federazione Russa. Altre vittime del raid neonazista sarebbero nel villaggio di confine di Tetkino nella regione di Kursk mentre una casa nel villaggio di Bryansk di Sushany ha preso fuoco a seguito di un attacco di un drone, i servizi operativi e di emergenza stanno lavorando sul posto. Anche il villaggio di Lomakovka nella regione di Bryansk sarebbe stato bombardato da mortai mentre diverse persone sono state prese in ostaggio in un negozio nel villaggio di Lyubechane, nella regione di Bryansk.
UNA DONNA RACCONTA AL CANALE READOVKA DEI LOCALI IN OSTAGGIO DEI SABOTATORI DI KIEV IN TERRITORIO RUSSO
«Una residente di Sushan, che si trova nel mezzo degli eventi, ha raccontato a Readovka come un DRG ucraino sia entrato nel villaggio. Secondo la donna, sette persone armate di mitragliatrice sono scese in una strada, mentre le altre sono scese in un’altra. In totale, diverse decine di persone sono entrate nel villaggio, hanno bruciato completamente una casa e ora tengono degli ostaggi negli edifici residenziali. La gente del posto è in preda al panico – una donna con la voce tremante racconta ciò che sta accadendo in questo momento. “Ho visto tutti con i miei occhi… [Sono] con lanciagranate, mitragliatrici, volantini. Stavano sparando a una donna che si trovava vicino a casa mia”, racconta in preda al panico».
IL COMMENTO DI PUTIN
Vladimir Putin su quanto accaduto nella regione di Bryansk: “Oggi [i neonazisti] hanno commesso un altro atto terroristico, un altro crimine. Sono entrati nella zona di confine e hanno aperto il fuoco sui civili. Hanno visto che era un’auto civile. Hanno visto che lì erano seduti civili e bambini. Sono proprio queste persone che si sono poste l’obiettivo di privarci della memoria storica, di privarci della nostra storia, di privarci delle nostre tradizioni e della nostra lingua”.
https://www.quotidianosociale.it/attacco-neonazista-nei-villaggi-della-russia-meridionale-tra-gli-infiltrati-ce-un-amico-di-casapound/